Vespa Sprint 125: il nostro test per le strade di Roma

Slanciata, scattante, ben rifinita e molto piacevole da guidare. Abbiamo testato sul suolo Capitolino la nuovissima Vespa Sprint 125, ultima nata dagli stabilimenti di Pontedera ed erede di un marchio divenuto storia!

Di Emanuele Macaluso
Pubblicato il 27 mar 2014
Vespa Sprint 125: il nostro test per le strade di Roma


Gli anni ’60 segnarono un periodo di rivoluzioni sociali, i giovani affermavano la loro “egemonia” all’interno della società rompendo i vecchi, noiosi ed inquadrati schemi d’un tempo. Nascevano le mode, quelle vere, quelle che avrebbero viaggiato in eterno nel tempo e che epoca dopo epoca si sarebbero riconfermate.

Tra i numerosi simboli venuti alla luce durante quello straordinario periodo storico, ricopre un ruolo tra i più importanti a livello d’immagine sicuramente il marchio Vespa. Partorita nel 1946 dalla favolosa mente di Corradino d’Ascanio, la Vespa conquistò immediatamente il cuore di migliaia di appassionati, destinati a divenire milioni negli anni.

E fu proprio negli anni ’60 che i nuovi modelli di Vespa divennero ciò che fino a 20 anni fa chiamavamo “status symbol” e che oggi chiamiamo “life style”. Fu la Primavera a conoscere per prima il boom di quel periodo. A questo storico modello, seguì l’antenata della Vespa che abbiamo testato ieri sulle strade di Roma: la Vespa Sprint. Questo modello si distingueva dai precedenti perché più snella e scattante, pensata per i giovani dinamici di allora.

Riscoprendo questi canoni, ed aggiornandoli con le moderne tecnologie, Piaggio ha voluto riproporre questo mito con la nuova Vespa Sprint M.Y. 2014, nata nelle versioni 50 cc (due e quattro tempi) e 125 cc quattro tempi. Il cuore è l’ormai famoso monocilindrico 3 valvole, silenzioso, scattante e capace di consumi bassissimi. Tutto il resto invece è nuovo: scocca, sospensione anteriore, rifiniture, ruote e tanto altro.

Proposta in cinque diverse colorazioni, da arricchire con centinaia di personalizzazioni a disposizione all’interno del catalogo accessori Vespa, le nuove Sprint sono proposte al prezzo di 2.890 euro per la 50cc 2t, 2.990 per la 50cc 4t e 3.900 euro per la 125cc 4t, oggetto della nostra prova. Scopriamo di che pasta è fatta questa nuova Sprint!

[blogo-gallery title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” slug=”vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada” id=”649920″ total_images=”0″ photo=”9,10,28,33,43″]

Design ed Estetica

[img src=”https://media.motoblog.it/v/ves/vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada/test-vespa-sprint-2014-34.jpg” alt=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” height=”412″ title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” class=”post centered”]

Per noi italiani, la regola de anche l’occhio vuole la sua parte è un dogma obbligatorio se si vuole lasciare il segno, questo si sa, è un fatto accertato da tempo. Anche la nuova Sprint rispecchia in pieno i canoni del buon gusto nel design nelle forme del DNA italiano. Linea snella, posteriore che stringe verso il basso, profilo slanciato verso l’anteriore, come la Sprint di 50 anni fa!

A renderla moderna però, oltre alla parte meccanica, troviamo tanti dettagli che fanno la differenza e che rendono questo nuovo scooter tricolore perfettamente attuale. Partiamo dunque dalla parte alta anteriore, dove si colloca il nuovo manubrio che ospita degli inediti blocchetti dei comandi “a bracciale”, un nuovo cruscotto analogico che ingloba un display digitale multifunzione e un nuovo faro anteriore dalla forma trapezoidale. Gli specchietti retrovisori abbandonano il design tondo e si rinnovano nella linea e nelle forme.

