Meteo, Simoncelli e fratture: le delusioni del GP di Catalunya

Il lato negativo dell'ultimo appuntamento del motomondiale

Di L. Lallai
Pubblicato il 6 giu 2011
Meteo, Simoncelli e fratture: le delusioni del GP di Catalunya


Ieri sono andate in scena le tre gare del Motomondiale sul circuito del Montmelò. I tre vincitori di categoria sono stati Terol, Bradl e Stoner, ovvero i candidati principali per la vittoria del titolo, secondo le stime della prima parte di campionato. Da questo lato, ovviamente, nessuna delusione e tanta sostanza, ma spostando lo sguardo, c’è stata qualche delusione di troppo, a partire dalla gara MotoGP.

Delusione 1: Gara noiosa, un trenino fra i meno emozionanti visti da qualche tempo a questa parte. Dopo l’ovvia bagarre delle prime curve, le posizioni dei piloti di testa si sono concretizzate in un trenino con distanza di 2 secondi fra un vagone e l’altro. Mettici le nuvole a incupire le immagini TV, ed ecco confezionato un GP soporifero. Noia tale da aver gasato più di un appassionato appena sono state annunciate quelle poche gocce sul tracciato e la direzione gara ha dato la possibilità di cambiare la moto in caso di forte pioggia. Nulla di tutto ciò è accaduto.

In una gara MotoGP deludente alla radice, è inoltre difficile trovare prestazioni davvero deludenti (a parte quella del Sic). Lo scarso spettacolo è un lavoro di squadra, tutti ci mettono del loro e la situazione non offre spunti per giudicare azioni particolarmente negative o positive. Speriamo che a Silverstone cambi la musica, altrimenti servirà della caffeina per via endovenosa.

Delusione 2: Marco Simoncelli. E’ lui il vero protagonista del weekend. Arrivato con la compagnia della gendarmeria catalana, salito in sella e conquistata la pole position tra i fischi, sembrava l’unico in grado di contrastare lo strapotere australiano ma una partenza scarsissima e una gara anonima a ridosso della top5 hanno vanificato tutta l’atmosfera da film d’azione che l’ha accompagnato lungo questo weekend. I capelloni, l’accento, le parolacce dette con nonchalance: tutti atteggiamenti che l’hanno portato ad essere uno dei più semplici e apprezzati talenti emergenti della MotoGP. Ora però concretizziamo qualche risultato.

Delusione 3: il tempo. Piove, non piove, piove, non piove. Pare che qualcuno dall’alto stesse sfogliando una margherita sopra la catalogna. Meteo pessimo per tutto il weekend e incerto fino all’ultimo, anche durante la gara. Una situazione di sola pioggia o di solo bel tempo avrebbe garantito una gara più avvincente. in molte dichiarazioni di fine gara si è sentito parlare di assetti non perfetti e gomme che si son deteriorate più del previsto. Gran peccato, perchè il Montmelò è un circuito da 10 e lode.

Delusione 4: Johann Zarco. Nella 125 c’è stata una gara avvincente, l’unica davvero emozionante della domenica, con un arrivo in volata in stile Rossi/Lorenzo 2009 (chi se lo scorda più quel sorpasso). Johann Zarco ha compiuto una manovra splendida ai danni di Nico Terol, inserendosi leggermente largo all’ultima curva e aprendo il gas prima dell’avversario. Il vantaggio in km/h era evidente una volta raddrizzata la moto, ma il francese ha voluto assicurarsi la vittoria spingendo fuori pista lo spagnolo. Avrebbe vinto comunque. Questo gesto non proprio corretto è costato 20 secondi di penalità, con vittoria a Terol e 6° posto per Zarco. La direzione gara ha fatto la cosa giusta, una buona volta, ma la sanzione di 20 secondi sembra un po’ esagerata

Delusione 5: le fratture. Colin Edwards durante le prove libere si è fratturato la clavicola… anche lui! Griglia MotoGP senza due piloti, entrambi bloccati dallo stesso infortunio. In Moto2 Julian Simon si è rotto tibia e perone per colpa di Kenan Sofuoglu, un’altra vittima di un errore altrui. Fra la fine della scorsa stagione e l’inizio di questa, si può parlare di un periodo particolarmente sfortunato per i professionisti delle due ruote.

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