MotoGP, Cecchinello: "L'obiettivo è avere due piloti nel 2015"
Il boss del team LCR Honda MotoGP 'tira le somme' dopo la stagione 2013 e rivela i piani per il futuro, parlando di Bradl, della nuova classe 'Open' e dell'accordo 'sfumato' con Nicky Hayden..
Il 2013 è stato un anno di alti e bassi per il team LCR Honda MotoGP di Lucio Cecchinello, ma il bilancio di fine stagione può essere considerato tutto sommato positivo. Il tedesco Stefan Bradl, l’unico pilota della scuderia in MotoGP, ha chiuso l’annata al 7° posto in classifica generale, regalando però al team alcune importanti soddisfazioni quali la partenza in prima fila ad Assen e – soprattutto – la pole position e il secondo posto in gara di Laguna Seca.
In una recente intervista al sito ufficiale del del Motomondiale, il team manager ed ex-pilota veneziano ha fatto il classico punto della situazione del suo team tra passato, presente e futuro, confidando anche le sue opinioni sull’attuale stato della MotoGP e il possibile impatto nuovi regolamenti, che l’anno prossimo introdurranno in griglia la nuova classe ‘Open’. E non solo… Ve la riproponiamo in forma integrale:
Lucio, prova a condividere con noi i momenti migliori e peggiori del 2014..
“Molto facile! Il buon momento – in realtà fantastico – è stato a Laguna Seca. Una sensazione incredibilmente bella! Il cattivo è stato in Malaysia, quando ci siamo resi conto che il nostro pilota avrebbe dovuto subire un intervento chirurgico e non avrebbe più raggiunto Cal Crutchlow in campionato.”
Stefan è caduto in diverse occasioni nella prima parte di stagione, come avete fatto a evitare altri incidenti dopo?
“In realtà ci siamo resi conto che le sue cadute erano causate da una perdita di aderenza sull’anteriore, soprattutto in uscita di curva, quindi, un problema non legato ai freni. La criticità era sulla sospensione, per questo ci siamo impegnati al massimo con Ohlins e tutta la HRC, cercando di risolvere la perdita di aderenza. Il fatto che Bradl sia caduto molto a inizio stagione non era dovuto a suoi errori di guida, ma da qualche ragione tecnica, con le sospensioni non assettate sul suo stile in curva. Ovviamente abbiamo cercato di spiegargli come a non cadere [ride], ma abbiamo lavorato anche su entrambi i fronti: lui avrebbe dovuto cercare di guidare più morbido e non avremmo risolto l’inconveniente tecnico.”
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Come sono andati i test di Valencia? Hanno detto qualche cosa d’importante?
“Sicuramente. Abbiamo testato ottimamente la nuova moto, molto simile alla precedente; Honda ha però cambiato alcune finiture del telaio e Stefan ha avuto un riscontro positivo e una buona sensazione sullo pneumatico anteriore; la moto gli è sembrata più rigida e più stabile. È incredibile come Honda sia stata in grado di migliorare qualche cosa già perfetto! Siamo molto soddisfatti. Inoltre, abbiamo fatto alcuni piccoli aggiustamenti sulla sospensione posteriore guadagnando trazione, cosa che ci ha permesso di andare ancora più veloce: il nostro miglior tempo nelle prove di gara è stato 31,5 sec., nel test, con le nuove modifiche apportate, abbiamo chiuso in 30.8. Molto bene.”
Nel 2014, Bradley Smith (Monster Yamaha Tech3) spera di competere, oltre che con Stefan, anche con Alvaro Bautista (GO & FUN Honda Gresini). Sarà un anno ancora più impegnativo per voi?
“Assolutamente [ride]! Sarà dura, una stagione molto impegnativa. È per questo che siamo qui ed è per questo che Stefan è stato fino a ieri nel nostro quartier generale di San Marino per pianificare e lavorare, fissando gli obiettivi del 2014. Direi che sarà una stagione emozionante e non vedo l’ora di iniziare!”
Parlando di altri piloti, quanto siete stati vicini all’ingaggio di Nicky Hayden?
Beh, abbiamo parlato con Nicky e con Honda, non direttamente con American Honda ma con HRC. Certo, sarebbe stato un sogno, ma in realtà per fare un piano adeguato avremmo avuto bisogno di un budget. Siamo stati in grado di trovare circa il 50% del budget che chiedevano HRC e American Honda. Per quanto riguarda la restante parte, abbiamo proposto il piano agli sponsor attuali che purtroppo non hanno accettato. Per ora dobbiamo rimandare. Dico rimandare, non rinunciare, il nostro prossimo obiettivo è quello di avere due piloti in squadra.
