MV Agusta, a Phillip Island vittoria iridata di Jules Cluzel 38 anni dopo Giacomo Agostini! Il mito risorge?
Storica vittoria della MV Agusta che torna sul gradino più alto del podio nella Supersport di Phillip Island dopo 38 anni!
Fa notizia il ritorno alla vittoria della MV Agusta in una corsa iridata dopo 38 anni ottenuta oggi sul circuito australiano di Phillip Island nella gara d’apertura del mondiale Supersport, le derivate di serie cugine delle SBK.
E’ una tappa importante sotto il profilo sportivo, tecnico e industriale: tanto di cappello al 25enne pilota francese Jules Cluzel, al promoter finanziere russo Alexander Yakhnich in partnership con la gloriosa marca varesina per la sfida nelle corse iridate, anche nel mondiale SBK, con la nuova F4 affidata a Claudio Corti con il debutto odierno a Phillip Island, tutt’altro che disprezzabile.
E tanto di cappello al presidente Giovanni Castiglioni impegnato a rinverdire la tradizione di un personaggio appassionato e coraggioso qual è stato il papà Claudio Castiglioni.
Le vittorie sono vittorie anche se oggi quella di Cluzel è giunta in modo rocambolesco, dopo una gara condizionata dalle interruzioni, da cadute e poi ridotta ad un sprint di 5 giri. Il francese regala la vittoria alla gloriosa casa varesina, le vicissitudini degli altri piloti e della corsa sono fatti che nulla tolgono al valore specifico e storico della corsa, al limite dell’impresa.
Anche perché, per capirlo, basta fare due conti: l’ultima vittoria iridata della MV Agusta è datata 29 agosto 1976 e porta la firma di Giacomo Agostini in un GP di Germania al Nurburgring, ma no nella classe 350 come erroneamente si continua a scrivere, bensì nella classe regina, la 500. Solo all’ultimo momento Agostini scelse la MV Agusta 4 cilindri 4 tempi al posto della Suzuki 4 cilindri 2 tempi ritenendo la quattro cilindri italiana meno performante ma più sicura sul vecchio tracciato tedesco nella foresta dell’Eifel reso ancora più infido dai piovaschi.
Fu una giornata davvero storica: l’ultima vittoria iridata per Agostini, l’ultima vittoria iridata per la MV Agusta, l’ultima vittoria iridata per una moto 4 tempi dell’era 500 cc. Due anni prima, nel 1974, era stato l’inglese Phil Read a conquistare (classe 500) l’ultimo titolo iridato della MV Agusta raggiungendo la bellezza di 75 titoli iridati!
Sono passati 40 anni e, verosimilmente, non sembra così vicino un nuovo exploit in un campionato mondiale, per altro in categorie diverse, come sono oggi le derivate di serie (Sbk e Supersport) rispetto alle moto prototipi da Gran Premio, ieri schierate nel Motomondiale oggi nella MotoGP. Giusto esaltarsi per il successo odierno, ma stando coi piedi per terra, per non “illudere” nessuno, soprattutto non turbare l’indimenticabile Conte Domenico Agusta che sfidò – spesso vincendo – per un quarto di secolo i colossi dell’industria motociclistica mondiale: Gilera, Guzzi, Bianchi, Benelli, Ducati, Norton, Bmw, Ajs, Nsu, Jawa, Honda, Yamaha, Suzuki, Kawasaki. Altre epoche, altre sfide, altri piloti: sui bolidi rosso-grigi metalizzati salirono assi dal calibro di Sandford, Graham, Pagani, Bandirola, Surtees, Hocking, Hailwood, Minter, Artle, Agostini, Mendogni, Venturi, Grassetti, Bergamonti, Read, Bonera ecc.
La MV Agusta conquistò la sua prima vittoria nel motomondiale del 1952, con Cecil Sandford iridato delle 125. Il debutto della MV nelle competizioni iridate avvenne con una 125 bialbero monocilindrica 4 T, nel 1950, al Gran Premio d’Olanda. Il debutto assoluto della MV Agusta nella classe regina (allora la 500) con una quattro cilindri 4 T, antesignana della moto da Gran premio, avvenne il 2 luglio 1950 sul velocissimo e infido tracciato montagnoso di Spa Francorchamps, lo stesso giorno in cui debuttarono le nuove Gilera 500 “quattro” che fecero il vuoto con Umberto Masetti (primo centro iridato), Nello Pagani, Carlo Bandirola piegando le moto dell’industria inglese e tedesca.
La plurifrazionata di Cascina Costa, affidata all’ottimo bolognese Artesiani, giunse quinta, impressionando per la velocità di punta e per lo straordinario “rombo” prodotto dai quattro scarichi a tromboncino. Era una moto splendida anche a vedersi. Il motore erogava 50 CV alla ruota a oltre 9 mila giri e la velocità massima toccava i 210 kmh (165,550 la media sul giro a Monza!). A Cascina Costa il conte Domenico Agusta aveva fatto (come sempre) le cose in grande affidando i suoi sogni di vittoria alla fantasia progettuale e all’eclettico ingegno di Pietro Remor, acuto ed esperto ingegnere cui il motociclismo deve splendide realizzazioni.
Tante moto, di tutti i tipi, in ogni cilindrata, specie nelle due maggiori, sempre ai vertici, una pioggia di vittorie e di titoli. Per decenni la MV Agusta diventerà imbattibile. E fu subito mito. Riprovarci oggi? Perché no?