C’è più metallo adesso in tutta la carrozzeria, tutto acciaio che marca ancor di più l’anima Vespa. Snelle ma pur sempre sporgenti le due pance laterali, che si congiungono alla parte posteriore finale dove trovano spazio un nuovo stop e i due strettissimi indicatori di direzione. La pedana è adesso sagomata e non più piatta, unico elemento che si allontana dalla tradizione Vespa, ma che comunque agevola l’appoggio una volta fermi.

Risalendo il retroscudo, troviamo il classico vano portaoggetti diviso in due scompartimenti e bloccato da una serratura integrata nel blocchetto della chiave. Nuova anche la sella, piatta nella parte superiore ma ben sagomata e rifinita lateralmente. Per accedere al nuovo vano sottosella, adesso capace di 16,4 lt, basta schiacciare il pulsante elettrico posto al centro del retroscudo. Il passeggero può aggrapparsi al maniglione dal design completamente nuovo e dalla forma squadrata.

Infine, nella parte frontale, le linee classiche della Vespa vengono aggiornate con una nuova cravatta e due nuovi indicatori di direzione che integrano le luci di posizione a LED. Tecnologia abbinata alla tradizione.

Cosa c’è di Sprint nel design?

Ovviamente, un buon 50% dell’anima “Sprint” è deposto nel suo design. Sono i dettagli in rosso a richiamare l’indole più sportiva e dinamica di questo modello, che ritroviamo nella finitura della cravatta, nella retroilluminazione del tachimetro, nella molla della sospensione anteriore e nella “S” della targhetta Sprint. Molto “Sprint” e decisamente azzeccato anche lo spoilerino che fa da cornice al tachimetro.

Poi ognuno avrà la possibilità di personalizzare ancora di più la propria Vespa scegliendo tra i nuovi accessori presenti nel catalogo, come ad esempio le strisce rosse che attraversano le fiancate!

La Tecnica: più metallo, assetto nuovo e consumi bassissimi

[blogo-video provider_video_id=”RUPkqrA9-CNoTFBCa” provider=”jwplayer” title=”Vespa Sprint – How is Made” thumb=”http://bvideo.blogo.it/thumbs/RUPkqrA9-720.jpg” url=”http://bvideo.blogo.it/players/RUPkqrA9-CNoTFBCa.js”]

Prodotta interamente negli storici stabilimenti di Pontedera, la nuova Sprint sfoggia nuove caratteristiche tecniche nella ciclistica, che si sposano perfettamente con l’apprezzatissimo motore 3 valvole lanciato da Piaggio due anni fa.

Telaio

La scocca piccola, come nella Vespa Primavera, nasce per garantire al pilota ergonomia, abitabilità e facilità di utilizzo. Nonostante ciò, lo spazio per le gambe è aumentato e la posizione della sella è fissata a 790 mm d’altezza. La scocca in lamiera stampata saldata a punti cela un telaio adesso più rigido del 154% e un cannotto di sterzo più rigido del 36%, soluzione adottata per aumentare la sicurezza del mezzo e il piacere di guida.

Per aumentare invece lo spazio nel vano sottosella, la batteria è stata spostata nel tunnel centrale della pedana, caratteristica che contribuisce nel centralizzare le masse ed abbassare il baricentro dello scooter. Per ridurre notevolmente le vibrazioni, il motore è adesso attaccato al telaio attraverso un sistema a braccetti con doppio grado di libertà e doppio tampone in gomma. La Sprint è dotata del solo cavalletto centrale, il laterale è disponibile come optional.

Sospensioni

La parte delle sospensioni ha ricevuto un’importante rivisitazione all’anteriore, dove l’ammortizzatore è adesso fissato alla ruota tramite un perno di incernieramento su supporto in alluminio che aumenta la scorrevolezza della sospensione e di conseguenza il comfort di marcia e la capacità di assorbimento delle imperfezioni stradali.

Al posteriore rimane invece il monoammortizzatore idraulico a doppio effetto con molla elicoidale regolabile nel precarico in 4 posizioni.

