Assen, acuto di Smrz (Ducati) e tre italiani (Biaggi, Melandri, Fabrizio) nei primi quattro. E sei Marche ufficiali diverse nei primi sei tempi
Bene, bravo Smrz, giornata coi fiocchi. E non è la prima volta. Ma chi aspettava, sin dalla prima giornata, Max Biaggi non è rimasto certo deluso. Il campione dell’Aprilia sa che questo è un week molto importante per tornare a riacciuffare i fuggitivi in classifica e tornare a ruggire davanti a tutti. Ora, dopo quel che si è visto sin dalla prima giornata, le premesse ci sono tutte. Il “corsaro” è partito come doveva partire: all’attacco. Basta polemiche, basta manfrine, basta attendismi. Concentrarsi sulla pista, sulla moto, sui tempi. E domani cercare la Superpole. Perché la muta degli inseguitori è agguerritissima, non demorde.
Su tutti brilla un tiratissimo Marco Melandri, che cerca in Olanda le conferme di Donington, per dimostrare che il titolo iridato non è un miraggio. Si rivede nelle zone alte il ritrovato Fabrizio, il cui orgoglio lo riporta in una posizione più consona ai propri mezzi e alle proprie ambizioni, alla ricerca della prima fila e del primo podio.
Non demordono neppure la Kawasaki con Sykes e le BMW, stavolta con il “vecchio” Corser davanti al giovane leone Haslam. Ottavo tempo per Laverty (mezzo secondo di gap dal compagno di squadra Melandri) e nono per Rea. Poi Haga che chiude la top ten e solo undicesimo il capoclassifica Carlos Checa, atteso domani a un gran recupero.
Ducati, Aprilia, Yamaha, Suzuki, Kawasaki, Bmw: sei diverse Case ufficiali ai primi sei posti. E tre italiani nei primi quattro. Come primo giorno, non c’è da … lamentarsi. Gran campionato. Sarà una Superpole da urlo. E una corsa da cornice. Assen difficilmente tradisce.