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Quindi, sulla carta, per il 2015 pensate ad una squadra con due piloti?
“È sicuramente l’obiettivo, ma si tratta di trovare gli sponsor; la realtà è che l’industria risente del difficile momento economico. Non ci resta che sentirci felici e fortunati di avere un pilota e una moto ufficiale nella classe regina con l’obiettivo di salire sul podio. Noi continueremo a lavorare per avere un secondo pilota, ma non ci preoccuperemo o demoralizzeremo se non dovesse arrivare.”
Fatto tesoro dei successi e delle vittorie del 2013, cambierà il modus operandi di LCR nel 2014?
“Come abbiamo deciso con il team, con il nostro capo squadra Christophe Bourguignon, con Honda, con HRC e il nostro pilota, ci sono delle cose da migliorare. Alcune hanno la priorità su altre più piccole. Devo dire che sappiamo esattamente su cosa lavorare. Il nostro impegno sarà convogliato su determinati aspetti. Partendo dalla preparazione del pilota durante il periodo invernale, gli forniremo una moto off –road in modo che Stefan possa girare dove vuole per mantenere e migliorare il feeling con l’asfalto; poi, faremo in modo di aumentare la sua forza fisica e la sua capacità di essere veloce, soprattutto con gomme usate.”
Bradl può migliorare qualche cosa in particolare?
“Lui ha una piccola debolezza, sulla quale c’è da lavorarci un po’, le curve strette e sinistrorse. Faremo alcuni esercizi per migliorare l’equilibrio della sua parte sinistra. Se hai in squadra un pilota di grande talento, non hai davvero da preoccuparti. Se hai un guidatore così, anche con la leggerissima debolezza che ho detto prima, non hai che lavorare per annullarla. Stefan è molto concentrato e il suo obiettivo è andare veloce come Marc Marquez, cioè, un pilota dalle doti innate grandissime. Stefan sa che, per cancellare quei pochi decimi che lo separano da Marc, deve solo continuare a impegnarsi.”
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I tempi stanno cambiando nella MotoGP™ con l’arrivo delle ‘Open’ bikes per il 2014 e la ‘CRT’ che non ci sarà più. Inoltre, per la prima volta, sarà esteso l’utilizzo della centralina ECU. In confronto agli ultimi anni, come si prospetta il futuro del Campionato del Mondo?
“Sicuramente positivo. In primo luogo la MotoGP™ deve offrire a tutti il miglior spettacolo possibile. Avevamo bisogno di ridurre il divario tra le ‘Factory’ (moto ufficiali delle case costruttrici) e le CRT; le modifiche per il 2014 sono un ottimo compromesso. Di sicuro, un buon passo in avanti. Allo stesso tempo, le squadre ‘Factory’, avranno la possibilità di utilizzare il proprio software. Con le moto di fabbrica limitate a soli 20 litri di carburante e le ‘non di fabbrica’ a 24 litri, ci sarà un buon vantaggio per quest’ultime e i loro piloti, potrebbero anche essere in grado di usare una gomma posteriore più morbida (cosa possibile, ma non certa). Quindi, sarà ancora più difficile per noi!”
Qual è il piano di Lucio Cecchinello per la pausa invernale? Magari delle vacanze già prenotate?
“[Ride] Me lo stanno dicendo tutti! ‘ Il campionato è finito adesso!’ E io rispondo: ’lo so! Ma a breve ne inizierà un altro!’ Il mio lavoro adesso entra nella fase in cui si deve pianificare il futuro, è come se fosse un secondo campionato, quindi, non posso permettermi di pensare alle vacanze! Per Natale e Capodanno non ho organizzato nulla. Penso di stare con la mia famiglia. Mi hanno invitato un paio di giorni in un’isola caraibica agli inizi di gennaio, vedremo se avrò il tempo. Magari ci andrò solo per quattro o cinque giorni, per me sono abbastanza. Il vero ‘problema’ è che amo il mio lavoro e sono molto motivato, voglio fare un 2014 molto buono, una settimana di vacanza è troppa! Ho fatto visita a mia madre che mi ha detto, ‘Oh , sembri veramente stanco! Dovresti riposare un po’!’ . Le ho risposto che il mio lavoro mi appassiona così tanto che non mi dispiace affatto esserlo [Ride]. Questa mattina, per esempio, mi sono svegliato alle 6:00, una doccia e poi sono andato subito in ufficio perché avevo un sacco di cose da fare, un sacco di idee da portare avanti. Mi considero un uomo molto fortunato!”
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