MotoGP Sepang test: Rossi e Pedrosa in vetta, stesso tempo! Dovizioso-Ducati super!

Quando il gatto manca, si sa, i topi ballano e l’antico adagio vale anche per la tre giorni di test della MotoGP a Sepang dove l’assenza forzata di Marc Marquez per il recente incidente in allenamento pesa, e come.

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 28 feb 2014
MotoGP Sepang test: Rossi e Pedrosa in vetta, stesso tempo! Dovizioso-Ducati super!

Qui però vale anche l’altro detto che “gli assenti hanno sempre torto” e che comunque scripta manent, in questo caso, la tabella dei tempi. Dove alla fine di queste tre giornate torride a svettare è Valentino Rossi (1’59.999), anche se in coabitazione con Dany Pedrosa (1’59.999): non capita spesso di verificare un tempo ex-aequo, a dimostrazione di una contesa e di un livello di competitività … alla pari che lascia ben sperare, se non altro per lo spettacolo in proiezione mondiale.

A voler trovare il pelo nell’uovo, si deve dire che Rossi vola nel giro secco ma fatica sul passo, mentre lo spagnolo della Honda, forte nel giro veloce, si ripete anche sul ritmo di gara. Ma Rossi ha fatto il suo tempo non impiccato, nell’ultimo round, bensì nella fase di … riscaldamento iniziale.

Tirando le somme, il nove volte campione del Mondo, così come nei primi test sullo stesso circuito di poche settimane addietro, ha dimostrato anche in questi tre giorni di avere ricaricato le batterie per dimostrare che anche lui sarà della partita, non come comprimario, ma capace di lottare per il podio in gara e (miracolo?) anche di tentare il colpaccio del titolo numero dieci. Vedremo se poi la musica cambierà nelle corse vere.

Le Yamaha mal digeriscono le nuove coperture Bridgestone, sbilanciando assetti ed elettronica. Entrambi i piloti smoccolano: però il pesarese comunque ci mette una pezza e si porta in testa mentre il maiorchino arranca poi arranca e poi arranca ancora fino al termine dei test. Situazione delicata, la quadra va trovata e in fretta.

Quadra invece già trovata dalla Honda (in pesante gap invece sulla sua Open con il povero Hayden con le orecchie a terra e con Redding, Aoyama,e Abraham ancor peggio) con Pedrosa in gran spolvero – straordinario nella simulazione gara – a dimostrazione che l’assenza del “capitano” Marc, gli fa solo bene.

La notizia delle notizie è data però dai tempi Ducati, con Dovizioso col vestito della festa e col sorriso ritrovato: terzo tempo con gap di 0.068! Miracolo Ducati? Forse è presto per dirlo, ma non si può prendere atto di un vento nuovo che tira e che mette le ali alle moto di Borgo Panigale, sicuramente a quella di Dovi, ma non male neppure le sorelle di Crutchlow e di Iannone, quest’ultimo un po’ più in difficoltà. La Ducati correrà in configurazione Open: scelta giusta?

Chi non fa più notizia è invece il super Aleix Espargaro, sempre nelle zone alte, anzi altissime, della classifica dei tempi, (davanti alle Honda di Bradl e Bautista per non dire alla Yamaha di Lorenzo) con la Yamaha Open simil Factory Grand Prix: binomio sicuramente in grado di agganciare il podio (Edwards, se ci sei batti un colpo!) forse più spesso di quel che si può pensare.

Ci sarà sempre chi si esalta per questi test e chi invece dirà che non contano nulla. Ci ripetiamo: i test non sono una … vacanza. Nessuno si nasconde per pretattica. Anche stavolta a Sepang tutti hanno cercato il meglio. Chi ci è riuscito è già in (piccolo) vantaggio. Chi non ci è riuscito ha di che penare (leggi Lorenzo), per tentare il recupero. Oggi i valori in campo nel mix pilota-moto sono quelli espressi della tabella dei tempi di Sepang. Come abbiamo scritto altre volte: non è inutile ripetersi sulla “parzialità” dei test ma anche sul loro valore e sulla loro attendibilità. Perché se gli obiettivi di queste prove sono la messa a punto ottimale dei mezzi e la ricerca del massimo feeling, tali obiettivi, se non supportati dai tempi (sul giro e sul passo) sono del tutto illusori. In altre parole, a questi livelli, solo spremendo al massimo il pacchetto (moto-gomme-pilota) si può capire il limite e il potenziale a disposizione e solo il cronometro dimostra il reale livello di competitività raggiunto.

Alla prossima.

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