Disastro in Giappone: il punto della situazione sulle Big Four

Di L. Lallai
Pubblicato il 16 mar 2011
Disastro in Giappone: il punto della situazione sulle Big Four


Qualche giorno fa vi abbiamo comunicato la momentanea sospensione della produzione da parte di Honda e Suzuki, a causa del terribile terremoto che ha colpito il Giappone, un disastro di queste proporzioni ha messo in ginocchio l’intera popolazione oltre che l’economia del paese, un problema che si ripercuote anche sulle altre due grandi fabbriche giapponesi, Yamaha e Kawasaki, che non hanno subito danni ne interrotto la produzione, ma hanno ugualmente accusato un brutto colpo.

Honda: è stata la più colpita. La produzione è sospesa fino al 20 marzo, e il suo reparto R&D al centro di Tochigi è stato danneggiato vistosamente dal sisma, causando 30 feriti e, purtroppo, un decesso. Al momento l’interruzione della produzione è estesa a tutti gli stabilimenti dove si preferisce non consumare energia e risorse, dirottandole verso la popolazione più colpita, quella che al momento ne ha veramente bisogno. Come abbiamo scritto due giorni fa, la casa dell’ala ha donato 300.000.000 ¥ per le operazioni di soccorso e recupero, 1000 genratori e 5000 bombole di gas, più un supporto concreto mettendo a disposizione parte del personale.

Yamaha: c’è stato un ferito anche nello stabilimento principale dei tre diapason, ma nessun danno concreto alle fabbriche e impianti più vicini all’epicentro. Colpito pesantemente, invece, il circuito di Sugo, di proprietà Yamaha, che in certi punti è proprio sprofondato, con voragini sull’asfalto. Trovandosi sulla costa della prefettura di Miyagi ha subito particolarmente le scosse. Non ci sono, per ora, notizie riguardo una possibile chiusura degli impianti.

Suzuki: ad Hamamatsu dovrebbero riprendere oggi la produzione. Nessuno degli stabilimenti della casa ha ricevuto danni considerevoli, ma “si è preferito sospendere per dare la possibilità ai dipendenti di risolvere i problemi familiari causati dal disastro e contribuire concretamente agli aiuti”. Gli impianti fermati sono solamente due, quello di Takatsuka, dove vengono prodotti i motori, e quello di assemblaggio a Toyokawa.

Kawasaki: niente di nuovo su questo fronte. Via abbiamo già comunicato che donerà 100 milioni di yen per i soccorsi e 3 aeromobili per un valore di altri 100 milioni di ¥, ma per ora non arrivano notizie ufficiali o rapporti sulle condizioni di lavoro degli impianti. Si vocifera che anche Kawa fermerà la produzione per qualche giorno per gli stessi identici motivi che hanno bloccato le concorrenti. Fornire energia di supporto ai soccorsi e dare la possibilità ai dipendenti di risolvere i problemi personali legati al sisma.

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