Assen, valzer fra bizzarrie del tempo e cambi moto. E' sempre Marc Marquez (Honda): e otto! E Rossi (5°) perde il 2° posto in classifica
Gara ricca di colpi di scena vinta ancora una volta da Marquez che vola a 200 punti in classifica.
Ci pensa Marc Marquez a risollevare la temperatura di Assen (19° l’aria e 25° l’asfalto) con una corsa da bersagliere che se non ha infiammato i cuori dei 100 mila presenti sugli spalti erbosi del pur sempre magnifico circuito olandese e mandato in visibilio gli spettatori davanti alle tv di mezzo mondo ha pur sempre dettato la legge del più forte.
E’ questa la MotoGP, partita con 25 minuti di ritardo per le bizzarrie del tempo del Nord e vissuta nel valzer dei cambi moto? Il GP d’Olanda della MotoGP inizia forzatamente in ritardo con gara dichiarata “bagnata” poco prima del via ufficiale delle 14, poi, complice mezzo raggio di sole e il gran vento del nord, il ripensamento dei piloti, tutti di corsa a farsi rimontare le slick, come ci fosse il solleone.
Fra un ritardo da treni locali italiani e una ripartenza da gara della ruzzola tutto poi si svolge come da copione, con il fiato sospeso per la scelta (o mezza furbata?) di Valentino Rossi che tenta l’azzardo iniziale delle gomme slick, poi si fionda di nuovo nel box per (ri)prendere la moto da bagnato, per poi ancora – al settimo giro – rientrare per il secondo cambio e via andare.
Tutto qui? Quasi. Con l’unico puntuale – Marquez – che batte sulle vittorie al ritmo e alla precisione dell’orologio di Berna, incassando l’ottavo trionfo stagionale di fila. Il lungo subito dopo il montaggio delle slick? Quisquiglie. Fenomeno? Sì, fenomeno dei fenomeni, un super in ogni condizione e di fronte a qualsiasi avversario. Poco importa a Marc chi fa secondo, chi fa terzo. E’ lui a salire sempre quest’anno sul gradino più alto del podio, abbonato fisso, senza sconti per nessuno. Altro che diavolerie elettroniche o gommine ad hoc: classe, classe e pelo sullo stomaco, fame di vittoria, è questo il mix di Marc Marquez!
E gli altri? Solo briciole. Bravo, bravissimo Dovizioso, nella logica che oggi il miglior attacco è … la difesa, che infila la sua Ducati semi-anfibia fra le due Honda di Marquez e di Pedrosa, di nuovo terzo, ma in zona d’ombra, a 10 secondi dal capoclassifica e a 4 dall’italiano. Rabbuiato, un mezzo sorriso Dani lo tira fuori a strappo, quando si vede secondo in classifica generale, surclassando Rossi, alla fine quinto (gap di 25,813!) dopo uno show culminato nel sorpasso di certo … Broc Parkes che è tutto dire.
Ma c’è chi sta peggio. E, guarda caso, è proprio Lorenzo, 13esimo a oltre un minuto, dato per perso. Ed è così che il più contento di tutti, felice come una Pasqua è proprio Valentino Rossi. Che corsa, ragazzi! Speriamo di non vederne più.