Suzuki Burgman family: l'agility test
Slalom, dragrace, gimcane, e pieghe da urlo dentro e fuori la pista; una sfida a cronometro, ma nel segno delle gare di regolarità. Suzuki reinventa il test drive per far apprezzare e conoscere al meglio le doti dinamiche e di agilità dell'intera gamma Burgman, dal 125 al maxi 650. Motoblog c'era con Ermax Bastianini ed ha rischiato di vincere fino alla fine. Ecco la cronaca della nostra gara, finita al secondo posto.
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2014/06/suzukiburgmantest6.jpg)
L’appuntamento è al circuito di S. Martino del lago con Suzuki, ma questa volta per provare la gamma Burgman. Trattandosi di gara, Motoblog, invia Ermanno Bastianini, pilota e stuntman che non ha bisogno di presentazioni. Arrivati al circuito, però è lo stesso Ermax a rimanere di sasso. Niente pista, semmai solo quella piccolina del kartodromo e una distesa infinita di birilli! Suzuki, per questa prova in collaborazione con Dekra, si è letteralmente sbizzarrita così invece del classico test drive su strada, eccoci tutti in pista in una inedita competizione.
20 giornalisti uno contro l’altro in una vera e propria sfida al cronometro in prove di regolarità con pieghe estreme, slalom e inversioni di marcia nello spazio di un fazzoletto, per scoprire il lato ludico e sportivo della gamma Burgman, ma anche quanto pratici e funzionali siano i suoi scooter.
125, 250, 400 e 650; ognuno con le sue prerogative e caratteristiche in base a cilindrata, dimensioni, potenza e peso. Quattro prove, con le prime due che ricordano gli agility test giapponesi, in cui provetti piloti si sfidano in impossibili gimcane a bordo di moto di serie o preparate per l’occasione, qualche altro slalom, un po’ di pista e una gara di accelerazione in stile dragrace. Ecco il nostro resoconto della giornata.
[blogo-gallery title=”Suzuki Burgman family test” slug=”suzuki-burgman-family-test” id=”663097″ total_images=”0″ photo=”2,6,3,4″]
Burgman 125/200: a prova di gimcana
[img src=”https://media.motoblog.it/s/suz/suzuki-burgman-family-test/suzukiburgmantest61.jpg” alt=”Suzuki Burgman family test” height=”412″ title=”Suzuki Burgman family test” class=”post centered”]
Cominciamo con gli ultimi arrivati, i nuovi Burgman 125 e 200, spinti dal monocilindrico di nuova generazione. Condividono telaio e sovrastrutture, una sella bassa, un ampio raggio di sterzo ruote piccole e un bilanciamento anche alle bassissime velocità da fare invidia agli scooterini.
Il test in sella al “piccolo” Burgman prevede un esercizio di slalom con tempo imposto, una specie di gimcana angusta al punto che era più utile girare lo sterzo che piegare. L’obiettivo non era il best time, ma avvicinarsi più possibile al tempo dichiarato dai tecnici Dekra. Una prova che si è rivelata più dura a guardarla che ad eseguirla, anche perché i Burgman ci hanno letteralmente stupito per praticità e maneggevolezza.
Inutile dirvi che avendo mandato Bastianini alla prova, abbiamo fatto molto meglio del tempo dichiarato, discostandoci dall’ideal time di circa quattro secondi, in meno ovviamente! Impossibile convincere Ermax che le prove di regolarità si vincono con la testa, lui quando si tratta di competizione spegne parte del cervello e ruota tutta la manetta fino a fondo corsa, sempre. In questa prova chiudiamo settimi. Abbiamo capito che è meglio non esagerare!
Poco male, però, perché in questo modo abbiamo scoperto cosa può fare un Burgman 125 quando viene messo sotto torchio. Ben bilanciato, leggero, e con un ottimo feeling sia con il gas, lineare e pronto alla riposta, sia con i freni e l’abs. Niente stoppies quindi ma frenate precise al millimetro, inversioni a 360 gradi e slalom differenziati che hanno richiesto un cambio di passo e di ritmo quando abbiamo lasciato il 125 per ripeterci con il 200. Nella seconda prova siamo stati più accorti e vicini al tempo imposto, ma in chiusura una toccata agli ultimi birilli ci è valsa una penalità importante, che ci ha portato sul terzo gradino del podio.
