Il punto sulla patente a punti. Dal 2003 ad oggi oltre 68 milioni di punti perduti

L'Asaps fa il punto della situazione con le statistiche della patente a punti, ad otto anni dall'entrata in vigore

Di L. Lallai
Pubblicato il 24 mag 2011
Il punto sulla patente a punti. Dal 2003 ad oggi oltre 68 milioni di punti perduti


Dal 2003 al 2011 sono passati ben 8 anni di patente a punti, con i dati complessivi finora registrati che mostrano cifre folli, ma positive rispetto alla vecchia gestione delle licenze di guida. Il sito dell’Asaps ci illustra le principali statistiche che ne decretano il successo a partire dai punti persi e quelli guadagnati dal popolo patentato fino ad oggi.

Nel 2003 furono 35.972.976 i patentati che hanno ricevuto i 20 punti, con il passare degli anni ne sono stati persi ben 68 milioni, ovvero una media di quas 2 punti per ogni patentato (nel corso di otto anni). 16.354.643 sono le infrazioni con decurtazione finora registrate, con una media di 4,148 punti per ogni infrazione commessa.

A seconda delle fasce d’età, varia la “pesantezza” delle infrazioni. Come sappiamo, ai neopatentati vengono decurtati il doppio dei punti per ogni irregolarità commessa, perciò più l’età è bassa e più le statistiche sono cattive. Infatti la media dei punti decurtati ai ragazzi dai 18 ai 24 anni sale fino a 3 punti, mentre nel più ristretto campione dei 18-10 anni si superano addirittura i 4,1 punti di media.

Nel campione di patentati fino ai 34 anni, le medie rimangono superiori a quella complessiva, e non scendono sotto i 2,45 punti pro capite. Per scendere al di sotto dell’1.8, dobbiamo andare nel target dei più anziani: gli over 70 infatti hanno perso solo 1,045 punti a testa. Ampliando ancora di più il discorso, e ricollegandoci al post di qualche giorno fa che ha fatto parecchio discutere, le donne sembrano essere più disciplinate con qualsiasi mezzo a motore

La percentuale femminile dei punti decurtati è solamente del 24,74%, di conseguenza gli uomini dominano con il 75,26% dei punti persi. Le donne patentate, però, sono in numero minore degli uomini (42% delle patenti attive) e percorrono molti meno chilometri, questo è un gran vantaggio in termini statistici.

Un ultimo elenco di numeri, per illustrare i punti regalati dallo stato ogni 2 anni a chi non ha commesso infrazioni (275 milioni), i punti recuperati frequentando i corsi (1.714.592 punti, appena il 2,52% del capitale punti persi) e i patentati che hanno perso tutti i 20 punti messi a disposizione dall’entrata in vigore, ben 138.932 indisciplinati cronici. Alla fine della fiera, l’esito è positivo,, visto che il 95% dei patentati ha recuperato 2 punti ogni biennio.

Dal 2002 al 2009 gli incidenti sono passati da 239.354 a 215.405 (-10%), i feriti da 341.660 a 307.258 (-10,1%), ma soprattutto i morti sono passati da 6.739 a 4.237, cioè 2.502 vittime in meno, pari a un calo del 37,1%. Le statistiche non tengono conto dei casi dubbi di effettiva perdita di punti, come quelli di chi preferisce pagare 300€ extra per evitare la decurtazione e non dichiarare chi era alla guida, o i verbali secondo i quali degli ultra 80enni si trovavano il sabato sera nei dintorni delle discoteche più alla moda.

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