MotoGP: arriva il si di Yamaha per la tappa di Motegi. Il trialista Adam Raga:"ci ho corso ed è tutto nella norma"

Yamaha conferma la presenza del team al GP di Motegi il prossimo ottobre. Piloti scontenti

Di L. Lallai
Pubblicato il 26 ago 2011
MotoGP: arriva il si di Yamaha per la tappa di Motegi. Il trialista Adam Raga:

“Non è che abbiamo poche informazioni, il problema è credere a quello che ci viene detto”. La faccia di Jorge Lorenzo non era di certo euforica quando si è trovato a commentare le parole di Lin Jarvis che ha confermato la presenza a Motegi di piloti, squadra ed entourage Yamaha, buttandola sul cospirazionismo.

“Dopo la pubblicazione dei report e la conferma di FIM e Dorna che la gara si può fare, la posizione di Yamaha non può che essere a favore della trasferta. Ci aspettiamo che entrambi i nostri piloti partecipino e anche il team Tech3 porti i suoi piloti e la sua squadra a Motegi, come confermato a Brno”, queste sono le parole di Jarvis, rilasciate in un’intervista id MCN.

La paura è dilagante nel paddock, ma stando ai rapporti internazionali offerti da più o meno tutti gli organi preposti ad eseguire controlli radiologici, il rischio è pari a zero, e i piloti del mondiale Trial sono la prova vivente che a Motegi si può andare. La scorsa settimana i funamboli del mondiale outdoor hanno passato 4 giorni sul circuito di Motegi, per la tappa giapponese di campionato.

Adam Raga, arrivato secondo, commenta: “Ovviamente, prima di partire per il Giappone ho parlato con amici, colleghi e, soprattutto, i medici e gli ingegneri in campo e tutti hanno detto che non c’era nessun problema. La verità è che nei cinque giorni che eravamo lì, ogni giorno siamo stati informati sulle radiazioni e sempre, sempre, erano identiche a quella di Roma o Madrid. Inoltre, le informazioni che ho avuto dicono che è più pericoloso fare radiografie o prendere un volo transatlantico per andare a competere a Motegi “.

Anche Honda ha confermato la sua presenza, obbligando i suoi piloti alla trasferta, Casey Stoner ha dapprima preso in considerazione di andare per poi ritrattare, ma sarà il buonsenso a prevalere alla fine, sia sulla paura che sulla poca fiducia negli enti preposti a garantire la sicurezza dei piloti e delle squadre.

Ultime notizie