13 Aprilia RXV 4.5 Tuareg al via della prossima Dakar

Di L. Lallai
Pubblicato il 9 dic 2010
13 Aprilia RXV 4.5 Tuareg al via della prossima Dakar


Chaleco Lopez, lo scorso gennaio, ha fatto una Dakar epica concludendo con il podio, portando a ridosso della vittoria l’Aprilia RXV 4.5. Nell’edizione 2011, in programma dall’1 al 16 gennaio, ci saranno ben 5 piloti ufficiali Aprilia e otto privati che tenteranno il colpaccio nell’avventura sudamericana. La potenzialità del mezzo è alta, e tanti piloti credono nel progetto RXV Tuareg.

I preparativi fremono, e la categoria moto/quad prevede ben 230 equipaggi alla partenza della 32a edizione. Quest’anno verranno percorsi 9.605km, divisi in 13 tappe con l’Aprilia che punta ancora sul team Giofil e sul cileno Francisco Lopez, per gli amici Chaleco. Aprilia questa volta ha anche il regolamento dalla sua parte, perchè i top team avranno cilindrata limitata a 450cc, compresa KTM che negli scorsi anni ha fatti incetta di successi grazie alla sua velocissima 690.

Un altro iberico è appena entrato a far parte del Team Aprilia Giofil: si tratta di Joan Barreda, giovane proveniente dal cross e dall’enduro, che da poco si è affacciato nella scena delle Baja e dei grandi Rally. Barreda è già considerato l’astro nascente della disciplina e alla Dakar cercherà di tenere fede alla propria fama di pilota velocissimo.

Aprilia RXV 4.5 Tuareg 2011
Aprilia RXV 4.5 Tuareg 2011

Alain Duclos è il terzo pilota Giofil, da molti anni uno dei privati più veloci in assoluto. Lo scorso anno Duclos terminò la Dakar in sesta posizione assoluta e quest’anno cercherà di migliorare ancora in sella all’Aprilia Tuareg. Ultimo, ma non per importanza, il nostro Alex Zanotti. Il sammarinese sarà l’unico a correre con la versione “light” della Tuareg 4.5, moto che ha già dimostrato un ottimo potenziale al Pharaons Rally.

Otto piloti privati porteranno in gara altrettante RXV. L’italiano Francesco Beltrami, del danese Jes Munk, dei belgi Frank Verhoestraete e Jean-Pierre Lejeune, degli olandesi Wouter Van Der Beek e Erik Koffman, del greco Vasilis Orfanos e dello spagnolo Antonio Gimeno

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