Mugello, non solo Marquez-Lorenzo-Rossi. L’inno di Mameli per Romano Fenati. Arrivano gli italiani “nuovi”
Stanno nascendo delle nuove stelle nel Motomondiale. Romano Fenati pronto a prendere il posto di Valentino Rossi?
La grande battaglia della MotoGP al Mugello fra Marquez e Lorenzo ha monopolizzato il GP d’Italia, ma è stata la Moto3, con il trionfo di Romano Fenati, la corsa più spettacolare, una vera e propria corrida da applausi a scena aperta dalla partenza fin sotto alla bandiera a scacchi. Onore al marchigiano ascolano Fenati, onore all’altro marchigiano pesarese Rossi che lo ha inserito nello Sky Racing Team VR46 (KTM), onore al motociclismo italiano che finalmente rialza la testa, forte di almeno 5-6 “leoncini” tutti ben sotto i 20 anni, capaci di battersi alla pari con avversari – in primis spagnoli – dominatori negli ultimi anni fino alla scorsa stagione.
Dopo la prima vittoria in carriera ottenuta nel 2012 a Jerez e il lungo penare lo scorso anno, quest’anno Romano ha rotto gli indugi, superando ogni incertezza (soprattutto psicologica), diventando pilota vincente, al terzo successo stagionale l’uomo da battere in questa avvincente Moto3, dove almeno una decina di piloti si giocano podio e vittoria. Ricorda ancora il neo barbuto ascolano:
“Sono ancora emozionato, ascoltare l’inno italiano tutto per me al GP d’Italia è stata un’esperienza fantastica. Penso che questa sia la gara più bella di tutte e sono contento che i miei amici abbiano vissuto con me questo momento fin dal mercoledì. C’era anche mio nonno, è la prima volta che mi ha visto vincere. Mi piacerebbe portarli tutti sempre con me”.
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Un ragazzo semplice, che con la sua famiglia ha fatto enormi sacrifici per correre (così come tanti altri piloti), che resta con i piedi per terra, pur convinto di essere oramai una certezza a livello internazionale, un punto di riferimento per il futuro. Valentino Rossi si è inginocchiato davanti al suo pupillo dopo la vittoria, un gesto di ringraziamento ma anche la constatazione di trovarsi di fronte un ragazzo dotato di talento, che farà parlare molto di sé.
Fenati ha penato non poco nel 2013 e adesso ha raggiunto la massima competitività perché il “pacchetto” funziona e tutte le rotelle girano per il verso giusto. Frutto di un lavoro duro, delle qualità di Romano, ma anche grazie all’intuito e alle doti manageriali di Valentino, capace di metter su una equipe di alto rango e di imprimere nel suo pilotino la logica del vincente.
Ci ripetiamo: la Moto3 sta dimostrando tutto il suo potenziale tecnico e agonistico, mettendo soprattutto alla ribalta giovanissimi campioni, fra cui i futuri assi per la MotoGP. E’ questa la categoria fucina di campioni, senza i quali il motociclismo non ha futuro. Finalmente la cilindrata “base” del motomondiale non parla solo in lingua spagnola. C’è Fenati ma ci sono anche altri ragazzi da podio: Enea Bastianini, Pecco Bagnaia, Antonelli, Tonucci, Locatelli, Ferrari già in pianta stabile nel mondiale.
Ma altri giovanissimi italiani spingono forte, pronti già dal 2015 a entrare nel gran giro mondiale. Ragazzi come i pesaresi Luca Marini (fratellino di Valentino Rossi) e Michele Fuligni, il romagnolo figlio d’arte Nicolò Bulega ecc. impegnati nel campionato spagnolo. E ci sono ragazzini terribili del CIV, in maggioranza 15enni e 16enni, già rodati e in forte maturazione per la scalata ai vertici del motociclismo nazionale e internazionale.
Sabato e domenica 7 e 8 giugno a Imola riprende il CIV con il quinto e sesto round stagionale. In Moto3 la lotta è accesissima: il pilota da battere è il 16enne toscano Lorenzo Dala Porta, trionfatore con l’inedita Peugeot-Oral-Ftr 250 GP del primo round al Mugello, poi secondo e terzo in volata a Vallelunga. Gli daranno gran filo da torcere Mazzola, Pagliani, Coletti, Valtulini, Di Giannantonio, Caravella, Sulis ecc.
Torneremo ancora su questi ragazzi e ragazzini perché qui c’è il futuro del nostro motociclismo. Fenati – l’abbiamo detto – è già nel piccolo Olimpo del motomondiale, dove nella premier class svettano i nostri Valentino Rossi, Andrea Dovizioso, Andrea Iannone. Presto sentiremo nomi nuovi. La speranza è che l’inno di Mameli risuoni spesso e il tricolore sventoli sui cieli del motomondiale.