Superpole, "vola" Rea. In scia Checa, Laverty, Melandri. Atteso il recupero di Biaggi
La Superpole, anche nella sua ultima esibizione stagionale a Portimao, offre uno spettacolo superbo. E, quando a svettare con un giro record da incorniciare (1’41.712) è un “manico” come Jonathan Rea, il pilota oggi di maggior “potenza”, la Superpole diventa l’emblema della SBK da applausi a scena aperta.
Il campione della ritrovatissima Honda vola ma non può certo stare tranquillo, con una prima fila bollente. Il neo campione del mondo Checa, una straordinaria certezza, onora infatti la fresca corona iridata con un gran secondo tempo davanti a due mastini dal pelo ritto come Laverty e Melandri.
Poi Guintoli, Smrz, Lascorze, Haga in seconda fila. Quindi Badovini che apre la terza, ottimista e primo pilota Bmw, che non è poco. Delusione, almeno in parte, per Fabrizio e Giugliano, out sin dalla prima selezione della Superpole. Il pilota della Suzuki lamenta noie di vario tipo alla sua Suzuki e, forse, subisce l’incertezza di un futuro al momento tutto in salita. Il giovane pilota Ducati paga lo scotto del debutto nella non facile selezione della Superpole, ma ha già dimostrato –anche grazie alla … benevolenza di Checa – di poter dire la sua anche nella fossa dei leoni. Domani, è atteso alla conferma.
Pochi sorrisi anche per Haslam, Camier e Sykes, non in grado di saltare la seconda asticella della Superpole.
E Biaggi? Solo 17esimo in griglia, fuori dalla Superpole per l’errore in mattinata – incomprensione con il Team per il cambio gomme – che ha compromesso il tempo. A dir la verità, il “corsaro” è apparso un po’ “arrugginito”: 40 giorni fuori e tre gare perse lasciano il segno. Non c’è, quindi, solo la noia del piede sinistro, che però continua a dar fastidio al pilota romano provocando “sfollate”. Il campione del mondo 2010 ha il … “dovere” di stringere i denti per chiudere alla grande una stagione in chiaroscuro.