Il prezzo della benzina continua a salire, la Spagna abbassa il limite a 110 km/h, in Sud Italia raggiunti 1,58€ al litro
La crisi libica sta colpendo in modo massiccio il mercato del greggio, che dopo un balzo di prezzo iniziale – appena è partita la rivolta contro Gheddafi – continua a salire di valore in maniera lenta, ma costante. L’Europa sta accusando il colpo in maniera pesante, raggiungendo limiti mai toccati finora, e in Italia, soprattutto al Sud, i display delle pompe riportano un terrificante 1,58 Euro per ogni litro di benzina verde.
In Spagna, per arginare questo problema, è stato abbassato il limite di velocità su autostrada a 110km/h. Questo, secondo il governo, dovrebbe diminuire del 15% il consumo di benzina e dell’11% l’utilizzo del gasolio; ovviamente se tutti rispettano questi limiti. Inoltre la Penisola Iberica riceve l’80% della sua energia da fornitori esterni al paese, e questo drastico aumento del petrolio causerebbe una crescita esponenziale di bollette e tasse maggiore rispetto agli standard europei.
Tornando in Italia, ovviamente ci sarà una situazione simile, con bollette leggermente pompate, ma ciò che desta più preoccupazione è sempre il distributore. Benchè da qualche giorno i prezzi consigliati siano stabili (solo Q8 ha avuto un ritocco di +0,5 cent), alla pompa il valore continua a salire; i prezzi praticati stanno andando fuori controllo soprattutto nel Meridione. Un interessante grafico pubblicato su Autoblog, illustra la crescita del prezzo della benzina alla pompa, rispetto al valore del barile di greggio. Allo stato attuale, calcolando un valore medio in scala nazionale, si va da 1,541 Euro al litro degli impianti Tamoil all’1,546 dei punti vendita Eni e Q8 .