Alessia Polita chiede i danni al circuito di Misano. Indagato anche il padre
Alessia Polita chiede i danni al circuito di Misano per la mancanza degli air-fence. Indagato anche il padre di Alessia, meccanico della figlia.
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Alessia Polita ha denunciato il circuito di Misano per la drammatica caduta alla curva 16 del 15 giugno scorso. Nel registro degli indagati però ci è finito anche suo padre, poiché era il suo meccanico. Lesioni personali colpose è l’ipotesi di reato nei confronti di Giancarlo Polita, del direttore del circuito di Misano e del presidente della Federazione motociclisti che ha organizzato l’evento sportivo. La Polita, ricordiamo, ha perso il controllo della sua Yamaha e si è schiantata ad elevata velocità contro le barriere di protezione del circuito. Se il guasto meccanico dell’accelleratore c’è stato, come sostengono alcuni, potrebbe doverne rispondere il padre della Polita.
Due settimane fa, la decisione della famiglia di Alessa, di presentare una denuncia contro l’autodromo. Secondo la famiglia, – riporta Il Resto del Carlino – non erano state approntate le adeguate misure di sicurezza, in particolare gli air-fence (barriere gonfiabili) che secondo loro avrebbero evitato ad Alessia di rimanere su una carrozzella. Dell’inchiesta si sta occupando il procuratore della Repubblica di Rimini, Paolo Giovagnoli, che ha delegato le indagini ai carabinieri di Misano. Giancarlo Polita dal canto suo sostiene di non avere nulla da nascondere.
“Mia figlia sarebbe uscita illesa dall’incidente se ci fossero state le adeguate misure di sicurezza. In primis i cuscinotti ‘parcheggiati’ in garage vicino all’infermeria, invece di essere al loro posto. Non ho comunque nulla da temere, avevo provato io stesso la Yamaha R6 di Alessia che avevo acquistato e rimesso a punto. Figuriamoci se posso aver manomesso la moto di mia figlia. Abbiamo denunciato l’autodromo perchè Alessia è andata a sbattere con la schiena sugli pneumatici che non erano protetti dai cuscinotti, e in quella curva manca lo spazio di fuga, nonostante la pista fosse stata omologata. Alessia avrebbe potuto cadere senza farsi male”.
Sabato scorso la chiamata dei carabinieri al padre di Alessia che se l’aspettava.
“Non è stata una telefonata imprevista, fa parte della procedura e nei prossimi giorni dovrò controllare la moto con dei periti. Chiediamo un risarcimento danni, Alessia non era assicurata”.
Alessia continua a lottare e non si arrenderà tanto facilmente. Dimessa dalla clinica di Montecatone è tornata a casa. In questi giorni andrà a Roma, alla clinica di Santa Lucia, per abbracciare il fidanzato Eddi La Marra