Special Moto Guzzi Cafe Racer: linee pulite e anima racing

Di L. Lallai
Pubblicato il 19 ott 2010
Special Moto Guzzi Cafe Racer: linee pulite e anima racing


Le vecchie Moto Guzzi con telaio Tonti sono forse le più belle basi di partenza per la creazione di una special con i fiocchi. Non è la prima Cafe Racer che viene sviluppata su questa base, nè sarà l’ultima, ma vale la pena mostrare questo gioiellino di semplicità ed efficacia, equipaggiato con motore serie grossa da 1000cc.

Più precisamente, il propulsore è un LM1000S, uno degli ultimi sportivi della serie Le Mans, adagiato sulla doppia culla di un Le Mans II 850, più anziano di qualche anno. Basamento e teste, per intenderci, sono gli elementi che rimarranno anche nelle serie successive. Analizzando più profondamente, possiamo notare i nuovi carburatori con cornetti cromati e la verniciatura nera goffrata di basamento, gruppi termici e cambio, con quest’ultimo dotato di ingranaggi alleggeriti e di diverso profilo, che ne modificano la rapportatura.

L’avantreno è un Paioli a steli rovesciati da 41mm, proveniente da una delle ultime serie Laverda (per intenderci, una 750S o una Ghost), monta dischi da 320mm e pinze assiali Brembo Serie Oro. Piastre di sterzo inedite e semimanubri abbastanza estremi completano l’anteriore. Al posteriore invece troviamo due ammortizzatori YSS pluriregolabili. Il telaio il forcellone sono stati verniciati in grigio chiaro.

Moto Guzzi Cafe Racer
Moto Guzzi Cafe Racer
Moto Guzzi Cafe Racer
Moto Guzzi Cafe Racer

In grigio sono anche le sovrastrutture, con un serbatoio lungo e stretto, che ben si associa al codino monoposto di vaga ispirazione Ducati SS prima serie. Il pacchetto estetico viene completato da faro posteriore piccolo e tondo, cerchi a raggi con canale anodizzato nero, e strumentazione con il solo tachimetro/contachilometri, in posizione centrale.

Una fasciatura trattiene il calore dei collettori, che sfociano in due scarichi a cono e controcono dallo stile vintage, anche essi verniciati in nero. possiamo completare la descrizione guardando la moto nella sua interezza, e troveremo tutti gli elementi ben associati, a creare una cafe racer che mischia armonicamente particolari moderni e retrò, per un risultato classico ma aggressivo.

L’autore di questo gioellino si chiama John Williams, malato di racers d’annata e innamorato della sua creatura a schema trasversale: “E’ la Guzzi più leggera e maneggevole che ho mai guidato. La gente rimane a fissarla perchè fa la sua figura e fa un gran casino. Tutti elementi che creano l’ideale cafe racer”

via | Bike Exif

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