Italia-Asia in sella ad una Harley-Davidson: il viaggio di Donato

L'intervista a Donato Nicoletti, un viaggiatore solitario verso l'Asia con la sua Harley-Davidson

Di Emanuele Macaluso
Pubblicato il 6 giu 2011
Italia-Asia in sella ad una Harley-Davidson: il viaggio di Donato


Continuano a scriverci viaggiatori su due ruote, sparsi per il mondo, in sella alle loro gloriose moto che hanno macinato migliaia e migliaia di chilometri lungo strade a volte impossibili da percorrere. Quella di oggi è la storia di Donato Nicoletti, partito da Milano in sella alla sua Harley-Davidson per raggiungere l’Asia, lungo un percorso che gli ha riservato molte sorprese.

Ci scrive da Jakarta, Indonesia, dove aspettava ancora una risposta dall’ambasciata russa per poter proseguire il suo viaggio. Un viaggio che ha ancora molto da insegnare ad un viaggiatore esperto come lui. Non è la prima volta che Donato intraprende un viaggio in moto. Nella sua vita si è concesso questo piacere così caro a lui tante volte, un piacere che gli ha permesso di conoscere il mondo in prima persona, toccando con mano le tante differenze tra i popoli.

Segue l’intervista che questo viaggiatore solitario ci ha gentilmente concesso, permettendoci di vedere il mondo dai suoi occhi.

Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia

Donato, dicci qualcosa su di te!

Mi chiamo Donato Nicoletti, 48 anni, milanese di nascita. Sono stato impiegato in una concessionaria Harley-Davidson per anni e le mie passioni sono la musica, le moto, i viaggi e le culture.

Quando ti è venuta in mente l’idea di intraprendere questo viaggio?

Mi girava in testa già da tempo, poi dopo il deterioramento nei rapporti con il datore di lavoro ho preso la mia decisione e nel 2009 ho cominciato ad organizzarmi.

Da cosa sei partito per l’organizzazione di un viaggio così complesso?

Innanzitutto dall’itinerario: inizialmente prevedevo di fare il giro del mondo poi, facendo qualche calcolo sulle spese e sui trasporti, si è “ridotto” alla scoperta dell’Asia. Ho cominciato a pianificare a novembre 2009, mettendo insieme i pezzi del percorso e cercando di arrivare nei punti per me interessanti: Pamir, Karakoram, Himalaya, Rhailandia e Siberia, cercando di poter arrivare lì nel periodo migliore!

A questo punto avrai pensato al mezzo! Quale moto ti accompagna nel tuo viaggio?

La moto è una Harley-davidson Superglide del 2002. E’ stata revisionata nelle aree più sensibili e soggette a problemi, sostituendo supporti motore, cuscinetti ruota e sterzo, cinghia trasmissione, gomme, e facendo un check-up completo. Ho aggiuntoun parabrezza, due borse laterali (derivate da una vecchia Guzzi della Polizia) e un top in metallo fatto fare in india 4 anni fa, durante il mio primo viaggio in Himalaya. Ho portato con me anche una scorta di ricambi come centralina, bobina, regolatore, cavi gas, frizione e altri pezzi delicati.

Parliamo del viaggio. Quando sei partito e da dove?

Il 2 luglio 2010 da Milano ad Ancona. Poi con il traghetto ho raggiunto la Grecia e ho proseguito in Turchia, Georgia, Azerbaijan, Turkmenistan (dove ho rischiato l’arresto perche in giro durante il coprifuoco), Uzbekistan, Tajikistan, Kyrgyzstan (dove ho avuto un incidente stradale), Cina, Pakistan (passando da Abbottabad, il luogo dove e stato trovato Bin Laden), in India per quattro mesi, poi Thailandia, Laos, Cambogia, Malesia, fino ad arrivare in Indonesia, dove mi trovo adesso. La prossima tappa, se otterrò il visto russo, sarà il Giappone, poi Russia, Mongolia, ancora Russia, Lettonia, Polonia, Germania, Austria e il rientro a Milano previsto per metà settembre!

Davvero un bellissimo itinerario! Da quanto sei in viaggio e quanti chilometri hai percorso?

Sono 10 mesi, partendo dal 2 luglio 2010, e finora ho percorso circa 39.000 km!

Durante il tuo percorso, la moto ha dato grossi problemi?

Nulla che non abbia potuto far sistemare o sistemare da me: tubi freno tranciati, carburatore da revisionare, molla selettore cambio e altre tribolazioni di natura elettrica. Il motore è il suo originale, con i suoi 150,000 km (due terzi dei quali percorsi fuori dall’Italia).

Quali sono le esperienze che ti hanno formato?

Sicuramente il vivere quotidianamente in un contesto diverso dal proprio. Giorno dopo giorno si osserva, si assimila, si impara, e spesso si combatte contro le, apparenti, storture che incontri per strada. Non è sempre una cosa piacevole perché, quando sovente si rischia la pelle per l’incapacità altrui, difficilmente si riesce a cogliere il lato migliore della cosa. Certo, fa parte del gioco, altrimenti te ne staresti sul divano di casa a rincoglionirti davanti alla tv. Cerchi di accettarlo, anche se malvolentieri, e vai avanti. Questo fa parte della “Sfida”!

Per quanto riguarda la parte economica, come ti sei organizzato?

Ho raccolto degli sponsor, tra cui la testata con cui collaboro, che hanno partecipato al budget. Altri mi hanno fornito il materiale necessario. Poi ho masso in affitto casa e sono andato via!

Tornando al viaggio, come ti sei trovato con la comunicazione? E’ difficile imparare altre lingue?

Non mi sono posto il problema. Mi arrangio con l’inglese, poi qualche parola di russo imparata in Asia centrale, mentre per le altre vado a braccio. Per molte persone la barriera linguistica appare un ostacolo insormontabile, ma se davvero vuoi fare un’ esperienza del genere e sei determinato, non c’è lingua che tenga!

Quando pensi di arrivare in Mongolia e tornare a Milano?

Se tutto va bene, spero di toccare la Mongolia per i primi di agosto, poi sarò di ritorno a Milano verso metà settembre!

In tutto questo tempo passato in giro per il mondo, ti è mancata l’Italia?

Beh direi che ci vuole un po’ di coraggio a tornare! No nessuna mancanza, pensieri a volte, ma nessun irrefrenabile impulso a tornare di corsa. La mancanza è uno stato mentale in questo caso.

La nostra intervista è giunta al termine. Vuoi ringraziare qualcuno?

Si, ci tenevo a ringraziare gli sponsor che mi hanno supportato lungo il mio viaggio. Un sincero grazie a Crazy Choppers, Low Ride, Rebuffini, Tucanourbano, Wild Hog, Zodiac e Discacciati!

Ringraziamo ancora Donato per il tempo che ci ha concesso e gli auguriamo di proseguire al meglio il suo viaggio e di fare un buon ritorno a casa. Per seguire Donato, la sua avventura e vedere altre splendide foto, visitate il suo sito!

Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
Donato Nicoletti in viaggio verso l\'Asia
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