Honda minaccia l'addio alla MotoGP se Dorna imporrà la centralina unica
Il vice presidente di HRC Shuhei Nakamoto ribadisce il 'no' del colosso giapponese alla ECU unica in MotoGP: "Sicuro al 99%!"
Che i vertici HRC (Honda Racing Corporation) no vedessero di buon occhio l’introduzione della ‘centralina unica’ in MotoGP non è certo una novità, ma alla luce della direzione che stanno prendendo i regolamenti del Motomondiale, il vice presidente di HRC Shuhei Nakamoto è tornato a ribadire con ancora maggiore veemenza la contrarietà del colosso giapponese a tale eventualità, arrivando a minacciare addirittura l’addio alla classe regina del Motomondiale.
Allo stato attuale delle cose, nel 2014 i team partecipanti alla MotoGP dovranno utilizzare tutti la ‘centralina unica’ proposta dalla Dorna, con la differenza che le moto factory (‘ufficiali’ e ‘satellite’) potranno utilizzare un software di propria produzione mentre quelle della nuova categoria ‘Open’ dovranno usare il software ‘ufficiale’ Dorna, beneficiando però di un serbatoio più grande (24 litri contro 20) e di un maggior numero di motori (12 contro 5).
Tuttavia, nell’ottica ormai familiare della ‘riduzione dei costi’, Dorna starebbe ponderando l’introduzione della centralina unica obbligatoria (hardware e software) per tutti i team, senza distinzioni, probabilmente a partire dal 2017. Colloqui in tal senso sarebbero già iniziati con tutte le parti coinvolte, ma questa ipotesi ha fatto scattare l’immediato altolà di Nakamoto, che non ha esitato a minacciare estreme conseguenze:
“Se la MotoGP dovesse andare nella direzione di un pacchetto elettronico unico per tutti, è praticamente sicuro al 99% che Honda lascerà. La ragione per cui Honda partecipa al Motomondiale è la necessità di sviluppare la propria tecnologia, perchè pensiamo che i Gran Premi siano il miglior banco di prova per questo scopo.”
“Se ci venisse tolta la possibilità di progredire con lo sviluppo, Honda perderebbe un motivo molto importante per partecipare, un motivo fondamentale per giustificare l’investimento di tutti quei soldi. La posizione della Honda comunque non è nuova: l’ho già detto altre volte e non stavo certo scherzando. Se l’obiettivo di Carmelo [Ezpeleta, boss della Dorna] è quello di fermare lo sviluppo, allora non c’è più ragione di continuare per un costruttore come Honda.”
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