Il Comune di Roma si serve di Twitter per fare multe

I vigili urbani della Capitale utilizzano le segnalazioni dei cittadini inviate tramite il noto social network per far rispettare il codice della strada: inevitabili le polemiche.

Di Adriano Bestetti
Pubblicato il 8 gen 2014
Il Comune di Roma si serve di Twitter per fare multe


Raffaele Clemente (@raffaeleclement), Comandante Generale della Polizia Locale di Roma Capitale, è notoriamente un fan del popolare social network Twitter, che utilizza spesso e volentieri per tenere al corrente la cittadinanza sulle attività dei vigili urbani in azione nella città capitolina. Nelle ultime settimane, tuttavia, l’utilizzo di Twitter da parte della Polizia Locale romana ha preso una piega piuttosto ‘curiosa’, in quanto il profilo di Polizia Roma Capitale (@PLRoma Capitale) viene utilizzato per raccogliere le segnalazioni da parte dei cittadini in marito alle varie infrazioni del Codice della Strada, permettendo così agli agenti di intervenire sul posto per le dovute contromisure e sanzioni.

Tale sistema viene utilizzato per infrazioni di carattere ‘leggero’ quali ad esempio il ‘divieto di sosta’ o il ‘parcheggio in doppia fila’ – per le emergenze si invita la cittadinanza ad utilizzare ancora l’apposito contatto telefonico – ma a quanto pare i risultati sarebbero stati molto positivi, con diverse sanzioni comminate nell’ultimo periodo grazie alle numerose segnalazioni inviate.

Sebbene i cittadini siano incoraggiati a corredare di foto le proprie ‘comunicazioni’, lo stesso Raffaele Clemente ha sottolineato che tali immagini – per motivi di privacy – non vengono utilizzate per l’individuazione degli utenti della strada ‘indisciplinati’ (ad esempio utilizzando il numero di targa) ma piuttosto come ‘indicatore’ della gravità della situazione per decidere sulle modalità e sulla tempistica dell’intervento.

Le potenzialità di un tale sistema sono evidenti, così come le problematiche di vario genere ad esso connesse. Clemente sottolinea i buoni risultati da un punto di vista ‘numerico’ (in termini di ‘sanzioni elevate’ e di ‘rimozioni per sosta vietate’) che prettamente ‘pratico’, evidenziando la maggior efficienza ed economicità dei canali informatici per queste segnalazioni rispetto a vie telefoniche e di altro genere, mentre il Codacons non ha esitato a far presente le proprie perplessità su tale metodo. Queste le parole dell’ avvocato Carlo Rienzi, presidente del Codacons, sull’iniziativa:

“E’ senz’ altro giusta, ma serve a poco. A Roma il parcheggio in divieto di sosta, in curva, in doppia fila, davanti a un passo carrabile o a un accesso pedonale, è quasi la regola. Se i vigili urbani volessero, potrebbero elevare migliaia di multe ogni giorno, senza bisogno di segnalazioni ricevute dai cittadini: basta andare in strada. […] Il vero deterrente sarebbe quello di girare anche con poche pattuglie di vigili in tutti i quartieri, con un sistema a rotazione casuale fra strade segnalate in un elenco, un giorno in una via un giorno in un’altra, a sorpresa. Tempo un paio di mesi, avremmo risolto il problema della doppia fila e del divieto di sosta a Roma, come altrove”.

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