Luca Marini, e lasciamolo ... "crescere"! Polemica chiusa
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E’ la classica tempesta in un bicchier d’acqua, quella scatenata dai commenti sul post pubblicato stamattina da Gianluca in riferimento alla vittoria di Luca Marini in MiniGP a Castelletto di Branduzzo. Ovvio che se Luca non fosse il fratellino di Valentino Rossi, nessuno si sarebbe preso la briga di agitarsi tanto.
Che c’è di male nel post di Gianluca, che di fatto si limita a fare la cronaca delle tre gare in programma, anzi dando ben più spazio alla Junior 50 e alla senior 70, piuttosto che alla MiniGP 80? Si potrà, al limite, contestare il titolo del post incentrato sul giovanissimo Luca. Ma, anche su questo, il diritto di cronaca ha il suo peso: perché Luca ha corso e ha vinto nella categoria più “grande” e “attesa” e perché è ovvio che, vivaddio, essendo il fratello del nove volte campione del mondo di motociclismo, fa, piaccia o non piaccia, notizia. O no?
Tutti hanno il diritto (almeno qui su Motoblog) di esprimere la propria opinione, anche critica, ma fare il processo alle intenzioni, cianciare di spinte e raccomandazioni (possibili ma da dimostrare) specie di fronte a un giovanissimo come Luca, non è sinonimo di buon senso. Le offese gratuite e gli insulti sono invece sintomo di stolta arroganza e pregiudiziale malafede e qui non possono trovare spazio né comprensione.
Evidentemente questo modus vivendi vale per tutti. Anche per Massimo Marini (il padre di Luca?) che cade … nella trappola e scade allo stesso livello di chi “denigra” il giovane pilota. Giusto, come fa Massimo Marini, richiedere l’umiltà a chi non sembra disporne in buona misura. Ma anche l’umiltà deve essere … ripartita alla pari e condida dal realismo, con senso della misura.
Quando si scrive, riferendosi ai commenti: “Commentare senza sapere niente, senza aver visto niente … siete patetici”. E proseguire: “… di chi chiacchiera a vanvera con la bava alla bocca …” vuol dire scendere sullo stesso piano inclinato delle facili battute e buttare benzina sul fuoco.
Auguriamo, come appassionati di motociclismo, una grande carriera a Luca (e agli altri giovanissimi centauri) che, però è solo agli inizi. Ecco perché, essendo la strada sempre lunga e polverosa, bisogna dosare le forze, specie le forze di chi gli è più vicino. Comprendiamo lo sfogo di Massimo Marini, ma, con i dritti non si vincono le corse e soprattutto, con certe sbandate (quelle dei tasti del pc) si passa dalla ragione al torto. Polemica chiusa.
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