Radical Ducati RAD-01: La 999 che non fu
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RAD-01 è stato, e ancora è, il fiore all’occhiello dell’atelier Radical Ducati, uno dei più alti esempi di tuning spagnolo, che accorcia le distanze fra il motociclismo puro e l’arte. Fra le lavorazioni di classe di Pepo e del suo team di lavoro, la RAD continua a suscitare l’interesse degli appassionati, per l’estetica controversa e le indubbie doti tecniche, spremute dal bicilindrico Ducati.
Il progetto nacque nel 2005, quando Ducati con la Superbike 749/999 divideva l’utenza, una moto radicale che ha ricevuto una caratterizzazione estetica ancora più particolare, appena uscita dall’officina spagnola. Così anche Radical Ducati ha destato interesse, costruendo un cupolino senza proiettore, eliminando il grosso supporto di serie, e collocando i fari nelle carene laterali, con una soluzione bizzarra quanto affascinante.
Il motivo che rese la RAD ancora più famosa delle sue indubbie caratteristiche tecniche, però, fu il parere di tanti appassionati che hanno visto nel progetto special spagnolo la vera erede della 998. Una moto totalmente originale quanto armonica nelle forme e accattivante, diversamente dalla moto disegnata da Terblanche che alla sua creazione dalla pregevole fattura ha affiancato un disegno non capito da molti motociclisti, confezionandola come un oggetto ricercatissimo e high tech, forse meno diretto e ruspante della precedente icona della sportività italiana, e della bellissima RAD.
Non solo stile: il nuovo vestito senza il telaietto anteriore e con nuove sovrastrutture ha aiutato nella riduzione del peso, assieme ad altri accorgimenti intelligenti come l’aumento di autonomia del piccolo serbatoio, riprogettato con 6 lt in più di capienza. I costi del kit relativamente bassi, e la possibilità quasi totale di intervento e personalizzazione da parte del cliente hanno fatto si che questa moto diventasse un tutt’uno con il suo pilota.
Fu per questi motivi che entrò nei garage di molti appassionati e nelle piste spagnole ed europee, dove ha acquistato un’identità sempre più marcata facendosi conoscere in lungo e in largo. La Storia è poi continuata con i progetti RAD-02, Cafè Racer, Montjuich TT, Endurance a due e quattro valvole, che continuano a mantenere lo stesso principio, aggiornato con le ultime versioni del Testastretta.
Osservandola ora, nella sua figura che non è cambiata negli ultimi 5 anni, vediamo quanto rimane attuale e moderna, da poter ben figurare per un lustro ancora. Nei giorni scorsi abbiamo espresso un parere sul design, spesso deludente, della produzione mondiale attuale; se i centri stile dei vari marchi prendessero in considerazione il lavoro di questi artigiani e artisti mossi da grande passione, sarebbe tanto di guadagnato per tutti.
foto | Moto22 e Radical Ducati
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