MotoGP Sepang, test al “calor bianco”: Super Marquez! Super Rossi! Ok Yamaha Open. Bene Ducati con Dovizioso
Dai test MotoGP di Sepang emergono spunti interessanti: lo strapotere Marquez, la rinascita di Rossi, le Yamaha Open e Ducati poco distante...
Test torrido, quello che a Sepang ha aperto di fatto la stagione 2014 MotoGP, ma anche test di grandi conferme e importanti novità. Qualcosa si muove nella appannata classe regina del motociclismo, forse avviata con spiragli di ottimismo alla vera rivoluzione annunciata per il 2015.
Ma procediamo con ordine. Dopo tre giorni intensi, lassù in cima – c’erano dubbi? – ritroviamo il “baby” campione del mondo in carica Marc Marquez, il fenomeno bruciatutto e bruciatutti, capace del nuovo record della pista (1’59.533), uno schiaffo al capolavoro 2012 di Casey Stoner. L’ex rookie spagnolo ha così posto le premesse di una nuova stagione “monstre”, con tutte le carte in regola per il bis iridato.
Marc è apparso in sella sicuro e ardito come sempre, ma meno teso, più rilassato, a conferma di una classe cristallina e anche di una maturità frutto della maggior esperienza e, perché no, della spinta e del valore aggiunto che solo la corona iridata in testa può dare. Questa la conferma.
La prima novità, attesissima e beneaugurante, viene da Valentino Rossi. Il nove volte campione del Mondo spinge forte, è a un soffio da Marquez (+0.194), davanti al sempre notevolissimo Lorenzo (+0.333) e soprattutto con un prezioso lavoro in tutti e tre le giornate di test, sempre ai vertici, a dimostrazione di un feeling “da bacio” con la nuova cavalcatura e di una volontà di riscossa che accende il cuore dei suoi fans e mette pepe al campionato.
Test che fanno bene a Valentino e anche alla Yamaha, con i suoi due gioielli da … prima fila, a dimostrazione che la battaglia con le Honda è alla pari. Anzi, per la Casa dell’Ala dorata sembrano lontani i tempi (leggi 2011) quando nei test di Sepang piazzava le sue moto a filotto, nei primi quattro posti, allora con Stoner, Pedrosa, Simoncelli, Dovizioso.
Ciò detto, il binomio Honda-Marquez resta il binomio da battere. Nessuna croce addosso (per ora) a Dani Pedrosa, solo sesto tempo (+0.690), un passista che carbura lentamente ma poi ritorna. Almeno si spera.
La novità “tecnica” porta il nome di Aleix Espargarò, quarto tempo (+0.455), un vero e proprio exploit che la dice lunga sulla competitività del pilota ma anche delle Yamaha Open. Qui si apre la polemica sulla Casa dei tre diapason capace di interpretare meglio della Honda i nuovi regolamenti Open. Per ora fra Honda Open e Yamaha Open (una Factory 2013 riverniciata?) c’è un abisso, ne sa qualcosa il povero Hayden, 13° tempo con gap (+1.981) da … Ducati 2013!
Le due Case giapponesi hanno due filosofie diverse, Honda con moto più economica (dicitur) e meno esasperata tecnologicamente e soprattutto decisa a non privilegiare le Open e a non mollare la Factory, pena la minaccia di abbandonare la MotoGP! Vedremo.
E la Ducati? Non male, anzi bene, con Dovizioso (+0.837) tornato a dettar legge in casa (peccato la scivolata finale di Iannone) e a riportare il sorriso in quel di Borgo Panigale. Non è poco. Insomma, Sepang apre una stagione di buon auspicio.
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