Marco "SuperSic" Simoncelli intervistato da Motoblog: "il prossimo anno punto al podio in tutte le gare"

Di Nico Condorelli
Pubblicato il 15 nov 2010
Marco


In occasione dell’inaugurazione del nuovo show room del concessionario Honda Malberti Motors, ne abbiamo approfittato per incontrare “SuperSic” e scambiare due battute con lui. Ci siam troviamo davanti un ragazzo genuino e disponibile, che quasi non ti aspetti: un ragazzo che sa di non essere più un esordiente e che mette in mostra quelle doti innate che un giovane pilota non può non possedere! Un Marco che, ispirato, cerca una sua strada, per cominciare a tracciare un percorso solo suo.

MB: Chi è Marco Simoncelli lontano dalle gare? Cosa ti piace fare e come trascorri le giornate in questo periodo di “riposo forzato”? Riesci a ritagliarti del tempo con gli amici?
Sic: Lontanto dalle gare sono un ragazzo normale, sto con i miei amici e con la mia morosa, vado a ballare la sera. Mi piace allenarmi con la moto da cross. Anche in questi periodi di inattività comunque alle gare ci penso sempre, rifletto su come fare andar la moto più forte e riuscire ad esser più veloce.

MB: Fondamentale il rapporto tra te e la tua famiglia: quanto ha influito sulla tua formazione? Chi è stata la persona che ti ha aiutato e supportato di più?
Sic: Tutti e tre sono stati importanti, poi ovvio, mia sorella è più piccola, per cui conosco meglio il mio babbo e la la mia mamma (risate). Ma nei momenti difficili ho sempre avuto tutti vicini: dal mio babbo, che è colui che passa più tempo con me e non si è mai perso una mia gara, a mia mamma che, se non presente, mi sa dare sempre dei consigli preziosi.

Simoncelli intervistato al concessionario Malberti
Simoncelli intervistato al concessionario Malberti
Simoncelli intervistato al concessionario Malberti
Simoncelli intervistato al concessionario Malberti

MB: E di “Don Carlo” Pernat, che mi racconti? Lo si vede sempre e solo accanto a Capirossi…
Sic: Carlo collabora con me ormai da tre/quattro anni, siam diventati comunque grandi amici. E’ una persona che stimo e mi fido molto di lui. Lui è sempre nel box di Capirossi perchè sono diversi anni che collabora con Loris. Ogni tanto viene a trovare anche a noi, ma dopo un pò lo mandiamo via, inizia a parlare di cose che c’entrano ben poco con le moto (…risate). E gli diciamo: su Carlo, tornatene da Loris…(altre risate!).

MB: Spesso ti diverti alla Cava ad allenarti col cross con Valentino: c’è un aneddoto, un sorpasso, una manovra in cui ti è capitato di “superare il maestro”?
Sic: Alla Cava diamo spesso vita a delle grandi battaglie con sportellate, purtroppo sono più le volte che mi ha fregato lui! Spero col tempo di riuscirlo a fregare sempre più spesso, anche se sarà dura. Facciamo anche gare coi kart, ma per lo più d’estate, adesso fa un pò freschino.

MB: Spies è stato il Rookie of the Year. Ma nella seconda parte della stagione hai avuto una crescita costante, culminata nelle gare di Sepang, Estoril e nella prima fila di Valencia. La chiave della svolta?
Sic: Dall’inizio dell’anno ci sono stati tanti piccoli miglioramenti: sono migliorato io, la mia squadra, soprattutto nella messa a punto della moto. Ma anche l’Honda nel corso della stagione ci ha aiutato tanto, portandoci delle soluzioni diverse di telaio e un’elettronica nuova. La vera svolta c’è stata dalla gara di Motegi, dove l’Honda ci ha dato un ulteriore supporto e noi abbiamo trovato una giusta soluzione di setup.

MB: Cosa ti ha impressionato di più in questo tuo primo anno su una MotoGP: l’accelerazione, la gestione del freno motore, l’elettronica (davvero così invasiva)? E cosa invece cambieresti?
Sic: La MotoGP è una categoria estrema e non è facile andare forte. Quel che mi ha impressionato di più è stato il livello di tutti, perchè di piloti che vanno piano non ce ne sono. In 250, se una gara mi andava male, facevo 5°; nella classe regina puoi essere al 3° posto, ma se abbassi il tuo ritmo di soli 3 decimi al giro, puoi ritrovarti subito 8°. Le moto vanno fortissimo, ma è anche vero che senza questa elettronica non si potrebbe esser così veloci.

MB: Hai condiviso il box e il team con Melandri. Come è stato il tuo rapporto con lui?
Sic: Praticamente è come se non ci fosse stato. Non avevamo un gran feeling, siam due caratteri completamente diversi e di conseguenza non ci siamo mai trovati più di tanto. Ho apprezzato molto di più la presenza nel box della sua morosa, che quella di Marco, sinceramente! (risate).

MB: Nella sua prima uscita con la R1 SBK però, Melandri è andato subito forte. Secondo te sarà in grado di dire la sua e magari di stare anche davanti a Biaggi?
Sic: Marco è sicuramente un talento e quest’anno non è riuscito ad esperimersi come voleva. Speriamo che possa duellare con Max, perchè vedere due italiani lì davanti è sempre bello. Io stesso ci sono riuscito ad Imola, nel 2009: un’esperienza bellissima, che non mi scorderò mai.

MB: Il tuo stile aggressivo, con sorpassi e sportellate al limite, ti ha fatto amare dalla gente ma spesso ti sono state mosse delle critiche e non sempre si è rivelato redditizio. Pensi di cambiare atteggiamento o tattica?
Sic: Non penso, quel che conta alla fine sono i risultati e non le critiche degli altri. Ho sempre corso così da quando andavo in minimoto e non vedo il motivo di cambiare. Forse dovrei cercare col mio stile di non usurare troppo le gomme per arrivare a fine gara, ma continuerò così “sulla mia strada“.

MB: Ami molto rischiare per cercare il limite. Ma qual è il tuo rapporto con la paura?
Sic: Se tu sei un pilota, qualsiasi cosa tu guidi, il vero gusto sta nel portarla al limite. Le corse sono fatte per questo. E’ fantastico quando riesci ad andar forte e a guidare con la massima precisione. In moto non puoi aver paura. Magari mi viene quando faccio un errore o la moto mi è partita e non riesco più a riprenderla, allora la paura arriva aspettando l’impatto col terreno. Lì c’ho tanta paura, sì! (risate)

MB: Nei test di Valencia hai provato un nuovo ammortizzatore e nuove sospensioni, sei andato subito fortissimo, con un passo costante. Ci sei sembrato in grado di dare fastidio ai fantastici 5. Il tuo obiettivo per il 2011?
Sic: I test sono andati alla grande. La Ohlins ha portato delle nuove sospensioni con cui mi sono trovato subito bene, in più la Honda ha portato il telaio dell’anno prossimo, su cui è stato apportato un ulteriore miglioramento. Come hai detto te, io voglio lottare con i piloti più forti della categoria e riuscire a stare lì in mezzo a loro. Il mio obiettivo sarà puntare al podio in tutte le gare, poi ovviamente so che non sarà sempre possibile, in alcune gare ci riusciremo, in altre no, ma è quello il punto su cui concentreremo tutto il nostro lavoro!

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