MotoGP 2014, Ezpeleta: "In arrivo la nuova sub-classe Factory 2 (per Ducati)". Dorna spiega la scelta - AGGIORNAMENTO
Dorna ha accolto le rimostranze Honda in merito all'eccessiva competitività della nuova classe 'Open' in MotoGP e annuncia una nuova 'sub-classe intermedia' fatta 'su misura' per Ducati. Javier Alonso, Direttore Generale Area Eventi di Dorna, spiega la filosofia di questa nuova proposta
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Il ‘numero 1’ di Dorna sembrerebbe aver accolto le rimostranze Honda in merito all’eccessiva competitività della nuova classe ‘Open’ e preannuncia una nuova ‘sub-classe intermedia’ per la Premier Class che pare fatta ‘su misura’ per Ducati.
Nuovo colpo di scena ‘regolamentare’ per quanto riguarda il Mondiale MotoGP 2014. In una recentissima intervista rilasciata al quotidiano sportivo spagnolo ‘As’, Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna (la società spagnola che organizza Motomondiale e Mondiale SBK), ha infatti preannunciato per l’11 Marzo prossimo l’introduzione di una nuova sub-classe, che sarà ‘integrata’ sulla griglia del prossimo Mondiale MotoGP 2014.
Si chiamerà ‘Factory 2’, ed idealmente andrà a posizionarsi tra le ‘Factory’ e le ‘Open’. Entrerà in vigore in modo progressivo: scatterà automaticamente per le moto che inizieranno la stagione nella nuova categoria ‘Open’ (che a sua volta debutta quest’anno) una volta conquistata una vittoria, due secondi posti oppure tre terzi posti. Il ‘salto’ nella nuova categoria comporterà una riduzione della capacità del serbatoio, che passerà quindi da 24 a 22.5 litri (contro i 20 delle ‘Factory’), e 9 motori invece che 12 nell’arco della stagione, facendo una riduzione proporzionata, arrotondata ‘in eccesso’, in base alla disponibilità residua dei motori al momento della ‘promozione’ in ‘Factory 2’ (per le ‘Factory’ saranno 5).
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Parlando delle novità tecniche e regolamentari per il nuovo anno, Ezpeleta, ha spiegato la situazione partendo dal nodo dell’elettronica, quello fondamentale, che in ultima analisi ha provocato questa frammentazione della classe regina del Motomondiale. Come noto, in un’ottica di contenimento dei costi e dello strapotere dei team ‘ufficiali’, Dorna punterebbe ad introdurre in MotoGP la centralina unica per tutti (intesa come hardware e software), proposta che incontra però la ben documentata opposizione di Honda (arrivata a minacciare anche l’addio alla MotoGP in caso le venisse impedito di sviluppare autonomamente la propria ECU).
Dopo il flop della CRT, la soluzione di compromesso messa a punto per il 2014 prevedeva appunto l’introduzione della nuova classe ‘Open’, che si proponeva di mettere in griglia moto più competitive per contrastare la superiorità ormai schiacciante dei prototipi ‘factory’ giapponesi. Sia le moto ‘Factory’ che le ‘Open’ avrebbero quindi utilizzato la stessa centralina Magneti Marelli imposta dalla Dorna, ma con le prime che avrebbero mantenuto la possibilità di sviluppare ‘internamente’ il proprio software e le seconde ‘costrette’ ad utilizzare quello ‘standard‘ imposto dall’organizzazione.
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Dopo il debutto in pista delle nuove moto, sono però successe due cose importanti: innanzitutto, nei primi due test di Sepang, la FTR-Yamaha di Aleix Espargarò e del team NGM Forward Racing si è ritrovata a girare sugli stessi tempi delle Honda e Yamaha ‘Factory’, ed in seguito, soprattutto, il team ufficiale di Ducati ha deciso di aderire a sua volta alla nuova classe, ‘spiazzando’ i due colossi nipponici e lasciandoli da soli nella classe ‘Factory’ (destando anche il vivo interesse di Suzuki). Chiaro no?
Honda, in particolare, non ha fatto mistero di guardare con sospetto alla svolta decisa dalla casa di Borgo Panigale (anche recentemente per bocca del Team Principal del team Repsol Livio Suppo), quindi verrebbe naturale pensare che in qualche modo ci sia la sua mano dietro a questa ennesima ‘sorpresa’, che stando a quanto dichiarato ad ‘As’ da Ezpeleta sarà ufficializzata il prossimo martedì (a pochi giorni quindi dal ‘via’ della nuova stagione, con il GP del Qatar del 23 Marzo).
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Carmelo Ezpeleta ha spiegato:
“La centralina è il cervello elettronico della moto, e noi cerchiamo di fare in modo che diventi uguale per tutti a partire dal 2016. Nel frattempo abbiamo imposto lo stesso hardware uguale per tutti: le squadre possono correre con un proprio software nella classe ‘Factory’, oppure possono usare il nostro (Magneti Marelli) ed aderire al regolamento ‘open’. Quelli che hanno scelto ‘Factory’ (Honda e Yamaha) avranno un serbatoio di 20 litri e 5 motori sigillati con cui inizieranno il campionato, senza nessuna possibilità ai evoluzione possibile. Quelli che hanno scelto Open, avranno 24 litri, 12 motori non ‘congelati’ e una gomma più morbida per le qualifiche. E poi martedì presenteremo una terza via, la ‘Factory 2’, a cui aderirà Ducati, che avrà le stesse condizioni di partenza delle moto Open, ma una volta arrivati a 3 terzi, 2 secondi o una vittoria, riceve un serbatoio si 22,5 litri anziché 24 e 9 motori invece che 12.”.
