Cairoli: a Genova per bettere McGrath

Di Nico Condorelli
Pubblicato il 13 nov 2010
Cairoli: a Genova per bettere McGrath


Kevin Windham, Justin Barcia, Gautier Paulin, Gregory Aranda, sono tutti sul piede di guerra per sfidarsi questo sabato nel trentennale del Supercross di Genova. Ma senza nulla togliere a questi fuoriclasse francesi e americani, i riflettori sono tutti puntati su Antonio Cairoli e Jeremy McGrath che si trovano per la prima volta l’uno contro l’altro all’interno del Palasport del capoluogo ligure pronti a darsi battaglia in una sfida che si preannuncia sensazionale.

Per Cairoli, che a Genova porta al debutto nelle gare indoor la KTM SX-F 350, si tratta di un sogno diventato realtà visto che il pluricampione californiano è stato per lui il pilota di riferimento ancora prima che salisse in sella ad una minicross. “Fin da piccolo “Showtime” mi ha sempre affascinato la sua tecnica di guida – spiega il quattro volte iridato messinese – per me è sempre stato il migliore e il mio idolo. Mi piacevano i suoi numeri, come il Can Can che ho poi ripetuto anch’io ed che è tuttora l’evoluzione che faccio più volentieri“. A distanza di una ventina d’anni, Tony è pronto per superare il maestro.

Sarà senz’altro una bella sfida – continua il pilota KTM che il prossimo inverno si trasferirà in California per allenarsi sulle piste artificiali – è un pò che ha ufficialmente smesso di correre ma ha continuato sempre ad allenarsi facendo qualche gara selezionata ed i test per l’American Honda per cui ritengo che sia sempre in forma e che sia un osso duro da battere. Da parte mia comunque ce la metterò tutta per stargli davanti, se ci riuscissi sarebbe senz’alto un bel ricordo“.

Dopo aver vinto il titolo MX1 ho fatto un pò di pausa ma poi ho iniziato a girare in alcune piste Supercross diverse dando così una spolveratina alla tecnica di guida. Avrò un motore un pò più pronto ai bassi regimi ed una forcella più dura, per il resto cercherò di sfruttare la fantastica maneggevolezza della mia 350. Punto sicuramente al podio, ma la cosa più importante è divertirmi e fare una bella gara. Non sarà una passeggiata perché ci sono piloti esperti che corrono tutto l’anno su queste piste, ma mi servirà comunque anche in previsione delle gare che farò negli Stati Uniti“.

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