Prodi su Ducati e Valentino Rossi: "i prossimi Gran Premi non li guarderò"
Non c’è dubbio che le vicende di mercato più importanti degli ultimi anni, quelle fra Valentino Rossi e la Ducati, hanno calamitato l’attenzione di tutti, ma proprio tutti. Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio, da buon bolognese ha la passione per le rosse a due e quattro ruote, oltre che quella per la mortadella.
Ma in una intervista, il Professore parla di Ducati e Ferrari più da tifoso occasionale che da appassionato, un’analisi superficiale degli italiani nelle corse e nei team tricolore che denota una conoscenza della materia non tanto profonda. “Ci speravo – ammette l’ex presidente del Consiglio – Un pilota italiano alla guida di una moto italiana. Mi aspettavo che anche alla Ferrari fecessero lo stesso. Ma a Maranello considerano troppo rischioso puntare su un italiano. In Formula Uno sarebbe un’accoppiata ancora più spettacolare.”
“Sono davvero contento per Valentino – continua – Speriamo solo che non sia troppo tardi. Valentino Rossi è più di un semplice sportivo. È un trascinatore. Quindi mi auguro che non continui solo a vincere, ma anche a dare entusiasmo. Non si può negare, però, che ormai abbia trent’anni. Non ventidue. In ogni caso vediamo come se la cava in pista. Lo attendo con grande fiducia.”
Finalmente una moto italiana a un pilota italiano. “Un grande risultato. Ci speravo da tempo. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di simile anche per la Ferrari. Non ho mai condiviso il discorso che fanno a Maranello, dove considerano troppo rischioso lanciare un pilota italiano. In Formula Uno sarebbe l’accoppiata più spettacolare. L’aver messo sotto contratto Valentino, per la scuderia di Borgo Panigale è un grande risultato. Ma non basta. È chiaro che adesso bisogna vincere.”
Fino a ieri lei tifava per la Ducati o per Rossi? Per la Ducati, ovvio. Ma per Valentino ho sempre avuto grande ammirazione. Ogni suo gesto teatrale sa di freschezza. Le sue battute di spirito, improvvisate, mai costruite, non possono lasciare indifferenti. Anche se è marchigiano, ha una buona dose di romagnolità.”
Il Prof conclude, poi, con una frase che noi appassionati di corse stiamo sentendo tanto questo periodo: “Per me le ultime gare del campionato non esistono. Valentino è un grande pilota, ma anche un grande collaudatore. Non lo scopro io. Da questo punto di vista diventa molto dura se il feeling con i meccanici è finito. Aspettiamo la prossima stagione. Io le ultime gare di quest’anno non le guarderò nemmeno.”
Ognuno è libero di guardare quante gare vuole e come vuole, per carità, ma siamo sicuri che il fenomeno Valentino Rossi, negli ultimi 10 anni, abbia creato nuovi appassionati di competizioni a due ruote? Se Rossi o la Ducati non lottano più per il Mondiale, quanti sono realmente gli italiani che diserteranno piste e TV la domenica pomeriggio?
via | Il Riformista