Marco "Macio" Melandri intervistato da Motoblog: "non vedo l'ora di iniziare l'avventura in SBK"

Di Nico Condorelli
Pubblicato il 19 nov 2010
Marco


In occasione della presentazione del nuovo energy drink SpeedRace al Bobino Club di Milano, abbiamo incontrato “Macio” Melandri e scambiato due battute tra presente, passato e futuro. Marco è disponibile e schietto, parla senza peli sulla lingua e senza timori, ma soprattutto dai suoi occhi traspare un’iniezione di fiducia e la precisa consapevolezza delle sue capacità.

MB: Lo spirito di questa stagione e la tua nuova avventura. Come riparte oggi Marco Melandri?
Macio: Riparto molto motivato, perchè comunque dopo il primo test ho la consapevolezza di poter partire per esprimere il 100% del mio potenziale, cosa che negli ultimi anni non mi è riuscita. Sono contento perchè la moto è competitiva e la squadra pronta, sono convinto che sarà una stagione molto divertente.

MB: Hai già avuto modo di testare la nuova moto. Qual è la differenza tra la versione 2010 e il prototipo 2011?
Macio: La versione 2010 ha una distribuzione dei pesi molto più sull’anteriore, mentre la 2011 è stata ribilanciata per far sì che le gomme durassero più a lungo. Ho fatto solo pochi giri ma il feeling è stato subito molto buono. Adesso non vedo l’ora di andare in Australia e di lavorare sulla nuova moto per vedere se funziona bene.

MB: Come sai la SBK è più vicina al pubblico rispetto alla MotoGP, con i tifosi e gli appassionati che possono avere accesso all’area paddock. Saresti a tuo agio al contatto diretto con loro?
Macio: Sì, certo. Sono andato a vedere le gare fin da bambino e cercavo di star vicino ai piloti. L’idea di esser vicino ai tifosi per me è bella e dev’essere così. In MotoGP sembra tutto così irragiungibile, è diventato tutto uno show più che uno sport. Invece il contatto con la gente, riporta a una dimensione più umana.

MB: La fortuna. Quanto l’hai cercata e quanto hai sofferto nel veder che ti voltava le spalle nonostante i tuoi sforzi e il tuo impegno?
Macio: Nelle corse, come nella vita, la fortuna conta e serve sempre. Quando invece le cose non vanno e tu sai di non poterle cambiare è molto dura! A quel punto è solo la passione che subentra e ti fa andare avanti.

MB: Un ricordo speciale della tua stagione più bella?
Macio: Su tutte il Mondiale del 2002, quando all’ultima gara contro Nieto ho vinto gara e titolo! Credo sia stata una delle gare più belle di sempre, ci siamo superati ben quattro volte solo nell’ultimo giro… e poi ancora la 1a vittoria in MotoGP ha un sapore speciale perchè ho battuto il miglior Valentino di sempre, nella sua forma migliore. Lui “rischiava” di diventare il pilota con più vittorie in una stagione e io l’ho fermato proprio nelle ultime du gare.

MB: La tua stagione più brutta. E perchè?
Macio: Per certi aspetti il 2008, per altri quest’anno. Quest’anno perchè ho avuto la consapevolezza di non interessare più, mi sono sentito non un pilota “clienti” ma un pilota-sponsor, nel senso che alla Honda avermi tra le sue fila ha significato solo per guadagnare più soldi da spendere poi per le moto ufficiali. Nel 2008 ho pagato caro lo scarso feeling con la moto e la reazione della gestione in Ducati, per come sono stato trattato: non sono mai state messe in dubbio le mie difficoltà con la desmosedici, bensì da subito le mie capacità.

MB: Dove trovi le motivazioni per andare avanti anche in questi momenti di difficoltà? Cosa conta davvero, a prescindere dai risultati e dallle classifiche?
Macio: Quando sono a casa mi aiuta prendere la moto da cross e andare a girare. Mi diverto sempre e lì capisco che appena il feeling con la moto tornerà, io potrò esser ancora veloce e dire la mia. E’ questo pensiero che mi fa sempre andare avanti.

MB: La MotoGP è davvero finita, svuotata di senso, con troppa tecnica, o c’è ancora qualche aspetto da salvare?
Macio: Fin quando le cose vanno male, vedi tutto in modo negativo. Certo è che bisognerà lavorare duro per salvarla, forse con le 1000cc possa anche migliorare ma bisognerà stare molto atenti con i cambi dei regolamenti. Di fatto, bisognerebbe togliere un pò di potere alle Case che danno le moto in leasing e limare la differenza tra moto “ufficiale” e moto “satellite” per riportare più equilibrio e più spettacolo.

MB: Nuove appassionanti sfide ti attendono, ma la classe regina ti mancherà?
Macio: Non credo. Restare lì solo per fare numero, per me non era interessante. Quando vado in moto io voglio divertirmi. Preferisco andare a lottare e vincere in una categoria che è considerata da qualcuno “minore” ma, a me non interessa: voglio solo guidare al meglio la mia moto, allora sarò felice!

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