Indy: prima pole di Ben Spies! Rossi debacle...
Festeggia con la sua prima superba effervescente pole position (1’40.105), Ben Spies, l’annuncio bollente del contratto 2011 con la Yamaha factory. Il campione del mondo della Sbk mette le carte in tavola, e proprio sul catino sconnesso di Indy, dice perentoriamente alla MotoGP “eccomi: adesso ci sono anch’io”.
Chi non c’è è Valentino Rossi, fuori squadro, appannato e insicuro, addirittura due volte per terra. Il pesarese subisce la situazione, una nuova realtà che, settimo tempo, lo pone per la prima volta fra i comprimari, ben lontano dal ruolo di protagonista assoluto degli ultimi anni.
Qualcosa si è inceppato. Serve il colpo d’ala spazza crisi. La manfrina sulle forcelle e addirittura i presunti “dispetti” della Yamaha a danno del nove volte campione del mondo sono solo il lamento dei soliti lacchè di un fuoriclasse che deve ritrovare la zampata vincente. In prima fila, oltre all’intruso Spies, il “solito” Lorenzo (1’40.254), abbottonato e attento alla classifica generale, e, finalmente, l’altro yenkee Nicky Hayden, davvero in splendida forma e deciso a centrare l’exploit vittorioso.
Ottimo Dovizioso, quarto davanti al compagno di squadra Pedrosa (ogggi deludente ma attesissimo in gara), poi Stoner, sempre altalenante, che chiude la seconda fila. Terza fila con Rossi, Simoncelli (veloce anche se con le solite sbavature) e Edwards.
Il resto è noia. Questa è oggi la MotoGP, America o Europa non cambia.
Indy richiama i sogni, i miti e gli eroi del motorismo: ma la realtà è un’altra: circuito monotono, senza grip, asfalto sconnesso da paesello di campagna. Non resta che sperare nella buona stella. In tutti i sensi.