MotoGP Losail qualifiche, Marquez (1’54.507) zittisce tutti. 10 piloti in mezzo secondo! Espargarò, doppio volo. Rossi in coda.
Dopo i tre turni di dominio assoluto nelle prove libere di giovedì e venerdì Aleix Espargarò ha lasciato tutti a bocca aperta, ma non per l’attesissima prima pole position della sua carriera, bensì per due cadute in quindici minuti, all’inizio e alla fine delle qualifiche.
Così Losail rimette, ma solo un po’, le cose a posto, con Marc Marquez che chiude (si fa per dire) la disputa fra Factory e Open stampando un 1’54.507, cioè la prima pole della stagione 2014. Il campione del mondo, pur non ancora fisicamente a posto per la gamba fratturata di recente, ci ha messo del suo, a dimostrazione che il baby iridato fa e disfa a suo piacimento.
Il secondo tempo di Bautista (+0.057) e il terzo tempo di Smith (+0.094) esaltano le prestazioni dei due hondisti che restano, però, due outsider di lusso, ma non di più. Ad aprire la seconda fila è Andrea Dovizioso (+0.137), una conferma dello stato di grazia dell’italiano e soprattutto della interpretazione super della Ducati rispetto ai nuovi regolamenti che restano, oltre che ballerini, molto molto discutibili.
Lorenzo e Pedrosa si difendono più che bene con il quinto (+0.151) e il sesto tempo (+0.196) lasciandosi dietro, in terza fila, Bradl, Crutchlow, Espargarò e, soprattutto, più lontano,Valentino Rossi, solo decimo tempo (+0.589), primo della quarta fila.
Che dire? Dieci piloti in poco più di mezzo secondo fanno notizia, ma c’è il rischio che sia solo un luccichino per allodole. Sbrogliata la (intricata) matassa dei primi giri, la corsa dovrebbe tornare ad essere affar loro, dei big, con Marquez lepre e gli altri due spagnoli all’inseguimento.
Bautista e Smith, specie nella bagarre iniziale, sono comunque brutti clienti, lo stesso Dovizioso potrebbe puntare al podio, così come Espargarò, se ritrova la serenità del suo passo giusto e non cerca solo lo show.
E Rossi? Brutto inizio, per ora, con quasi sei decimi di gap, che qui, stante la situazione, pesano come un macigno. Il nove volte campione del Mondo riparte da dove era rimasto nel 2013: annunci roboanti non confortati dalla pista, almeno, non dal cronometro in qualifica.
Corsa comunque da vedere, specie per chi cerca sotto le luminarie del deserto, qualcosa di diverso. Presto sapremo se di grande motociclismo trattasi o solo di luna park.