Tenneco-Marzocchi, le sospensioni elettroniche sono anche sulle moto
Avere sospensioni regolabili dà molti vantaggi, il più importante dei quali è la possibilità di dare al veicolo che le adotta (gli psicologi ci perdoneranno) delle “personalità multiple”. In questo modo da una stessa motocicletta si potrà avere il comfort o la rigidezza sportiva senza cambiare le sospensioni, premendo semplicemente un pulsante.
Tutti gli appassionati sanno l’importanza che lo schema delle sospensioni e la loro taratura hanno nel comportamento dei veicoli. La loro influenza è mutua: certamente non basta dire: “l’auto X ha i quadrilateri deformabili” oppure “la moto Y ha l’ammortizzatore con l’articolazione progressiva” per definire le caratteristiche di quel veicolo.
Il monoammortizzatore posteriore, per esempio, ce l’hanno i maxiscooter, le stradali, le off-road e le sportive, mezzi a motore che hanno in comune soltanto il numero delle ruote, certamente non il tipo di comportamento e d’impiego!
Il differente comportamento dipende dalle differenti declinazioni di uno stesso schema, profondamente influenzate dalla sua geometria e dalla “taratura”, ossia dalle caratteristiche di smorzamento dell’ammortizzatore e di elasticità dell’elemento… elastico (giustamente), la coppia di ferro di qualsiasi sistema sospensivo.
Fra le aziende specializzate negli elementi per sospensioni un posto importante spetta sicuramente a Marzocchi, azienda del bolognese che è stata acquisita, nel 2008, dalla grande e ramificata azienda statunitense Tenneco. Marzocchi è attualmente fornitore di molte importanti case motociclistiche e, grazie all’acquisizione di Tenneco, può godere delle strutture di ricerca e sviluppo di un grande gruppo industriale.
Tenneco è proprietaria, per esempio, di Monroe, azienda nel cui range produttivo sono presenti anche ammortizzatori a controllo elettronico.
Dalle parole del nostro cicerone allo stand Marzocchi Tenneco, il gentilissimo Francesco Frontali, Project Leader del dipartimento tecnico, emerge il fatto che l’acquisizione non sembra aver fortunatamente inciso sulle persone e sul “carattere” dell’azienda.
Frontali, per esempio, è un motociclista competente che, insieme a un suo collega, ama anche girare in pista e non solo per lavoro. Un altro tecnico è invece un appassionato di off-road: fa sicuramente piacere sapere che i progettisti sono anche persone che la moto cel’hanno nel sangue…
Lo stand all’EICMA aveva diversi prodotti interessanti, come questo RAC 46 Mg, componente dedicato alle corse la cui costruzione quasi completamente in Magnesio (il serbatoio esterno di compensazione è in fibra di carbonio), con la molla in titanio, permette di contenerne il peso in 2,3 kg.
Nel più puro spirito racing non manca la predisposizione per il potenziometro destinato a inviare segnali al sistema di acquisizione dei dati.
Meno corsaiolo ma più versatile è questo è l’ammortizzatore Shock Adaptive, studiato per la sospensione anteriore Telelever di BMW. La regolazione dello smorzamento in estensione e compressione è affidata a due motorini elettrici passo-passo (stepper motor) che muovono delle astine calibrate la cui posizione parzializza più o meno i passaggi dell’olio idraulico contenuto nell’elemento.
Un’altra quantità sulla quale si può agire è il precarico della molla, utile per adattare la sospensione alle differenti condizioni (carico, velocità, stato della strada…). L’unità Shock Adaptive with Electronic Preload permette di regolare elettricamente anche il il precarico, utilizzando un compatto motore brushless (senza spazzole) il cui lavoro è alleggerito sia da ingranaggi con un cospicuo rapporto di riduzione sia da un serbatoio d’aria in pressione.
E veniamo alle forcelle, con la USD 53 Al-Mg Off road (quella rossa nella foto) votata alla leggerezza. Gli enormi steli da 53 mm in alluminio ed i particolari (tappi e piedini) in lega di magnesio permettono di contenere il peso in soli 7,9 kg.
La USD 50 Adaptive è meno impressionante per dimensioni e peso ma vanta la possibilità di regolare, con comandi al manubrio, la risposta in estensione e compressione.
Questa forcella ha le idrauliche di compressione ed estensione separate e sistemate una per ogni canna. In questo modo si possono usare pistoni e valvole più grandi migliorando le condizioni di lavoro degli elementi interni, la scorrevolezza durante l’assorbimento e la progressività della risposta.
Le regolazioni sono attuate dai soliti motorini stepper che, privati della flangia necessaria per il fissaggio esterno, riescono a stare all’interno della forcella. Le necessarie tensioni di alimentazione e controllo vengono portate loro tramite connettori antisfilamento sistemati sui tappi superiori (la parte rossa è il dado per regolare il precarico).
Questo è lo stato della tecnica più avanzata di oggi: il futuro si preannuncia ancora più evoluto, con le moto sempre più controllate da centraline potenti e sofisticate. Questi sviluppi non sono facili (pensate al peso del pilota che si muove sulla sella, evento che nelle automobili non avviene) ma si sta lavorando alacremente per rendere le moto del futuro sempre più versatili e sicure.