SBK: nuova procedura per l'omologazione delle moto
La FIM ha annunciato ufficialmente un nuovo regolamento per quanto riguarda i 'requisiti produttivi' richiesti per il massimo campionato per le 'derivate dalla serie'.
Con l’arrivo della nuova classe EVO e la sua prossima trasformazione nel format unico per le moto del campionato – a partire già dalla stagione 2015 – il Mondiale Superbike sembra aver riscoperto una nuova poolarità tra le case motociclistiche, attratte dalla massiccia esposizione mediatica offerta dalla serie e dall’impegno economico relativamente ‘modico’ richiesto per la partecipazione. Quest’anno sarebbero dovute essere ben tre le nuove marche in griglia, MV Agusta con la F4 RR, Erik Buell Racing con la EBR 1190 RX e Bimota con la BB3 motorizzata BMW, ma purtroppo quest’ultima non è riuscita a passare il primo screening della commissione FIM/Dorna per ottenere l’omologazione.
La casa riminese avrebbe dovuto produrre 125 modelli per la fine di Gennaio, ma tale target non è stato raggiunto in tempi utili e per questo il nuovo Team Bimota Alstare (dei piloti Ayrton Badovini e Christian Iddon) non ha preso parte alla trasferta di Phillip Island per il GP d’Australia, primo round della stagione. Nel paddock della SBK si parla comunque di una possibile deroga al regolamento per consentire al team italo-belga di unirsi al resto del circus il prima possibile.
Ad ogni modo, anche per fare chiarezza su questa vertenza, la Federazione Internazionale Motociclismo ha rilasciato oggi un comunicato con cui ufficializza una nuova procedura per l’omologazione delle moto partecipanti al Mondiale SBK, in riferimento proprio ai ‘numeri’ della produzione. Nel comunicato, la FIM sottolinea l’importanza di aggiornare tali norme in relazione all’attuale situazione del mercato motociclistico internazionale, e ha specificato i tre punti fondamentali:
- Il numero minimo di unità prodotte per avviare la procedura di omologazione sarà 125.
- Alla fine del primo anno di partecipazione, i produttori dovranno aver raggiunto il target delle 250 unità prodotte.
- Alla fine del secondo anno di partecipazione, i produttori dovranno essere arrivati al target di 1000 unità prodotte.
La Commissione Superbike ha naturalmente l’incarico di seguire da vicino i piani di produzione di ciascun costruttore e la verifica del numero minimo di unità prodotte, ma ulteriori miglioramenti a questa nuova normativa potrebbero uscire dai meetings di Phillip Island.