Burgman 400: in medio stat virtus
[img src=”https://media.motoblog.it/s/suz/suzuki-burgman-family-test/suzukiburgmantest86.jpg” alt=”Suzuki Burgman family test” height=”412″ title=”Suzuki Burgman family test” class=”post centered”]
L’insolito test Suzuki continua con la prova del Burgman 400. Questa volta lasciamo il paddock di S. Martino del Lago per trasferirci al kartodromo, un circuitino allestito ad hoc per continuare l’agility test mettendo dentro questa volta oltre a passaggi obbligati e inversioni a 180° anche qualche piega seria, giusto per saggiare il comportamento dinamico del 400.
Conosciamo bene il Burgman 400 dalla sella bassa, come il baricentro che infonde immediata sicurezza e confidenza tanto nella guida su strada, quanto nella prova in circuito. Nella terza prova, Ermanno cerca di contenersi, ma anche qui alla fine il risultato è che è comunque troppo veloce. Oltre due secondi in meno del tempo che alla fine della prova, senza penalità e birilli abbattuti ci vale un misero ottavo posto. Ma in classifica non siamo messi male perché per fortuna c’è chi sbaglia più di noi mantenendo aperta la competizione e lasciandoci sperare ancora per il primo premio in palio; un Burgman 200.
Anche sul 400 il motore è monocilindrico, ma qui le prestazioni sono decisamente più allettanti. Insieme ai cavalli, che sono 33, cresce anche il peso e le dimensioni globali. Nonostante tutto il monocilindrico ha una buona trasmissione con un attacco di frizione fluido e lineare e una risposta al gas precisa. I 216 kg vengono spinti con un discreto scatto da fermo e una spinta consistente anche ai medi. Lo sterzo è largo e ampio e permette di muoversi con disinvoltura anche in mezzo alle gimcane ricreate artificialmente. Certo il passaggio dai piccolini al 400 porta con se una certa lentezza nei cambi di direzione, ma l’appoggio è solido e il feeling cresce rapidamente.
Il Burgman 400 è anche il primo con cui affrontiamo la pistina di Go Kart del circuito di Cremona. Entriamo con circospezione, ma in breve siamo già alla ricerca della massima piega. A livello di guida, in pista tutto diviene un po’ più vago, con l’anteriore chiamato ad un lavoro extra anche perché da metà curva in poi il cavalletto centrale struscia togliendo un po’ di gusto e un po’ di precisione nella guida. Il 400 però si difende alla grande, mostrando il suo lato più sportivo e una certa predisposizione all’uso intenso, grazie al motore generoso e appagante, e i doppi dischi anteriori, pronti a digerire staccate all’ultimo metro senza troppi pensieri.
[blogo-gallery title=”Suzuki Burgman family test” slug=”suzuki-burgman-family-test” id=”663097″ total_images=”0″ photo=”31,33,5,2″]
Burgman 650: maxi maneggevolezza
[img src=”https://media.motoblog.it/s/suz/suzuki-burgman-family-test/suzukiburgmantest72.jpg” alt=”Suzuki Burgman family test” height=”412″ title=”Suzuki Burgman family test” class=”post centered”]
Lasciato il “middle Burgman”, iniziamo a dedicare le nostre attenzioni al maxi, il 650 con motore bicilindrico da 638 cc e 55 CV, che si distingue rispetto ai rivali per la singolare trasmissione Secvt (Electronically-controlled Continuously Variable Transmission), il cambio automatico elettronico che, attraverso la selezione dei tasti posizionati sul manubrio, permette di optare tra tre diverse modalità di trasmissione: due completamente automatiche, Drive e Power, ed una Manuale con i tasti + e – sul manubrio. Il seiemmezzo è uno scooter dagli ingombri e dal peso importante, perfettamente a suo agio nelle lunghe trasferte e nei curvoni in appoggio, un mezzo più votato al comfort che alla sportività pura, ma con cui ci si possono comunque togliere soddisfazioni.
