Caro Benzina: una raccolta firme per portare la proposta del taglio delle accise in Parlamento

Di L. Lallai
Pubblicato il 15 mar 2011
Caro Benzina: una raccolta firme per portare la proposta del taglio delle accise in Parlamento

Qualcosa bisogna pur fare. Il prezzo del carburante è stabile da qualche giorno, ma rimane esagerato il prezzo medio di 1,53-1,55 € per un litro di benzina verde. I consumatori sono attivi già dall’inizio della crisi libica, e ora si accodano i distributori che stanno trovando tanti, troppi problemi con il carburante così caro.

La soluzione è stata proposta da Cisl e Confesercenti, poi rilanciata dall’associazione dei consumatori Adiconsum: tagliare le accise, quelle imposte di stato che gravano per circa 30 centesimi sul prezzo finale alla pompa. L’iniziativa prevede il deposito di un nuovo DDL in Parlamento, ma perchè questo venga preso in esame c’è bisogno di almeno 500 mila firme.

Per capirci meglio, l’accisa è una imposta nata ai tempi del Fascismo, voluta per sostenere la guerra in Etiopia. Da quel periodo si sono aggiunte tante altre tasse, che con il passare del tempo non sono state mai tolte. Facendo una piccola ricerca, è facile scoprire che per ogni litro di carburante che mettiamo nel nostro serbatoio, circa 25 cent li spendiamo così:

    – 1.90 lire per il finanziamento della guerra di Etiopia del 1935
    – 14 lire per il finanziamento della crisi di Suez del 1956
    – 10 lire per il finanziamento del disastro del Vajont del 1963
    – 10 lire per il finanziamento dell’alluvione di Firenze del 1966
    – 10 lire per il finanziamento del terremoto del Belice del 1968
    – 99 lire per il finanziamento del terremoto del Friuli del 1976
    – 75 lire per il finanziamento del terremoto dell’Irpinia del 1980
    – 205 lire per il finanziamento della guerra del Libano del 1983
    – 22 lire per il finanziamento della missione in Bosnia del 1996
    – 39 lire per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004

Ogni ulteriore commento mi sembra superfluo.

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