Speed Days: una vittoria e un secondo posto per Dario Marchetti a Zeltweg

Una vittoria ed un secondo posto per Dario Marchetti negli Speed Days

Di Gianluca
Pubblicato il 25 lug 2011
Speed Days: una vittoria e un secondo posto per Dario Marchetti a Zeltweg


Dario Marchetti ha ottenuto una vittoria ed un secondo posto in condizioni difficili negli Speed Days, la serie di gare internazionali che ha inaugurato il nuovo corso dell’A1 Ring, a Zeltweg. Il circuito austriaco era rimasto chiuso per diversi anni, poi è stato acquistato dalla Red Bull (che ne ha trasformato il nome in Red Bull Ring) e a fine maggio era stata inaugurata con un’esibizione delle Red Bull di Formula 1.

Questa era la prima gara motociclistica sul circuito disegnato da Hermann Tilke, dopo numerosi anni di stop, ma è stata flagellata da un diluvio di proporzioni bibliche: nella Superbike avevano preso parte alle prove 44 piloti e a causa delle terribili condizioni meteo solo 12 si sono sentiti di prendere il via. La gara in sé non ha avuto storia: è stata vinta l’austriacoo Sepp Hunger, in sella alla Ducati ufficiale che lo scorso Noriyuki Haga aveva usato nel mondiale della categoria.

Marchetti, in sella a una Ducati privata, è scattato in seconda posizione e l’ha mantenuta fino in fondo. “La pista sotto la pioggia battente era terribile – ha raccontato Marchetti – in fondo al rettilineo c’erano fiumi d’acqua su cui lo sterzo si chiudeva, per colpa dell’aquaplaning. Non ho voluto spingere oltre un certo limite perché subito dopo avrei corso anche nella Battle of Twins dove avevo il miglior tempo, e non volevo rischiare di gettare tutto alle ortiche.”

Marchetti ha vinto alla grande la BOT, alla guida di una Ducati preparata da Lenci e dotata del telaio costruito dallo specialista bolognese Pierobon. La sua è stata una vittoria in solitario, senza che nessuno riuscisse ad attaccarlo. “Sinceramente è stato facile – ha aggiunto – Avevo una gran bella moto e io ero a mio agio, già nelle prove avevamo dominato.

Quello che è stato veramente difficile è stato arrivare in fondo: la pista era viscida e sono stato costretto ad aumentare il controllo di trazione sempre di più: alla fine ero arrivato all’ultimo livello, perché ad ogni accelerazione c’era il rischio di intraversarsi. Invece il sistema funziona molto bene, la moto è leggera e si controlla altrettanto bene. Ho finito bagnato fradicio, ma ne valeva la pena!”

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