“Abbiamo dato alle Open una prima versione della centralina a Novembre, chiedendo aiuto alle case per il suo sviluppo. Honda e Yamaha non hanno accettato, mentre Ducati ha detto sì. Il risultato è che adesso disponiamo di una centralina fantastica che daremo anche a Ducati, che ha deciso di aderire al regolamento Open, che però, nel suo caso, verrà denominato ‘Factory 2’.”
“Da questo cosa ne consegue? Che tutte le Case che arriveranno in futuro potranno contenere i costi relativi all’elettronica, rendendo le gare più combattute. Si tratta di moto che ‘costano meno’, ci saranno più opzioni per moto e piloti. L’obiettivo è che tutti alla fine corrano nella classe Open. Fino al 2016 rispetterò gli accordi, ma fino ad allora possono succedere cose che potrebbero spingerci a decidere di seguire la Formula 1, in questo senso.”
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Con questi propositi, sembra praticamente inevitabile lo scontro frontale con Honda, che in più di un’occasione non ha esitato ad esternare il proprio dissenso verso una svolta di questo tipo, ma Ezpeleta sembra non temere affatto questa opposizione. Lo stesso dicasi per la nascita della nuova sub-classe ‘Factory 2’, che al momento rimane una proposta ma, a sentire il boss Dorna, si può già dare per scontata (sperando che non generi troppa ulteriore confusione tra gli appassionati ‘meno assidui’):
“Le case costruttrici possono collaborare o lasciar fare a me, ma non potranno averla vinta, perché l’MSMA (l’associazione dei costruttori) può dire di no a quest’ultima proposta, ma per farlo deve votare all’unanimità e Ducati è già d’accordo con noi, quindi la Factory 2 entrerà in vigore il prossimo 11 Marzo. FIM (la Federazione Internazionale) e Dorna hanno presentato la proposta alla Grand Prix Commision, e FIM, Dorna, IRTA (l’associazione delle squadre) e MSMA la approveranno. Se mi preoccupano le ritorsioni? Io e Nakamoto (vice Presidente HRC) siamo molto amici: mi ha già detto che se faremo una cosa simile se ne andranno in Superbike. Può decidere di fare ciò che vuole, però in Superbike ci sono comunque io!”
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AGGIORNAMENTO del 7 marzo 2014
Dopo quanto emerso, Javier Alonso, Direttore Generale Area Eventi di Dorna, attraverso le pagine di motogp.com, spiega la filosofia di questa nuova proposta.
“La nostra proposta verte sul concetto che quando un costruttore di moto della categoria MotoGP inizia ad ottenere risultati significativi in condizioni di asciutto – in particolare 3 terzi posti, 2 secondi posti e 1 primo, andrà incontro a un serie di limitazioni: meno litri del serbatoio rispetto alla categoria Open [da 24 a 22,5 litri] e un minor numero di motori [da 12 si passerebbe a 9]. Abbiamo analizzato i due test in Malesia ed era evidente che, specialmente a Sepang 2, la seconda versione sviluppata dalla Magneti Marelli offre prestazioni straordinarie. Ma la realtà è che in questo momento, l’unico costruttire pronto per questo tipo di software è Ducati.
Questo può generare una serie di vantaggi, unitamente alle norme tecniche a disposizione per la Open, che sono il motivo per cui abbiamo avanzato questa proposta sul tavolo della GP Commission, per evitare che un costruttore possa arrivare ad avere un vantaggio eccessivo. Come campionato, quello che vogliamo è che tutti sfruttino al massimo le più alte tecnologie che siamo in grado di offrir loro, tra cui questo software, ma capiamo anche, per quanto evinto dai team privati, che tuttavia non sono ancora pronti a utilizzare il software completo.
Ovviamente la scorsa stagione Ducati non era al livello di Honda e Yamaha, e hanno così cercato una soluzione nel rispetto delle regole per migliorare la loro posizione in griglia e in gara. Ma abbiam capito che alla fine non sarebbe giusto, prendere troppo vantaggio e finir col vincere con più armi rispetto agli altri produttori. Pensiamo quindi che questa proposta che abbiamo messo sul tavolo si aquella giusta.”
Il direttore della Dorna conferma che i cambiamenti sono in corso di attuazione e pertanto dovranno gettare le basi per il futuro di una classe regina tecnologicamente parificata e adeguata. Ricordiamo che dal 2016 tutti i costruttori competeranno in MotoGP secondo le specifiche e i regolamenti ‘Open’. Il manager spagnolo spiega fa il punto sulla questione del software Magneti Marelli.
“E’ evidente che il lavoro svolto oggi con la centralina e il suo software pone l’obiettivo che, in un futuro molto prossimo, tutte le moto in griglia concorrano con la stessa unità e, come si farà da quest’anno, anche con lo stesso software. Da qui il nostro impegno è quello di cercare di sviluppare il miglior software possibile e che le Case capiscano quato sia valido per le loro moto. Di fatto, quello che stiamo facendo è chiedere il supporto diretto delle stesse Case nel sviluppare questo software. Il nostro approccio è come dire ‘sentite, abbiamo questo software, qualora voi riteniate si possa migliorare, noi vi mettiamo a disposizione la tecnologia, il know-how, lo andremo ad applicare in concreto, l’unica cosa che chiediamo è che tale miglioria venga utilizzata dagli altri concorrenti’. Ogni volta che si può migliorare qualcosa, noi vogliamo migliorarla.”
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