Regolamenti MotoGP 2014: Ducati tra le Factory con trattamento da Open
Dopo le ultime modifiche ai regolamenti MotoGP diffuse ieri in Qatar, Ducati torna tra le Factory ma con trattamento da Open.
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Ribaltone. Un termine caro agli italiani che conoscono bene anche in Spagna. Le ultime modifiche al Regolamento MotoGP, rese note ieri dopo la riunione della Grand Prix Commission in Qatar – da dove il prossimo weekend prende il via l’edizione 2014 del Motomondiale – hanno rimescolato, ancora una volta, le carte. Un rebelot insomma (termine lombardo che significa caos, confusione).
La notizia più importante è che Carmelo Ezpeleta, CEO Dorna, componente della Grand Prix Commission insieme a Ignacio Verneda (Direttore Esecutivo FIM), Hervé Poncharal (IRTA) e Takanao Tsubouchi (MSMA), alla fine ha ottenuto quello che da tempo voleva. Dal 2016 tutte le MotoGP dovranno utilizzare le medesime centraline elettroniche, realizzate dalla Magneti Marelli. Primo punto delle modifiche regolamentari diffuse ieri.
Una decisione che sicuramente fa più felice la Ducati che non la Honda che ha cercato in tutti i modi di respingere questa soluzione. Dalla riunione di ieri è emerso inoltre che la categoria Factory 2, creata ad hoc per accontentare Ducati, e per tener buone Honda e Yamaha, non ha senso di esistere. Tutte le Ducati in pista torneranno quindi a correre nella categoria Factory e potranno quindi utilizzare il software Made in Panigale. Ma non è tutto. Ducati ha infatti ottenuto un “aiutino” dalla Dorna: correre da Factory ma con caratteristiche da Open. In pratica la Casa di Borgo Panigale potrà utilizzare 24 litri di benzina (contro i 20), 12 motori (contro i 5) e gli stessi pneumatici ‘morbidi’ della classe Open.
Gli aiuti Dorna alla Ducati sono solo per permettergli di tornare competitiva. Qualora la Ducati dovesse tornare alla vittoria scatterebbero alcune restrizioni: i litri di benzina utilizzabili scenderebbero a 22. Se la Casa bolognese dovesse addirittura ottenere tre vittorie non potrà più utilizzare le gomme morbide riservate alla classe Open. Insomma, aiutino sì ma senza infastidire i due colossi giapponese Honda e Yamaha. Gli stessi aiuti messi in pratica per Ducati verranno messi in pratica per i nuovi costruttori (vedi Suzuki) e per quelli che non hanno vinto nemmeno un GP l’anno precedente.
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