Incidenti in diminuzione: meno morti e feriti sulle strade italiane secondo il rapporto ACI-ISTAT

Di L. Lallai
Pubblicato il 19 nov 2010
Incidenti in diminuzione: meno morti e feriti sulle strade italiane secondo il rapporto ACI-ISTAT


Incidenti, morti e feriti in diminuzione sulle strade italiane. Questo rivelano i dati dell’ultimo rapporto ACI-ISTAT, presentato questi giorni presso l’Automobile Club di Roma, in riferimento all’anno 2009. Un risultato di sicuro positivo, che tiene conto di autmobilisti e motociclisti, e più in generale di tutta l’utenza della rete stradale e autostradale nazionale.

Per descrivere i passi avanti fatti in termini di sicurezza, è giusto dare un po’ di numeri: 215.405 sinistri, 1,6% in meno rispetto al 2008, con una percentuale di feriti dell’ 1,1% inferiore, pari a 307.258 casi. Il più incoraggiante dei dati, è anche il più grave dei casi: i morti sulle strade sono passati a 4.237, ovvero -10,3% rispetto all’anno precedente; un risultato a doppia cifra che ci rende quasi felici, anche se non c’è tanto da sorridere, con 12 morti al giorno!

I più colpiti i ragazzi sotto i 25 anni, nei weekend, soprattutto il sabato. L’ora con più sinistri è registrata attorno alle 18, e la percentuale maggiore di morti si ha su strade urbane, seppure le strade extraurbane illustrino casistiche di incidenti più gravi. Le autostrade sono più sicure. Il Presidente dell’ACI, Enrico Gelpi, commenta i dati incoraggianti dati dal rapporto:

“Se con i dati 2010 si confermerà la diminuzione del 10% delle vittime sulle strade, allora l’Italia centrerà l’obiettivo europeo con il dimezzamento dei morti rispetto al 2001. Oggi siamo decimi nella graduatoria internazionale con -40,3% rispetto alla media UE pari a -35,1. Per consolidare i risultati serve un impegno sinergico sul piano educativo con l’avvio di un’offerta formativa più adeguata soprattutto per i giovani, esposti a un rischio tre volte più alto di provocare o subire un incidente.”

Continua poi, “A questa finalità risponde il nuovo network di autoscuole ACI Ready2Go, che si avvale di strumenti e moduli didattici altamente innovativi. Il 15% dei conducenti coinvolti in un sinistro ha meno di 21 anni, quindi meno di tre anni di esperienza al volante: ecco perché l’Automobile Club d’Italia sottolinea la necessità di istituire l’obbligo per i neopatentati di un corso di guida sicura.

Il nostro impegno per una mobilità più responsabile si rafforza con il nuovo progetto sperimentale ACI per il Sociale, che propone agli anziani, ai diversamente abili e agli extracomunitari una capillare attività formativa sui temi della sicurezza stradale. Tutto ciò non può però prescindere dall’ammodernamento della rete stradale: come evidenziato dallo studio presentato oggi dall’ACI sulla localizzazione degli incidenti, tra le strade più pericolose del Paese continuano a figurare da anni le stesse arterie, dalla Pontina alla Romea, dalla Pontebbana alla Jonica”.

Ci piacerebbe passare l’evidenziatore sulla parte del discorso riguardante la formazione, un argomento che spesso viene tralasciato o messo in secondo piano rispetto alla sicurezza passiva da dedicare alle strade. Insegnare correttamente e in modo efficace la cultura stradale (perchè di cultura si tratta) e il comportamento alla guida sta alla base della comprensione dei rischi che si corrono, della interpretazione delle varie situazioni di pericolo e della conseguente reazione da parte del guidatore.

Aprire il gas, frenare, schivare l’ostacolo. Sono argomenti che poco vengono trattati in sede di scuola guida ed educazione stradale nelle scuole, e sono quasi un’esclusiva dei corsi di guida sicura. Estendere queste nozioni ad un pubblico più ampio, integrandole alle più elementari nozioni di guida, potrebbe davvero cambiare l’approccio del singolo alle situazioni di pericolo, quando troppo spesso il panico prende il posto della lucidità, elemento indispensabile per salvare vite umane.

via | ASAPS e ACI

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