Kawasaki Zephyr by Ton-Up Garage
All’inizio degli anni Novanta fece la sua comparsa sui mercati di un po’ tutto il mondo la Kawasaki Zephyr 750, caratterizzata da un design ispirato a quello della sua antenata Z1, sebbene il look non fosse particolarmente aggressivo. Sì insomma, la Zephyr non passò certo alla storia per la sua linea o le prestazioni del suo quattro cilindri da 738 cc a due valvole raffreddato ad aria con una settantina di cavalli, ma è un’ottima base per una cafe racer, come dimostra il lavoro dell’officina portoghese Ton-Up Garage.
Tutto sommato, Italia a parte, la Zephyr ebbe un discreto successo anche in Europa, dove venne commercializzato anche nella cilindrata 1100, mentre la 400 era riservata al mercato interno. Quindi esistono sul mercato dell’usato diversi esemplari, tutti in buono stato visto che non era certo una moto “da sparo”.
Di Ton-Up Garage abbiamo già parlato in un paio d’occasioni mostrandovi prima una loro interpretazione in chiave street tracker di una Kawasaki W650 e più recentemente una Triumph Scrambler. Pedro Oliveira e Daniel Cabral, titolari dell’officina di Porto, entrano in possesso di una Zephyr 750 del 1993, che presto ribattezzeranno Zephyrus, in onore del dio Greco Zeus.
Come da tradizione dei due portoghesi, la moto viene costruita con un budget tutt’altro che faraonico. I lavori iniziano dal retrotreno sul telaietto posteriore, realizzando un codino in puro stile cafe racer dotato di luce a LED e sella monoposto in pelle.
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I due semplici pannelli laterali artigianali hanno il compito di celare alla vista l’impianto elettrico e la batteria, mentre all’avantreno il parafango viene ridotto ai minimi termini. Il resto della carrozzeria è quella di serie, con il serbatoio che viene però ringiovanito grazie a un’azzeccata verniciatura nera e grigia con filetto giallo.
Sostituite le pedane originali con una coppia più arretrate, mentre i semimanubri sono marchiati LSL e accentuano la postura sportiva ora più simile a quella della Z1. Sempre all’avantreno, e sempre marchiati LSL, sono il faro Clubman e i relative supporti.
I cerchi originali a razze vengono sostituiti da una coppia a raggi, sempre da 17 pollici, che dopo essere stati anneriti calzano pneumatici Michelin Supermotard Rain, mentre la forcella di serie da 41 mm è stata leggermente accorciata per un assetto più caricato e aggressivo. Il motore infine è stato semplicemente rinfrescato con dei filtri aria più liberi che incanalano l’aria nei quattro carburatori Keihin da 32mm, che sono stati aggiornati con getti diversi per “intonarsi” meglio allo scarico a due terminali bruniti in stile Megaton.
La prima apparizione in pubblico della Zephyrus, suscitando non pochi sguardi di ammirazione, è stata durante l’ultima edizione del Distinguished Gentleman’s Ride, un particolare evento benefico che si è svolto in 110 città del mondo in contemporanea lo scorso 29 settembre e che ha visto la città di Oporto ospitare l’edizione portoghese.
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