Riders: l’Italia è un Paese per vecchi. Noi No!

Di Nico Condorelli
Pubblicato il 8 giu 2011
Riders: l’Italia è un Paese per vecchi. Noi No!

In Italia i giovani non hanno spazio. Disoccupazione, crisi economica, assenza di meritocrazia: oggi nel BelPaese per i giovani c’è poco futuro e davanti a questo scenario la rivista Riders ha deciso di agire. Nel numero in uscita proprio oggi, 8 giugno, il mensile ha affidato uno speciale di 35 pagine, veicolando una redazione di under 25 scelti attraverso le Università e un bando sul sito riders-online.it.

La redazione under 25 è stata formata da 6 persone: un direttore, un art director, un graphic designer, un photo editor e due redattori, che hanno coinvolto 33 collaboratori, tra cui fotografi, giornalisti e designer tutti under 25. Insieme al gruppo anche un video maker, che ha trasformato l’esperienza in un docureality. «Abbiamo voluto mettere i giovani alla prova, offrendo loro la possibilità di realizzare un giornale, chiedendo di esprimere creatività e inventiva» racconta il direttore, Roberto Ungaro. «Lasciare la libertà di agire non è mai semplice, e soprattutto può essere anche rischioso, ma in Italia i giovani sono considerati un problema da risolvere, non una risorsa da far crescere. Noi abbiamo provato, nel nostro piccolo, a cambiare le cose».

Il progetto è stato supervisionato da Alessandro Rimassa, giornalista di Riders (nonchè autore di “Generazione Mille Euro“), che si occupa di nuove generazioni e lavoro: «Non abbiamo imposto nulla ai ragazzi: dare spazio ai giovani significa aiutarli a esprimersi senza imporre schemi precostituiti. Altrimenti non emerge la loro creatività».

35 pagine ricche di spunti per riflettere sui giovani di oggi:

  • i 25 avvenimenti che hanno segnato la storia di queste nuove generazioni come la fusione nucleare di Chernobyl, la caduta del muro di Berlino, la nascita del web, Berlusconi in politica e ancora il cambio del secolo, l’arrivo dell’ euro, la nascita di Facebook fino alla crisi economica e la nascita di iPad
  • le nuove carriere: servizio sul lavoro legato all’artigianato DOC, la voglia dei giovani di ritornare ai mestieri manuali, per combattere non solo la disoccupazione, ma anche la possibilità di realizzarsi attraverso un lavoro che gratifica e avvicina alla natura, con la consapevolezza e “la voglia di stancarsi”
  • formazione scolastica: cosa chiedono i giovani alle scuole? Collettività, condivisione e confronto. Concetto per poche facoltà come lo IED o il Politecnico di Torino che unisco la teoria alla pratica spronando gli studenti a creare progetti realizzabili. La forte motivazione che ne deriva porta alla formazione di giovani professionisti pronti ad una sfida lavorativa rendendoli competitivi a livello internazionale

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