Kawasaki Kamikaze TGS Motorcycles
Tobias Guckel è uno dei più rinomati customizer tedeschi. La sua officina TGS Motorcycles situata nella cittadina bavarese di Rappenhof ha aperto i battenti nel 1998 dove un tempo c’era il distributore di benzina della famiglia Guckel, una storia che ricorda un po’ quella di Nicola Martini, anche se lo stile di Tobias è molto differente, come si nota da questa sua interpretazione delle mitiche Kawasaki a due tempi degli anni Settanta.
Tobias costruisce moto da 25 anni, ben prima di aprire la sua TGS Motorcycles. La sua attività spazia dalle Harley-Davidson più audaci fino al restauro di moto d’epoca. Questa Kamikaze è una delle sue ultime realizzazioni, create mixando telaio e motore di due moto che hanno fatto la storia.
Il primo è infatti prelevato da una Kawasaki 500 H1, altrimenti conosciuta come Mach III. Il propulsore è invece l’unità tricilindrica della 750 H2 Mach IV. Per dare ancora più potenza al motore, come se ce ne fosse bisogno, Tobias aggiorna il motore con un set di carburatori Mikuni VM34, che prendono il posto di quelli originali da 30 mm, mentre come scarico utilizza un altro marchio mitico, quello della Jolly Moto, azienda italiana attiva dal 1978 che ha ancora in catalogo, al prezzo di circa 2000 euro, un impianto di scarico completo di espansioni per la Mac IV, che mantiene i due terminali a destra e quello singolo a sinistra.
La ciclistica non è mai stato il punto forte di queste due moto, quindi Tobias decide di ritoccarla un po’ con sospensioni più moderne: la forcella, il forcellone, i freni e i cerchi provengono infatti da una Suzuki GSX-R1100, piuttosto anziana ma decisamente più giovane delle Mach, la piastra della forcella è artigianale, mentre il telaio della H1 è stato modificato e rinforzato. Infine i cerchi da 17” montano ora pneumatici Michelin Pilot 2.
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Passando alla carrozzeria, il serbatoio è rimasto quello originale, verniciato riprendendo i colori dell’epoca, così come il lettering Kamikaze identico a quello della casa di Akashi. Il gruppo sella-codone è invece artigianale e riprende un po’ lo stile racing dell’epoca, completato dalla sella abbottonata e da un piccolo fanalino rotondo incastonato.
foto Christian Haasz
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