La nostra prova comincia proprio dalla pista dei go kart. Il 650 ha una spinta e un’accelerazione di ben altro livello, ma ciò che stupisce maggiormente è la sua capacità di muoversi senza problemi anche tra curve a raggio ridotto e tornanti del mini impianto. La maneggevolezza è sorprendente per i suoi 277 kg, così come la facilità con cui scende in piega e mantiene la linea. Il baricentro basso e le ruote con diametro differenziato 120/70 R15 all’anteriore e 160/50 R14 al posteriore aiutano nei cambi di direzione, mentre il passo lungo regala una grande stabilità, anche alle basse velocità e con grandi angoli di piega. In un baleno ci troviamo a disegnare le traiettorie del pistino, cercando massima fluidità e minor angolo di piega, perché l’unico vero limite in pista è il cavalletto centrale, un “problema tecnico” che difficilmente si manifesta su strada, vero terreno di caccia del Burgman 650. Nonostante tutto, piace il feeling con l’anteriore non troppo cedevole anche sotto lo sforzo frenante del doppio disco anteriore, pronto e potente nella risposta.
Ed ora arriviamo alla prova più particolare che ci ha permesso giocare e comprendere al meglio la funzionalità del cambio e apprezzare lo scatto da fermo e lo spunto del Burgman 650. Ancora una volta i tecnici di Dekra si sono sbizzarriti, mettendo a programma una vera e propria gara di accelerazione. In sella al seimeezzo così ci siamo sfidati in una dragrace sulla lunghezza di pochi metri uno zero-cinquanta da fare tutto d’un fiato. Per la prima prova abbiamo impostato il cambio in modalità auto, selezionando Power. A questo punto full gas e giù in carena cercando di penetrare l’aria nel miglior modo possibile. Il crono ci dà ragione, otteniamo il secondo tempo a pari-merito con un altro collega. La seconda prova invece prevedeva l’utilizzo del comando al manubrio del cambio in modalità completamente manuale. Subito dopo lo start, Ermax ha chiamato una dopo l’altra le marce fino alla terza e con un tempo di 4”32 si aggiudica le terza posizione con un ritardo sul primo di 9 millisecondi!
La classifica di fine giornata parla chiaro, siamo secondi. Un risultato che per certi aspetti ci esalta, perché il nostro tester non conosce mezze misure e in una gara di questo genere era facile perdere la testa aprire il gas e finire in fondo alla classifica. Ma più di tutto ci piace lo spirito di Suzuki che per questa presentazione ha messo alla prova giornalisti e scooter dell’intera gamma Burgman permettendoci ancora una volta di scoprire pro e contro dei suoi scooter in un test insolito e divertente, ma anche profondamente illuminante. Guidare tra i birilli di una gimcana ha messo in mostra rapidamente agilità e stabilità dei piccoli Burgman 125/200, una grande polivalenza del Burgman 400 a suo agio tra i coni come nelle pieghe da pista. Il 650 invece nonostante l’aspetto maxi e lo spirito votato al turismo, ha un DNA sportivo, un grande motore e doti ciclistiche da riferimento. La dragrace ci ha mostrato lo spunto, ma abbiamo apprezzato anche la sua capacità di affrontare senza pensieri pieghe da pista e rapidi cambi di direzione. Insomma, un gran bel test e una gran bella famiglia quella dei Burgman, adatta ad ogni esigenza e sempre pronta a togliere più di qualche soddisfazione anche fuori dal classico contesto urbano.
[blogo-gallery title=”Suzuki Burgman family test” slug=”suzuki-burgman-family-test” id=”663097″ total_images=”0″ photo=”34,45,42,40″]
La gallery del Burgman family test
[img src=”https://media.motoblog.it/s/suz/suzuki-burgman-family-test/suzukiburgmantest6.jpg” alt=”Suzuki Burgman family test” height=”412″ title=”Suzuki Burgman family test” class=”post”]
Suzuki Burgman family test
[blogo-gallery title=”Suzuki Burgman family test” slug=”suzuki-burgman-family-test” id=”663097″ total_images=”0″ photo=”1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48″]
Ultime notizie
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2025/01/835803-16x9-md.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2025/01/schermata-2025-01-20-alle-14-09-26-scaled.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2024/12/superbusa-kevin-schwantz-edition-1.jpg)
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2024/11/suzuki-dr-z4s-e-dr-z4sm-2025-6.jpg)