MotoGP Sachsenring, “maestro” Marquez suona la “nona”. Tutti in fila!
Paganini non ripete, Marquez sì: e nove! Il filotto dorato di Marc Marquez prosegue senza interruzione, con una tale superiorità da non lasciare alcun dubbio sulla conclusione del mondiale 2014.
Paganini non ripete, Marquez sì: e nove! Il filotto dorato di Marc Marquez prosegue senza interruzione con la nona sinfonia consecutiva in un GP di Germania dominato con una tale superiorità da non lasciare alcun dubbio sulla conclusione del mondiale 2014.
La partenza dalla pit line della maggioranza dei piloti – big compresi – per il cambio moto con gomme da asciutto pur con la pista a chiazze e umida nella parte del fondo bosco, ha solo alimentato una tensione “artificiale” che non ha mutato i valori in campo.
La “lepre” Bradl è stato presto riacciuffato da un Marquez che, battendo la pista con tempi attorno al record, dimostrava di avere davvero molta fretta nel voler tornare a riprendere la sua classica posizione di gara, cioè quella di testa.
Una guida, come sempre spettacolare, con spazzolate e traversi da cardiopalma, ma estremamente proficua, tale da smontare le velleità di chiunque, compreso Pedrosa, tornato al Sachsenring a dare il meglio di se stesso. Dani le ha provate tutte, anche per onorare il nuovo contratto biennale appena firmato con Honda, e nulla gli va oggi rimproverato, se non la sfortuna di avere in quadra Marc, un alieno.
Nella gara giro di boa del motomondiale 2014, due le “conferme” che richiamano al passato: la prima riguarda i tre spagnoli sul podio, la seconda riguarda la ricomposizione del poker d’assi con Marquez, Pedrosa, Lorenzo, Rossi.
Davanti le moto dell’Ale dorata e dietro quelle del Tre diapason. Se Pedrosa è riemerso con una corsa di alto livello, va detto che anche Lorenzo è risorto. Il terzo posto gli va anche stretto, con una partenza meno ingarbugliato avrebbe potuto quanto meno battersi con Pedrosa.
E comunque il sorpasso in curva ai danni di Rossi ridà allo spagnolo il sorriso e rimette nei pensieri il pesarese, sempre maiuscolo, ma costretto a rientrare nell’ovile e a riconsiderare le velleità di vittoria, oggi fuori dal podio e con un gap di 20 secondi, non certo irrilevante.
Un plauso a Iannone, ancora una volta, salvatore della patria, alias Ducati, ottimo quinto posto a quattro secondi da Rossi, davanti ai due Espargaro e soprattutto davanti alle due Ducati Factory di Dovizioso (ottavo a quasi 34 secondi di gap) e di Crutchlow (decimo) con Bautista nono.
Le Rosse di Borgo Panigale cercano sempre la fortuna puntando sugli eventi … atmosferici o non si sa su cosa. La realtà è quella che è e non fa certo gioire i tifosi, sempre in attesa della riscossa.
Il toboga tedesco garantisce comunque spettacolo e limita anche i … distacchi. Quindi nessuno si illuda. Il futuro prossimo della MotoGP porta una sola firma, quella di Marc Marquez.