[blogo-gallery title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” slug=”vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada” id=”649920″ total_images=”0″ photo=”52,37,34,60″]

Motore

Sotto la nuova carrozzeria tutto metallo, alloggia il piccolo monocilindrico 4 tempi raffreddato ad aria e dotato di distribuzione monoalbero a camme in testa a 3 valvole (2 di aspirazione e 1 di scarico). Piaggio ha provveduto a rinnovare appositamente per la nuova Sprint l’alimentazione a iniezione elettronica.

Gli ingegneri Piaggio hanno lavorato a lungo per raggiungere una netta diminuzione degli attriti e il miglioramento della fluidodinamica. Alesaggio e corsa sono stati rispettivamente ridotti ed incrementati, ottenendo maggiore coppia e una migliore risposta alla richiesta di gas, mentre sotto il cilindro, troviamo un nuovo albero motore con bottone di biella e portate di banco ridotte.

La scelta della distribuzione a 3 valvole rimane la soluzione più efficace. Con l’ausilio di una seconda valvola, l’aspirazione è migliorata notevolmente rispetto al passato e di conseguenza migliora l’efficienza del motore. Il motore vanta inoltre un nuovo tipo di avviamento elettrico a ruota libera, più veloce e silenzioso.

Una nuova posizione della candela, adesso più facile da raggiungere e sostituire, ha inoltre migliorato l’afflusso d’aria sulla testa del cilindro, garantito dal nuovo disegno del sistema di raffreddamento, più silenzioso e in grado di sfruttare la metà dell’energia prodotta dal motore. Anche la trasmissione automatica centrifuga a secco è stata rinnovata, permettendo di aumentare le prestazioni e diminuire i consumi alle basse velocità.

Ed ecco i dati più importanti riguardanti il consumo di questo nuovo modello: la Casa dichiara un consumo pari a 47 km/l nel ciclo WMTC 2.1, una cifra di tutto rispetto che si conforma alla diretta concorrenza. Per quanto riguarda invece gli intervalli di manutenzione, questo motore necessita di un tagliando ogni 10.000 km.

[blogo-gallery title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” slug=”vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada” id=”649920″ total_images=”0″ photo=”57,59,61,55,54,53″]

La Guida: piacere di guida migliorato e tanto…Sprint!

[img src=”https://media.motoblog.it/v/ves/vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada/test-vespa-sprint-2014-18.jpg” alt=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” height=”436″ title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” class=”post centered”]

Salire in sella ad una Vespa è sempre una bella sensazione. Risalta subito all’occhio e al tatto il nuovo manubrio e i nuovi blocchetti dei comandi. Azzeccata la linea sagomata della pedana, che garantisce sempre un appoggio ottimale durante la sosta. La qualità percepita è notevolmente migliorata, anche se le parti interne (come il vano portaoggetti e il vano sottosella) non sono rifinite alla perfezione.

Purtroppo il meteo non sembra essere a nostro favore, grossi nuvoloni minacciano la Capitale! Partiamo ugualmente per il tour che ci porterà a toccare i punti più belli della Città Eterna. Si avvia silenziosamente il motore e il doppio braccio che lo collega adesso al telaio svolge egregiamente il suo lavoro riducendo nettamente le vibrazioni sia da fermi che in moto.

Ci imbattiamo subito nel pavé bagnato del centro di Roma e qui la prima grande soddisfazione: la sospensione anteriore lavora a meraviglia e copia benissimo le buche presenti nel manto stradale lasciando a noi solo il puro piacere di guida. Svicoliamo tranquilli in mezzo al traffico percorrendo via Nazionale.

Lo scatto al semaforo non è eccellente, ma la ripresa si fa sentire in maniera progressiva, una caratteristica abbastanza adeguata per il circuito cittadino. Aumentando il passo apprezziamo sempre più l’ottima risposta della sospensione anteriore, anche nelle curve più veloci. Le ruote da 12″ si lasciano poi apprezzare per la loro capacità di assorbire le asperità dell’asfalto leggermente superiore rispetto ai cerchi più piccoli e per l’ agilità che regalano alla Vespa Sprint.

