MotoGP Mugello: Rossi, Simoncelli, Dovizioso, Capirossi attesi alla "svolta". Miracolo cercasi

Di Massimo Falcioni
Pubblicato il 28 giu 2011
MotoGP Mugello: Rossi, Simoncelli, Dovizioso, Capirossi attesi alla

Correva l’anno 2003 quando al Mugello tre piloti italiani (Rossi, Capirossi, Biaggi) trionfarono al GP d’Italia conquistando i primi tre gradini del podio. Domenica 3 luglio i piloti italiani della motoGP sono attesi al Mugello per una svolta che potrebbe anche riprodurre quel “miracolo”. Dell’attuale “poker d’assi” tricolore, chi sta peggio è Loris Capirossi, non solo per i postumi della brutta botta di Assen. Al pilota della Ducati, già poco brillante per difficoltà personali, non serve bruciare le tappe del rientro in pista tanto per fare presenza.

Marco Simoncelli ha invece l’occasione per smaltire psicologicamente la caduta di Assen, quarto errore di una stagione segnata da exploit in qualifica e debacle in corsa. I tempi sul giro dicono che Sic è oggi il pilota italiano (e non solo) più veloce e promettente, ma anche il meno redditizio. La stoffa c’è, quel che ancora manca all’asso romagnolo è la freddezza agonistica, una visione della corsa più “distaccata”.

Marco (soprattutto ad inizio gara), deve concentrarsi più su se stesso che sui suoi avversari: essere più Surtees che Hocking e Mc Intyre, più Agostini che Read o Sheene, più Roberts e Lawson che Mamola o Schwantz (comunque tutti grandi campioni…), più lo Stoner attuale che il “canguro” degli anni passati. Sic ha il potenziale per cancellare in un sol colpo le ultime battute a vuoto e mettere a segno il colpaccio.

All’opposto, Andrea Dovizioso, come dimostrano i podi e la classifica, è il pilota più costante. Ma non il più convincente, perché meno veloce e meno deciso dei suoi compagni di marca, Stoner, capoclassifica e Pedrosa, al rientro dopo l’incidente. All’opposto di Simoncelli, Dovizioso sembra fin troppo … giudizioso. Adesso è l’ora del guizzo, di quella zampata vincente che fa di un campione un fuoriclasse.

Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso
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Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso

Chi fin qui ha deluso è Valentino Rossi, il quale si prende un terzo di responsabilità per i magri risultati, lasciando al Team e alla Casa gli altri due terzi. Certo è che alle aspettative e ai proclami di successo non sono seguiti i fatti. Per Valentino è la prima volta: solo sfortunate coincidenze? Sarà la pista a rispondere.

Il coraggioso debutto ad Assen della inedita GP 11.1 (definita da Valentino dopo le prime prove sul circuito olandese “Un enorme progresso”) non ha portata alla svolta annunciata e attesa: sostanzialmente il livello reale di competitività è rimasto inalterato, con pesante gap rispetto a Honda e Yamaha.

Questi i fatti, che stando alle dichiarazioni “ottimistiche” dello staff di Borgo Panigale, non pare preoccupino più di tanto. Bene. Motivo in più per sperare nel Mugello, in un risultato convincente, con tempi sul giro competitivi e competitività effettiva in gara, ai massimi livelli, in lotta con i protagonisti e non con i comprimari. Siamo a luglio, la corsa toscana segna anche per Rossi-Ducati un crocevia: speriamo porti verso il podio e magari verso la vittoria.

In questo week end, ai piloti italiani (tutti) non mancherà certo la spinta e l’affetto di quanti assieperanno gli spalti dello stupendo impianto toscano e degli appassionati davanti alla tv. Al Mugello, circuito per piloti da pelo sullo stomaco, lo show è assicurato. Aspettando l’inno di Mameli.

Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso
Rossi, Simoncelli e Dovizioso
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