MotoGP: e chi lo ferma "questo" Stoner?

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 5 giu 2011
MotoGP: e chi lo ferma



Commentare Montmelò e la MotoGP con la classifica davanti diventa sin troppo facile. Corsa piatta, piloti in fila indiana, griglia sguarnita. Sembra davvero di tornare ai tempi “peggiori” dell’era di Giacomo Agostini, quando lo show era garantito dalla classe e dagli “assolo” del campione della Mv Agusta e dal rombo del bolide di Cascina Costa.

La differenza sta che la 500 schierava allora oltre 40 concorrenti e la lotta per il podio, escluso il gradino più alto, riguardava decine di piloti. Oggi, l’Agostini di turno diventa … Casey Stoner.

L’australiano, gran mattatore, prende e saluta la compagnia, in definitiva gioca al gatto col topo. Così la superiorità del “canguro”, oramai una vera dittatura Stoner-Honda, ammazza la corsa e ammazza il campionato. Al netto di eventi straordinari, oggi come oggi, non c’è nessun pilota in grado di battere Stoner e non c’è nessuna moto in grado di contrastare la Honda.

Pedrosa, purosangue out non per sua colpa, vede ridursi al lumicino la sua corsa al titolo iridato. Dovizioso, coriaceo ma privo del passo extra e della zampata vincente, lotta come rincalzo di lusso. Simoncelli, puledro di sicuro avvenire, cerca ancora la consistenza che distingue il campione dal fuoriclasse. Questa la Honda.

La Yamaha fa dell’equilibrio la sua carta migliore, ma non regge l’urto dei miglioramenti della Honda in mano a un “castigamatti” come Stoner. Lorenzo è una solida certezza, Spies è in ripresa e Crutchlow in crescita.

E la Ducati? Non demorde, ma dire che ha trovato la strada per recuperare il gap iniziale è come inseguire un miraggio. Sostanzialmente, pur con tutto l’impegno della Casa e con tutti i numeri di Rossi, la situazione è rimasta quella di inizio stagione. Limitarsi a dire di “lasciare perdere” questa stagione per giocarsi tutto con il “mille” nel 2012 significa prendere atto di un fallimento in attesa di un fallimento prossimo venturo.

Gira e rigira, dopo il quinto round stagionale, i responsabili della Casa di Borgo Panigale e lo stesso Valentino Rossi ripetono le stesse cose, aggrappandosi sempre al dopo, cercando di rassicurare se stessi. Ma la realtà dimostra che si è ancora alla ricerca del bandolo della matassa. Le aspettative del nove volte campione del mondo e della Ducati erano ben altre. Il miracolo, è comunque sempre ben accetto.

Intanto, Stoner è pronto a salire in vetta alla classifica generale e a involarsi verso il titolo. Chi intende fermarlo batta un colpo.

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