Twitterando: i Top 5 tweets della settimana dal mondo delle moto
Quali sono stati Tweets più strani, inusuali e divertenti sul mondo delle moto postati su Twitter nell'ultima settimana? Se ve li siete persi, ve lo diciamo noi..
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L’avvento dei social networks ha cambiato irrevocabilmente il mondo dell’informazione, rivoluzionando il mondo in cui le notizie nascono e si diffondono per tutto il mondo: internet garantisce una diffusione rapida e capillare di qualunque genere di contenuto, e sono diversi i personaggi pubblici di qualsiasi ambito ad avvalersene come una specie di organo ‘ufficiale’ di comunicazione. Anche il mondo del motociclismo non fa naturalmente eccezione, e tra i vari social networks, Twitter è sicuramente uno dei maggiormente apprezzati.
Nella marea di Tweets che ogni settimana vengono rilasciati da piloti, teams, fan clubs, circuiti, sponsors etc, non sempre si ha il tempo di notare quelli particolarmente brillanti, che per un motivo o per l’altro “si distinguono dalla massa“, ed è per questo che la nostra rubrica ‘Twitterando’ si propone di puntare i riflettori su quelli che, secondo noi, hanno quel ‘qualcosa in più‘ che li rende davvero particolari…
Sachsenring amaro per Bradley Smith
An unusual way for the bike to come back to the garage pic.twitter.com/ayxv5hdCJv
— Monster Yamaha Tech3 (@Tech3Racing) 12 Luglio 2014
Il GP di Germania è stato sicuramente rocambolesco e ricco di colpi di scena un po’ per tutti i piloti della MotoGP – almeno fino a che Marc Marquez ha preso il largo ‘addormentando’ la corsa – ma per Bradley Smith è stato sicuramente un finesettimana da dimenticare assolutamente. Il britannico del team Monster Yamaha Tech3, nell’arco dei tre giorni, è infatti caduto ben cinque volte, l’ultima delle quali durante il Gran Premio. Smith è poi riuscito a rialzarsi e a chiudere la gara 19°, quindi senza punti, ma siamo certi che il boss del team Herve Poncharal non avrà affatto gradito…
L’amarcord di Valentino Rossi
1993 primo anno di Gp con Guidino Mancini e la Sandroni pic.twitter.com/ppTluTCUGX
— Valentino Rossi (@ValeYellow46) 9 Luglio 2014
Dopo oltre 20 anni di carriera, 9 titoli iridati, 106 vittorie, 59 pole positions e quasi 4000 punti nel Motomondiale (e chi più ne ha più ne metta…) l’ormai leggendario Valentino Rossi non ha comunque dimenticato i suoi inizi, quando ancora era ancora un pilota ‘in erba‘ che sognava di emulare i suoi eroi di gioventù quali il padre Graziano oppure … Norifumi Abe! Di acqua ne è passata sotto i punti dall’epoca in cui fu scattata questa foto – postata su Twitter dallo stesso fuoriclasse pesarese – e quel ragazzino ne ha certamente fatta di strada dagli esordi con l’Aprilia, decisamente molta di più di quanta percorsa in carriera da quei suoi eroi di gioventù…
Eugene Laverty non porta rancore
Upset that I missed out on the podium in race2 @MazdaRaceway but @jonathanrea seemed pleased after pipping me to 3rd. pic.twitter.com/D2UtLxmrTk
— Eugene Laverty (@eugenelaverty) 14 Luglio 2014
Nella Gara-2 ‘sprint‘ del round di Laguna Seca del Mondiale SBK- ridotta a sette giri dopo la bandiera rossa per l’incidente di Sylvain Barrier – Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) è andato a precedere Eugene Laverty (Voltcom Crescent Suzuki) aggiudicandosi l’ultimo posto disponibile sul podio californiano dietro ai fuggitivi Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) e Sylvain Guintoli (Aprilia Racing). In un Tweet pubblicato in serata sul suo personale profilo Twitter, l’irlandese – pur ammettendo un minimo di delusione – ha dimostrato senza mezzi termini di non nutrire nessun genere di rancore nei confronti dell’amico-rivale, pubblicando un’immagine che lascia in effetti pochi dubbi sull’assenza di ruggine tra i due nel dopo-gara…..
L’esercito inglese quasi la combina grossa sull’Isola di Man
Oops nearly had to test out the @HeldBikeGear kit last night pic.twitter.com/DCvLSw3e7h
— Army Road Race Team (@ArmyRace) 9 Luglio 2014
Il British Army Road Racing team è una particolare scuderia motociclistica che – come suggerisce il nome – è una diretta emanazione dell’esercito britannico, in particolare della British Army Motorsports Association, un ente interno che da l’opprtunità ai membri delle forze armate di Sua Maestà di partecipare agli sport motoristici, sulle quattro come sulle due ruote.
Il team motociclistico ha preso parte anche alla recente Southern 100, una delle gare stradali più importanti dell’anno sull’Isola di Man – su un tracciato diverso dal celebre Mountain Course del ben più noto Tourist Trophy – ma il pilota Neil Watson si è forse fatto prendere un po’ troppo la mano, come dimostrato dalla foto twittata dal team. Le corse stradali si svolgono infatti ‘tra’ muretti e marciapiedi, non ‘sopra’, ma Watson è comunque riuscito a mantenere l’equilibrio e nessuno si è fatto male. Strano come gli spettatori/fotografi non sembrino fare una piega…
Kevin Schwantz, 50 anni e non sentirli..
Amazing! 50-y-o #wgp legend @KevinSchwantz finally marked 2'09"452 in testing for #suzuka8hr yesterday. #suzuki pic.twitter.com/BW5lMoxInr
— Suzuka 8HOURS info (@English8HOURS) 8 Luglio 2014
E’ partito già da qualche settimana il programma di test e prove libere ufficiali in vista della prestigiosa 8 Ore di Suzuka, gara di durata seguitissima in Giappone e che quest’anno, come l’anno scorso, avrà tra i suoi protagonisti il grande Kevin Schwantz, iridato nella vecchia classe 500 del Motomondiale nel 1993 e indimenticato funambolo della velocità. Il texano, già terzo nel 2013, sarà quest’anno in pista con il Yoshimura Suzuki Legends Team e questa sua immagine è stata scattata nel corso dei test della scorsa settimana: la sua GSX-R 1000 ha delle grafiche davvero accattivante, il tempo sul giro non è male, lo stile è il suo così come come il casco, ma una domanda sorge spontanea… ma dov’è il mitico numero ’34’?
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