Jorge Lorenzo è il "re": giù il cappello!

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 10 ott 2010
Jorge Lorenzo è il


All’età di 23 anni, Jorge Lorenzo incassa, con tre gare d’anticipo, il primo titolo iridato della MotoGP, il terzo in carriera.

Il maiorchino calca le piste fin da bambino, affronta le corse come ragione di vita, pilota di classe cristallina, coriaceo e indomito fino alla temerarietà che sfocia a volte in strafottenza, ha dimostrato nel 2010 di avere raggiunto quella maturità agonistica (fatta anche di freddezza e saggezza) che lo pone sicuramente fra i protagonisti assoluti delle prossime stagioni.

Il mondiale vinto da Jorge in questa stagione drogata dal motomercato è fuori discussione: titolo ampiamente meritato, frutto di una superiorità (pro tempore) complessiva (pole position, tempi sul giro, corse vinte fin qui) del binomio “migliore” pilota-mezzo-team.

Chi parla di fortuna o addirittura di mondiale … “rubato” del campione spagnolo o non sa o è in malafede, accecato non dalla passione per il motociclismo ma dal tifo pro “questo” contro “quello”, nella logica che il proprio beniamino era-è-sarà sempre il “migliore” e i suoi avversari erano-sono-saranno sempre “peggiori”.

Basta un po’ di memoria: quante volte in passato la jella (cadute con conseguenze per lo più pesanti) si è abbattuta su Lorenzo, privandolo di grandi soddisfazioni e risultati, togliendoli meritate vittorie in gara e forse anche qualcosa di più?

Simpatico o meno, Jorge Lorenzo è oggi uno dei (pochi) grandi piloti vincenti cui togliersi il cappello: se così non fosse non si capisce perché una Casa come la Yamaha, da decenni e decenni protagonista del mondiale, abbia fatto ruotare la propria strategia agonistica futura partendo dal neo 23enne campione del mondo.

Fra passato/presente rappresentato da Rossi e presente/futuro rappresentato da Lorenzo, il colosso dei tre diapason non ha avuto dubbi allestendo per il 2011 la squadra con il binomio Lorenzo-Spies, potenzialmente il più forte in campo e il più … “resistente” (nel rapporto esperienza/palmares/età) in proiezione futura.

Dire queste cose non significa togliere niente a nessun altro pilota, tanto meno a Valentino Rossi, fuoriclasse super che non ha certo bisogno delle grida da “invasati” di qualche aficionados dell’ultima ora (o più chiaramente dell’era del “Dottore) per dimostrare il proprio straordinario valore. Tutto qui.

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