Amarcord: Gilera RV125

Riprende la rubrica Amarcord e riprende con una delle moto più amate dagli over 40 di oggi, che negli anni Ottanta erano sedicenni. In molti infatti ci avete chiesto di approfondire un po’ tutte le piccole 125 Gilera.

Di Lorenzo Rinaldi
Pubblicato il 25 giu 2014
Amarcord: Gilera RV125


Altri ancora ci hanno chiesto in particolare un approfondimento di alcuni modelli enduro da ottavo di litro della casa di Arcore, che abbiamo elencato un po’ tutti insieme nell’articolo riferito alla mitica RC125 Rally. Settimana dopo settimana vedremo di riprenderle in esame un po’ tutte, a partire da quella che può considerarsi la capostipite delle endurine di Arcore, la RX125.

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Intanto però un modello “coetaneo” di cui finora non abbiamo fatto cenno ma che sicuramente merita tutta la nostra e vostra attenzione, è senza dubbio la stradale RV125 del 1983. Nata in un’epoca moto fortunata per questo tipo di moto e per tutte le 125 in generale, ha saputo però ritagliarsi una grossa fetta di appassionati, superando spesso la concorrenza, nonostante le prestazioni divennero ben presto quasi modeste rispetto ai modelli nati uno o due anni dopo, come la Honda NS125F del 1984, tanto per citarne una.

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La Gilera RV 125 è stata presentata per la prima volta al Salone di Milano nel 1983, mentre le vendite iniziarono solo a maggio del 1984, al prezzo di 3.138.210 lire. Oggi vanta ancora un buon numero di estimatori, tanto che esiste in rete un sito tutto dedicato a questa moto, che annualmente organizza un piccolo raduno. Ne abbiamo parlato nel 2013 e in occasione del quarto meeting di quest’anno.

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All’inizio degli anni Ottanta non era ancora scoppiato il boom delle 125 sportive che di lì a poco infiammarono l’animo dei sedicenni dell’epoca, con una rincorsa, a volte eccessiva, di prestazioni, che in breve portò i piccoli motori da ottavo di litro a sprigionare dapprima una ventina di cavalli, salendo poi fino a oltre 30 verso la fine di quella decade dorata. In quell’anno quindi il mercato era composto da moto tutto sommato non ancora all’avanguardia, come Laverda LZ e Zundapp KS, accomunate dallo stesso propulsore della casa tedesca, Cagiva SST, Benelli 2C, Malanca E2C e la tranquilla Honda CBX, tutte moto nate tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta.

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Un gradino più in alto, per prestazioni, e più recenti erano invece il Fantic Strada del 1981 e la neonata Aprilia ST, presentata anch’essa due anni prima a EICMA ’81, con il suo propulsore raffreddato a liquido da 21 CV, mentre le più sportive, rare e costose HRD WH e Malanca Ob One dovevano ancora vedere la luce. Contestualmente quindi la casa di Arcore presentò un modello dotato di soluzioni all’avanguardia per l’epoca, che fece sembrare tutte le altre moto più vecchie di almeno 10 anni.

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Il progetto RV 125 vide protagonisti due personaggi del marchio Gilera: Lucio Masut per il motore e Paolo Martin per il design. Il primo progettò un propulsore monocilindrico a due tempi di 124,3 cc, frutto anche dell’esperienza di Gilera nel motocross.

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Alimentato da un carburatore Dell’Orto PHBH da 26 mm sviluppava una potenza di 20 CV a 8.000 giri, una coppia massima di 1,8 kgm a 6.500 giri ed era dotato, oltre che di raffreddamento a liquido con termostato e pompa di circolazione forzata, anche di ammissione lamellare, contralbero antivibrazioni, accensione elettronica, miscelatore separato e avviamento elettrico (quest’ultimo opzionale), mentre il cambio era a sei rapporti. Venne anche approntata una versione RV200 da 183,4 cc, aumentando l’alesaggio da 56 a 68 mm e mantenendo la corsa di 50,5 mm, anche se ebbe meno successo.

Paolo Martin invece si occupò della linea della carrozzeria. Dopo alcuni bozzetti, che abbiamo “rubato” al sito gilerarv200.it, iniziò a costruire un prototipo di legno, ispirandosi alla linea della Honda VF400.

Questo prototipo presentava il lato destro differente da quello sinistro, in modo da offrire due scelte stilistiche differenti ai dirigenti della casa. Le prime foto ufficiali del 1981 avevano ancora alcuni dettagli finti, mentre i due “modelli” in tuta che posarono insieme alla RV altro non erano che due operai di Arcore.

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La prima colorazione disponibile era bianca con gli adesivi rossi e la sella nera, subito dopo affiancata da quella con sella rossa. Successivamente, dal 1985, arrivarono anche le livree rossa con adesivi argento e sella nera (o rossa), e nera con adesivi argento e sella rossa.

Riservata invece alla RV200 la colorazione antracite con adesivi rosso/grigi e sella rossa. Nel 1986 ci fu invece un leggero restyling che introdusse una sella più sagomata a due piani e contestualmente arrivò anche una colorazione nera/rossa con sella rossa.

A livello ciclistico la nuova Gilera utilizzava un telaio a doppia culla di tubi tondi di acciaio, una forcella Marzocchi antidive da 32 mm (sostituita con una Paioli dal 1986), monoammortizzatore Marzocchi derivato dalle moto da cross, ruote da 16 e 18 pollici con pneumatici Pirelli MT15 3.00×16 e 3.50×18, freno a disco anteriore da 260 mm e posteriore a tamburo da 160 mm. Infine il serbatoio aveva una capienza di 18 litri, il peso a secco era di 118 kg (134 kg in ordine di marcia), mentre la velocità massima dichiarata era di 130 km/h.

Durante la sua produzione fu una delle moto più ambite e una delle preferite tra i giovani “paninari”. Nonostante l’arrivo di una concorrenza sempre più agguerrita, la RV125 rimase in vendita fino al 1987, quando venne sostituita dalle KZ e KK. L’anno scorso, in occasione del trentesimo anniversario, Stefano e Andrea del fan site gilerarv200.it hanno messo a punto una RV 30 Anniversary, basata su una RV125 prima serie e caratterizzata dalla livrea tricolore e da alcuni dettagli prelevati dalla RV200, segno che questa moto è tutt’altro che dimenticata.

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