Amarcord: BMW K1
Capita spesso che moto non molto fortunate o poco apprezzate al momento del loro ingresso sul mercato, molto spesso perché troppo “avanti” rispetto all’epoca in cui furono presentate, vengano poi rivalutate anni dopo e diventino piuttosto ricercate tra i collezionisti. È questo il caso della BMW K1.
Presentata al Salone di Colonia del 1988, venne messa in produzione l’anno successivo ma era già dal 1986 che BMW stava pensando a una moto che fosse più sportiva della K100RS. La serie K BMW, equipaggiata con i motori “a sogliola”, all’epoca (cioè nell’86) infatti comprendeva la K100, presentata nel 1982 ed entrata in produzione nell’83, declinata nelle versioni base “nuda”, RT, la più turistica, ed RS, la più sportiva, tutte con motori a due valvole per cilindro; il 1986 vide poi l’introduzione sul mercato della tre cilindri K75, presentata l’anno prima e commercializzata nelle versioni C con cupolino ed S con semicarenatura.
Venne quindi progettato un modello che fosse equipaggiato con un più performante motore a 4 valvole per cilindro, che mantenesse però l’architettura della serie K, così come le stesse dimensioni (67 x 70 mm) e cilindrata (987 cc) del K100, mentre il rapporto di compressione salì da 10,2:1 a 11:1. Il nuovo motore disponeva anche per la prima volta del sistema Motronic di gestione digitale integrata di accensione e iniezione.
La nuova K1 aveva un design rivoluzionario rispetto alla tradizione BMW e segnò una svolta decisiva nel modo di intendere la moto sportiva per la Casa bavarese. La caratteristica estetica principale era quella carenatura dalle linee spigolose con la ruota anteriore coperta da un ampio parafango e la posteriore avvolta dal codone.
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Quello che maggiormente sconcertava i fan della Casa tedesca era al posizione di guida, molto più simile a quella di una sportiva. Altro aspetto tecnico di rilievo era il forcellone monobraccio con Paralever, utilizzato per la prima sulla R100GS del 1987.
La Potenza massima era di 100 CV (74 kW) a 8.000 giri. In realtà il beneficio dato dalla testata a 4 valvole poteva offrire anche più cavalli, ma la potenza fu limitata a 100 CV, visto che all’epoca si parlava addirittura di una futura limitazione a livello europeo della potenza di tutte le moto ed erano molte le case che si autolimitavano a questa potenza, sebbene poi la limitazione a 100 CV venne applicata solo ai paesi come Francia e Germania. La coppia massima era di 100 Nm a 6.750 giri, il cambio a 5 rapporti, mentre la trasmissione finale era tradizionalmente ad albero cardanico.
A livello ciclistico, le ruote da 17 e 18 pollici montavano pneumatici da 120/70 ZR 17 davanti e 160/60 ZR 18 dietro. Freni Brembo da 305 mm davanti e 285 mm dietro frenavano i 234 kg di stazza, coadiuvato dall’ABS, opzionale come sugli altri modelli K. Le altre misure erano: lunghezza 2.230 mm, larghezza 875 mm, luce a terra 140 mm, altezza sella 780 mm, interasse 1.565 mm, capacità serbatoio 22 litri.
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Grazie anche a un coefficiente aerodinamico di 0,34 (con il pilota abbassato) la K1 poteva raggiungere la velocità massima di 240 km/h, secondo quanto dichiarato dalla Casa, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h era di 3,9 secondi. Il motore della K1 venne utilizzato lo stesso anno anche sulla K100 RS, mentre la base, la RT e la LT presentata nel 1988 continuarono a utilizzare il motore due valvole da 90 CV.
Il prezzo, al momento della sua presentazione, era (in Germania) di 20.200 marchi. Nel suo primo anno di commercializzazione la K1 venne proposta nelle colorazioni Marrakech Red con fregi gialli e Laguna Blue Metallic. Quest’ultimo venne sostituito nel 1991 dal Classic Black Metallic, mentre nel 1992 si aggiunse il Royal Blue Metallic e per il 1993 rimasero le più sobrie Classic Black Metallic e Silk Blue Metallic.
Alla fine del 1989, nel suo primo anno di commercializzazione, ne vennero prodotti 3.586 esemplari. A partire dalla fine del 1991 venne commercializzata solo con ABS e catalizzatore di serie. Nell’agosto del 1993 la K1 uscì di produzione. In tutto ne vennero prodotti meno di 7.000 esemplari (6.921 per l’esattezza), cosa che rende oggi la K1 un modello piuttosto ricercato, con quotazioni dell’usato che possono arrivare anche a 6.000 euro.
Una celebre apparizione la K1 la fece durante il Gran premio di Hockenheim nel 1989. Guidata dal pilota tedesco Toni Mang, fece un giro di pista con l’allora cancelliere Helmut Kohl seduto dietro, riconoscibilissimo nelle foto dalla stazza e dall’impeccabile completo.
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