Guidare nel traffico vuol dire tenere sempre gli occhi aperti ed essere reattivi in caso di pericolo. Ci ritroviamo dunque più volte a dover staccare forte e notiamo che la risposta del freno anteriore tarda leggermente ad arrivare, con una leva spugnosa che bisogna strizzare per poter rallentare con decisione la propria andatura.

Copre questo piccolo “gap” il tamburo posteriore, strumento fondamentale per fermarsi in tutta sicurezza su strade viscide e molto bagnate. In sella si sta abbastanza comodi, sicuramente anche in due. Lo spazio per le gambe è leggermente aumentato rispetto alle precedenti generazioni di Vespa e la posizione di guida rimane reattiva e confortevole.

Dopo aver percorso più di 20 km per le strade di Roma, alternando la guida tranquilla ad una più…sprint, lanciamo un occhio all’indicatore digitale del livello del carburante e notiamo con piacere che la riserva di carburante all’interno del serbatoio da 8 litri segna il pieno.

La nuova Vespa Sprint 125 costa sì un po’ cara, ma sa conquistare i cuori di giovani e meno giovani grazie alla sua bella linea, ai suoi dettagli e ad un rinnovato piacere di guida molto apprezzato su una Vespa di ultima generazione. Ma sopratutto, la nuova Sprint rispecchia in pieno le tradizioni e l’animo di quello scooter che tanti anni fa portò un po’ d’Italia nel mondo!

[blogo-gallery title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” slug=”vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada” id=”649920″ total_images=”0″ photo=”6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16″]

Pregi & Difetti

[img src=”https://media.motoblog.it/v/ves/vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada/test-vespa-sprint-2014-15.jpg” alt=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” height=”488″ title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” class=”post centered”]

Piace

Linea
Consumi
Motore
Sospensioni
Telaio
Cura dei dettagli
“Carattere”

Non Piace

Frenata anteriore
Prezzo leggermente elevato

[blogo-gallery title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” slug=”vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada” id=”649920″ total_images=”0″ photo=”41,42,43,44,45,46,47,48,49,50,51″]

Scheda Tecnica

[img src=”https://media.motoblog.it/v/ves/vespa-sprint-125-il-nostro-test-su-strada/test-vespa-sprint-2014-20.jpg” alt=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” height=”423″ title=”Vespa Sprint 125: il nostro test su strada” class=”post centered”]

Vespa Sprint 125

Motore: Monocilindrico 4 tempi a iniezione elettronica
Distribuzione: Monoalbero a camme in testa SOHC, 3 valvole
Alimentazione: Nuova Iniezione Elettronica PFI (Port Fuel Injection)
Raffreddamento: Ad aria forzata
Lubrificazione: Carter umido
Avviamento: Elettrico
Frizione: Automatica centrifuga a secco con tamponi smorzatori
Cambio: Variatore automatico CVT con asservitore di coppia

Struttura portante: Scocca in lamiera di acciaio con rinforzi strutturali saldati
Sospensione anteriore: Monobraccio con molla elicoidale e monoammortizzatore doppio effetto – corsa assiale 78 mm
Sospensione posteriore: Molla elicoidale con precarico regolabile in 4 posizioni e monoammortizzatore idraulico a doppio effetto – corsa assiale 70 mm
Cerchio ruota anteriore: In lega di alluminio pressofusa 2,50×12”
Cerchio ruota posteriore: In lega di alluminio pressofusa 3,00 x12”
Pneumatico anteriore: Tubeless 110/70-12”
Pneumatico posteriore: Tubeless 120/70-12”
Freno anteriore: A disco in acciaio ø 200 mm con comando idraulico
Freno posteriore: A tamburo ø 140 mm con comando meccanico

Lunghezza/larghezza: 1.860/735 mm
Altezza sella: 790 mm
Passo: 1.340 mm
Capacità serbatoio carburante: 8 litri
Emissioni gassose e acustiche: Omologata secondo Multidirettiva Euro3

    Non dimenticate di scaricare la Blogo App, per essere sempre aggiornati sui nostri contenuti. È disponibile su App Store e su Google Play ed è gratuita.

Ultime notizie