Moto Elettriche: 5 buoni motivi per amarle
Lo sviluppo elettrico nel mondo dell’automotive è da ricercare indietro nel tempo, più precisamente nella prima metà del 1800. Fu un imprenditore scozzese di nome Robert Anderson a creare, nel 1832, la prima carrozza elettrica, rudimentale pioniera di un concetto sviluppato fino all’avvento del motore a combustione interna alla fine del 19° secolo, che destò l’interesse di petrolieri e investitori accelerandone incredibilmente lo sviluppo.
Fino a quel momento, tutto il secolo è stato un continuo esperimento sulla propulsione elettrica delle carrozze, con numerosi record di velocità e autonomia che la combustione interna, non ancora all’altezza del ruolo, non poteva contrastare. In sostanza, l’argomento che in questi ultimi anni viene considerato il futuro della mobilità, 150 anni fa veniva considerato il futuro della mobilità.
Il mondo delle due ruote è altresì parte concreta della crescita dell’elettrico. Concept a iosa, gare silenziose sempre più sotto i riflettori e opinione pubblica che si abitua lentamente all’idea di un mezzo muto e senza cambio, che riforniamo con una presa e un trasformatore. Ci sono almeno 5 validi argomenti per sostenere e credere nella propulsione elettrica su moto e scooter:
1. Ecosostenibilità: i motociclisti non badano molto a quest’aspetto. La moto è passione, e la passione è spesso un ideale integralista. Il popolo dei dueruotisti digerisce ancora male l’idea di un futuro senza pistoni, puzza, rumore e fumo, ma c’è un’altra parte, più generalista, che guarda concretamente all’aspetto ecologico di scooter e mezzi di trasporto a due ruote intesi come semplice strumento per la mobilità di uno o più singoli. Un futuro con tanti piccoli o grandi scooter elettrici a sostituire gli smarmittati e fumosi cinquantini. Polmoni, orecchie e città ringrazieranno.
2. Prestazioni: Non tappiamoci gli occhi con le fette di San Daniele. Un motore elettrico è capace di un rendimento che va dal 60 all’85% circa, contro il 35% di rendimento massimo per la combustione interna. L’elettrico non ha cambio, perchè non ha bisogno di un convertitore di coppia per poter esprimere i suoi massimi valori di potenza. Il range di sviluppo di questi motori è di gran lunga più elevato di quello degli ormai tiratissimi motori a scoppio, che evolvono soprattutto grazie all’elettronica. Purtroppo l’attuale produzione elettrica deve sempre trovare un compromesso fra autonomia e potenza, ma una volta che si troverà la chiave di volta con delle batterie realmente efficienti, non ci sarà confronto in pista e fuori.
3. Credere nello sviluppo: i ragazzini se la ridevano alla grande quando con il loro cavallo superavano attrezzi costosissimi e teribilmente lenti come il triciclo Benz a motore del 1886. La situazione ora è più o meno simile, con ancora troppi proprietari di bolidi da 180CV a ridersela di una Agni da competizione con 68CV. La storia si ripete sempre, e non sarà difficile, anche per i talebani del motore alternativo, innamorarsi delle prestazioni fornite da un rotore, quando queste saranno veramente interessanti.
4. Moda: le mode nascono da un mix di elementi, tra i quali spicca il marketing. Con questo strumento si può vendere una penna Bic per 1000€, e di conseguenza anche le moto elettriche saranno oggetto di massicce campagne sia classiche che virali. La novità del prodotto, rende il mezzo modaiolo. Mini e Smart sembrano anticipare un futuro molto prossimo con i loro ultimi scooter, ma gli investimenti da parte dei grandi marchi sono attualmente incentrati sullo sviluppo; quando questo garantirà un risultato all’altezza del mercato di massa, i soldi verranno spostati sul reparto marketing. E i bar più fighi di Milano si riempiranno di silenziose creature dal design innovativo.
5. Economicità di impiego: tornando ad un discorso meno sentimentale e più pratico, il passaggio all’elettrico consentirà notevoli risparmi sulla manutenzione e sul mantenimento. Un motore elettrico è strutturalmente più semplice di uno a pistoni e la possibilità di collegarlo alla presa di corrente, come un normale computer o un telefonino, rende l’elettrico “user friendly”… anche per il portafogli. Non sarà difficile immaginare abbonamenti per la ricarica su aree di parcheggio in città e il vantaggio derivato dell’utilizzo della rete in casa. Purtroppo anche qui dovremmo aspettare qualche tempo per avere mezzi economici anche in fase di acquisto.
La tradizione è importante. Per progettare un futuro è fondamentale avere un passato e l’esperienza che ne deriva. Ma un conto è tenere in considerazione la tradizione per crescere, un altro è legarsi a doppio nodo su concetti che in breve tempo diventeranno obsoleti per chi non vive la nostra passione; una passione che l’elettrico non ci ruba, ma che rielabora ed evolve per offrire, in un futuro molto prossimo, un prodotto di miglior qualità, prestazioni, comfort ed economicità. I viaggi a lungo raggio e le pieghe ginocchio a terra non ci mancheranno di certo.