Fausto Gresini "più realista del re"? Ma Simoncelli medita il ... colpo gobbo

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 4 mar 2011
Fausto Gresini


E’ uno che viene da lontano e va lontano Fausto Gresini, neo cinquantenne, gran bel pilota iridato ai suoi tempi e team manager coi fiocchi. Un emiliano “perbene”, che si è fatto da solo e che dalla pista ha saputo trarre soddisfazioni perché preparato, attento, concreto, che niente ha mai lasciato al caso. Da team manager, segue la stessa filosofia di quand’era pilota: ottimizzare, non buttar via niente. Anche le briciole, anche un solo punticino guadagnato sotto il traguardo, alla fine possono far comodo in un campionato del mondo lungo e difficile.

Per Fausto, la stagione 2011 è decisamente importante, forse la svolta di una carriera già ricca di soddisfazioni. Il suo Team San Carlo ha le carte in regola per puntare in alto, con Hiroshi Aoyama ben oltre una promessa e soprattutto con Marco Simoncelli che non sconta timori reverenziali nei confronti di nessuno ed è deciso a dimostrare di essere pronto a prendere in mano il testimone del … dopo Rossi.

Gresini ha quindi tutte le pedine al posto giusto, a cominciare dalla disponibilità delle Honda RC212V ufficiali, cioè le moto che in questa stagione partono con i favori del pronostico. Ciò detto, lascia un po’ perplessi l’affermazione fatta ieri da Gresini a Monza in occasione della presentazione del suo Team. Riguardo al “capellone” di Cattolica, oramai superstar internazionale, Fausto parte bene e fa notare come Simoncelli sia molto cresciuto nella passata stagione ed ora si presenti davvero forte.

Poi, però, l’imolese pare … “più realista del re” quando afferma che: “la vittoria in MotoGP è difficilissima da centrare: in un campionato così combattuto, alla fine vincerà chi avrà più punti conquistati anche grazie a posizioni che siano quarto o quinto o anche sesto”.

No, caro Fausto, chi farà quarto o quinto, o anche sesto, alla fine rimarrà con un pugno di foglie secche. Il titolo della MotoGP andrà a chi (molto) spesso salirà sul podio e a chi (spesso) salirà sul gradino più alto di quel podio. Se si parte per fare punti, si parte col piede sbagliato. Il titolo iridato si vince solo vincendo le gare. O, quanto meno, puntando a vincerle. Provare per crederci.

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