Bill Gates vuole riportare sul mercato il motore 2 tempi

Di L. Lallai
Pubblicato il 15 lug 2010
Bill Gates vuole riportare sul mercato il motore 2 tempi


Bill Gates è forse l’uomo più potente del mondo nel campo dell’informatica, con i suoi sistemi operativi e le sue mille applicazioni ha diffuso il PC in tutto il mondo, ma finora non avremmo mai pensato di vederlo coinvolto in un progetto riguardante i rumorosi, puzzolenti e vetusti motori a combustione interna.

E questa attenzione particolare verso l’automotive arriva proprio cercando di rivalutare un sistema di propulsione che un po’ tutti ripudiano (legislativamente parlando) in questi ultimi anni: il 2 tempi. Qualche tempo fa, un progettista di nome Peter Hofbauer, presentò il progetto di un motore dalle ridottissime emissioni, da sviluppare sia per auto che per moto, e chiamato OPOC (Opposite Pison Opposite Cylinder)

Come dice il nome, questo motore è tutto opposto: lo schema ricalca a primo impatto un Boxer, con cilindri contrapposti, ma la biella, molto lunga, supera la corsa del pistone e si infulcra proprio dove dovrebbe esserci la camera di combustione. Il pistone si trova così al contrario, scoppiando sul Punto Morto Inferiore che non è fisso ma è dato dalla posizione di un pistone controrotante rispetto al primo.

Due pistoni in un singolo cilindro, insomma, che a detta del suo creatore saranno la chiave di un motore a 2 tempi super economico nei costi di gestione e nei consumi, oltre ad avere un rendimento superiore al 50%. Il buon Bill, che ha fiuto per gli affari, ha valutato questa nuova proposta come un gran passo avanti per la mobilità urbana, ed è deciso ad investire tempo e denaro nel suo sviluppo.

“EcoMotors ha sviluppato una tecnologia molto promettente, che potrebbe aiutare a ridurre i problemi di emissione dei gas nocivi con un sistema low-cost” ha dichiarato Gates, che sembra entusiasta di questa tecnologia. Si parla già di un’auto sviluppata attorno a questo propulsore entro la fine del 2010, con emissioni inferiori ai 100 mpg, mentre si sta studiando ancora l’applicazione alle 2 ruote.

via | Wall Street Journal

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