BMW S1000RR Superbike di Toseland e Corser: il Test di Motoblog
Test delle BMW S1000RR Superbike di Toseland e Corser
Vi proponiamo oggi un interessante Test delle BMW S1000RR di Toseland e Badovini gestite dal Team BMW Motorrad Italia e di quelle di Corser e Haslam gestite direttamente dal Team interno BMW Motorrad Germany. Le differenze principale riscontrate tra la moto di Badovini e quella di Haslam risiedono nel motore e nell’assetto, in particolare la forcella e la ciclistica di Ayrton è molto più reattiva ma anche molto più cedevole rispetto a quella di Leon, e per questo appare meno stabile alle alte velocità, infatti in queste situazioni è molto facile trovarsi con l’avantreno che galleggia, si muove molto in accelerazione, o innesca piccoli sbacchettamenti soprattutto negli scollinamenti.
Per limitare il fenomeno è utile mantenere il corpo in carena (che evita l’effetto vela del corpo sulla moto), spingere sulle pedane stringendo il serbatoio tra le gambe e spostare il busto il più avanti possibile per caricare di più l’avantreno. Tutto ciò è evidentemente legato al setting scelto dal pilota dovuto alle dimensioni molto minute del pilota italiano e al suo peso contenuto, fattori questo che lo porta a prediligere una taratura delle sospensioni soft con molle dal carico limitato. Parte di queste scelte invece è da ricondurre allo stile di guida di Ayrton molto aggressivo in fase di frenata e che predilige una moto rapida e reattiva nei cambi di direzione.
Impressionante ovviamente la progressione del motore, tanto che alternando la moto da Superbike con la S1000RR stradale quest’ultima sembrava ferma in fase di accelerazione con un motore troppo più docile e ben addomesticato rispetto alla Superbike da gara. La moto di Ayrton inoltre proprio nel salire di giri mostrava una netta variazione della coppia poco prima dei 9.000 giri, da quì in poi inizia una progressione furibonda che porta in un attimo il contagiri al limitatore con qualsiasi marcia.
Piuttosto differente invece il comportamento della moto di Haslam, che pur mostrando un motore potentissimo agli alti regimi, univa a questo una erogazione più decisa e corposa anche ai regimi medio bassi, soprattutto nell’arco di utilizzo che va dai 5.000 ai 9.000 giri la moto del Team tedesco è nettamente più prestante e reattiva nella risposta all’acceleratore mostrando una coppia decisa e sconosciuta sia alla moto di serie che a quella del Team italiano. Sui lunghi rettilinei della pista di Monza infatti si raggiungeva rapidamente il limitatore in tutte le marce, inoltre utilizzando il motore non fino al suo limite fisico ma passando al rapporto superiore già dopo i 12.500 giri capitava di trovarsi a metà del rettilineo dei box in sesta marcia con il piede sinistro che va a cercare una eventuale marcia in più!
Completamente diverso anche il feedback ricevuto dalla ciclistica in particolare l’anteriore, molto più solido nel caso della moto factory che permetteva di effettuare lo scollinamento che porta alla Ascari con ben maggiore serenità rispetto alla moto di Ayrton. Sui tratti veloci e nei rapidi cambi marcia la moto di Leon mantiene l’anteriore solido e preciso, limitando al massimo gli impennamenti anche senza l’intervento del sistema di controllo della trazione.
Questo è legato probabilmente a una diversa distribuzione dei pesi oltre che a una taratura diversa delle sospensioni, in particolare l’anteriore che utilizza molle molto più dure dato anche il peso di Haslam decisamente superiore rispetto a quello del piccolo Ayrton. Durante il test effettuato sul circuito brianzolo di Monza era presente ai box anche il simpaticissimo James Toseland che con grande disponibilità ci ha accompagnato sia in pista che nei box per tutta la durata del test.
Proprio in questa occasione James risaliva in sella dopo il brutto infortunio che lo ha tenuto lontano dalle gare per qualche settimana a causa della brutta frattura rimediata al polso destro dopo il brutto incidente del test di Aragon. Purtroppo James proprio in questa occasione si dimostrava molto fiducioso per un rapido recupero e mostrava tutta la sua voglia di rientrare in forma nel più rapido tempo possibile per sviluppare la moto in vista delle gare di fine campionato.
Purtroppo invece, come annunciato nei giorni scorsi proprio sul bagnato del Nurburging James è incorso in un nuovo incidente che ha interessato il polso non ancora risaldato ponendo così fine alla carriera del simpatico e velocissimo pilota inglese, che da qualche anno vive proprio nell’isola di Man.
Un pilota atipico James Toseland, con uno stile del tutto particolare dentro e fuori delle gare, amante della cultura, ottimo pianista e persona capace anche di raccontare le caratteristiche della propria moto oltre che di dare una gran gas tra i cordoli.
Per lui un passato glorioso in Superbike dove ha conquistato due mondiali uno con la Honda e uno con la Ducati, in seguito qualche anno in Moto GP con risultati a tratti incoraggianti in un ambiente dove non è certo facile emergere e mantenersi al centro delle attenzioni.
Il rientro in Superbike nel team italiano di BMW Motorrad Italia gli ha permesso di ritrovare molti dei tecnici e dei meccanici con cui ha vinto il suo primo mondiale, per James (come per molti altri piloti) l’Italia ha rappresentato da sempre una seconda patria apprezzando senza mezzi termini la passione che anima solitamente i professionisti del motociclismo che arrivano dalla nostra terra.
Una squadra nata lo scorso anno da una idea un pò folle del direttore di BMW Motorrad Italia, Andra Buzzoni, che da grande appassionato e motociclista quale è (oltre che assiduo frequentatore di circuiti) ha voluto far debuttare nella categoria Superstock 1000 un team completamente italiano con il pilota Ayrton Badovini.
Il risultato dell’operazione ha regalato al team un successo oltre ogni più rosea aspettativa, con la conquista del titolo e una schiacciante supremazia del binomio Ayrton-S1000RR entrambi debuttanti in questa difficile e combattutissima categoria.
Il 2011 il Team ha raddoppiato l’impegno schierando una squadra in Superstock 1000 e due moto nel mondiale Superbike, anche in questo caso i risultati sembrano decisamente positivi, con Ayrton che da metà campionato in poi tiene costantemente testa alle BMW ufficiali del team tedesco.